#Part3. Ex-ferrovia Valle Brembana: un treno carico di ricordi

Proponiamo qui la terza,bellissima, puntata del reportage di Ettore Ruggeri di Poscante pubblicato in versione integrale sul preziosissimo www.valbrembanaweb.com che ci fa sognare mostrandoci l’originale tracciato della gloriosa Ferrovia Valle Brembana da Clanezzo a Zogno. Nelle prossime puntate, insieme a lui, arriveremo fino all’ultima stazione : Piazza Brembana.
Grazie di nuovo ad Ettore Ruggeri e a Gino Galizzi per averci gentilmente concesso questo bellissimo reportage.
Continuate a seguirci…
- Galleria della Cava – lunga m. 100
- scendo sul fiume …
- Sull’altra sponda un gruppo di ragazzi: è una giornata calda e loro si divertono sulla riva del fiume. Uno di questi vedendomi urla: “ehi fotografo fammi una foto quando mi butto!!!” … “sono qui apposta” rispondo io
- Tramogge arrugginite alla base del “mostro” in cemento armato ( o reperto archeologico-industriale ) che fa da sentinella alle porte della Valle Brembana
- Galleria del Camel lunga m. 184,50
- Ponte sul Giongo al Km. 13,520
- Vista del ponte dall’abitato di Campana
- e poi dal ponte guardo giù …. che posticino romantico
- Galleria della Botta – lunga m. 82
- Piccolo fabbricato in località Lisso, anche qui un raccordo per caricare il materiale dello stabilimento della calce CIDI
- Galleria dell’Oxella – lunga 217. da un buco nella galleria si intravedono alcune case di Ubiale
- la Stazione di Sedrina al Km. 15.758
- Particolare portoncino laterale. Risalgo la via verso il centro, qui mi fermo venti minuti al bar per una birra e un panino…
- La Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giacomo, l’elegante facciata è opera dell’architetto Mauro Codussi (nato a Lenna nel 1440 e morto a Venezia nel 1504) .
- Oltre la chiesa un sentiero scende in direzione del tracciato della ex-ferrovia, però da qui risulta troppo impegnativo proseguire, oltretutto qualche centinaio di metri più avanti la Galleria di Brembilla è chiusa da un muro, dovrei poi ritornare indietro . Ripiego sulla strada asfaltata. Sul sentiero antichi vespasiani.
- In località Ponti al Km. 16.66 il Ponte sul fiume Brembo (lungo m. 35) opera in cemento armato
- Sulle casa aggrappate alla roccia, il Ponte sul torrente Brembilla (lungo m. 27) e la Galleria di Brembilla (lunga 73.5)
- Stazione di Brembilla
- Onorato mi riferisce che nella zona delle “Grotte delle Meraviglie” è capitato più volte che il treno deragliasse. Le cause erano dovute a smottamenti di terreno o sassi caduti sul sedime. Ricorda che una volta ha visto sette vagoni merci ribaltati. Ponticello sopra il canale della Centrale Idroelettrica Conti.
- Particolare facciata della centrale. Per l’amico Gianfranco il ricordo del treno è legato alla descrizione di un incidente ferroviario nella zona d’ingresso dell’area Falk, vissuto in prima persona dal nonno e dal padre. L’evento è successo negli anni 55 o 56, racconta che una sera il nonno guardando dal balcone di casa (posta in una posizione soprelevata) , ha notato che erano state eseguite erroneamente le operazione per il passaggio in sicurezza del treno. Iniziò a gridare “ Fermet!! Fermet!!! Fermet!!!” … un autocarro stava attraversando i binari, l’impatto con il treno è stato inevitabile, la cabina di guida è stata troncata e trascinata a decine di metri di distanza. Il padre svegliato dalle urla del nonno è accorso subito sul luogo dell’incidente, vista la gravità delle ferite riportate, fermano sulla strada il primo automezzo che passa (pochi in circolazione a quell’epoca), su un camion carico di bombole caricano la barella con il ferito per trasportarlo alla clinica di San Pellegrino. Durante il tragitto il camionista ancora cosciente, esprime la volontà di cambiare il prima possibile il lavoro, per fare felice la morosa … non sapendo che quello in realtà era il suo ultimo viaggio.
- Il tracciato è parallelo alla Via A. Locatelli (S.S. 470). Rina, che da ragazza abitava in Via A.Locatelli, mi racconta di quando aspettava il fratello che tornava dal lavoro in Francia; conosceva l’orario di arrivo e lo attendeva in prossimità dell’attuale distributore; qui il treno rallentava la marcia perché doveva poi fermarsi alla stazione di Zogno. Il fratello ne approfittava per lanciare la sua valigia dal treno ed evitare poi di portare a casa il bagaglio. Mio padre ha avuto la fortuna di non dover emigrare all’estero, ma per diversi anni ha fatto il pendolare su questo treno, prima a Bergamo come giardiniere e poi successivamente per andare a lavorare alla Falk di Sesto San Giovanni
- Muro di cinta della Manifattura Valle Brembana, il treno passava da qui.
- Stazione di Zogno al Km. 19,510. Per vedere il reportage completo visitare il sito www.valbrembanaweb.com
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