#Part4. Ex-ferrovia Valle Brembana: un treno carico di ricordi

Proponiamo qui la quarta e ultima,bellissima, puntata del reportage di Ettore Ruggeri di Poscante pubblicato in versione integrale sul preziosissimo www.valbrembanaweb.com che ci fa sognare mostrandoci l’originale tracciato della gloriosa Ferrovia Valle Brembana da Zogno a Piazza Brembana. Al termine del reportage una bellissima carrellata di cimeli originali della nostra ferrovia
Grazie di nuovo ad Ettore Ruggeri e a Gino Galizzi per averci gentilmente concesso questo bellissimo reportage.
- La signora Fortuna mi racconta del suo primo viaggio in treno all‘età di nove anni: per tanto tempo aveva sognato quel momento … aveva atteso con impazienza l’arrivo del giorno stabilito per salire sul trenino, era il 17 aprile 1947 .Con la madre e Giulia, la sorella più piccola, dovevano andare a trovare “ol tata” (il padre) che da settimane era “in trasferta” con le mucche nei pascoli di Valtesse. Quello che doveva essere per lei un allegro viaggio si era invece rivelata un’esperienza negativa che ancora oggi ben ricorda. Era stata male durante il viaggio, le tornano alla mente gallerie buie, il capotreno che l’ accompagna a prendere aria in fondo al vagone, nessun ricordo del paesaggio o del fiume, ricorda solo il grasso che colava dai giunti dei vagoni … e con lo sguardo accigliato mi dice: “edie töt nìgher !!! (vedevo tutto nero).
- ontrada Tiolo Sul testo “IL SOGNO BREMBANO” l’amico pittore Giuliano Boffelli ha lasciato i suoi ricordi di ferroviere della FVB, ne trascrivo solo uno stralcio: Ricordi di un ferroviere – La mia morosa, Silvana, abitava in una casetta in contrada Tiolo di Zogno che confinava con la ferrovia. Allora con la complicità dei vari macchinisti, il treno cominciava a fischiare all’altezza della curva in Contrada Angelini per darle tempo di affacciarsi e da lì grandi sbracciamenti, invio di baci ecc. In breve la cosa divenne di pubblico dominio e così, specialmente d’estate, anche gli abitanti della contrada e gli altri viaggiatori del treno si affacciavano divertiti a salutare. Questo grazie anche alla regia del “Rosso”,Teoldi, già macchinista di locomotive a vapore in Africa Orientale sulla Addis Abeba-Gibuti, che lanciava fischiate lunghe e ritmate, E così grazie anche al treno, dopo tre anni di questo “romantico corteggiamento” io e Silvana ci sposammo.
- Giuliano mi racconta che la Direzione metteva in palio ogni anno un premio per le stazioni meglio mantenute (pulizia, giardino …) e la Stazione di Ambria sovente si meritava il primo posto. Dopo un po’ di anni di lavoro conosceva abitudini e vizi di coloro che abitualmente prendevano questo treno: il gruppo che di solito parlava di sport e che si riuniva sempre nella stessa carrozza, gli studenti che si copiavano i compiti, ma soprattutto sapeva bene chi erano i soliti ritardatari. Un mattino ricorda di aver chiesto al capotreno .. “Fermati !!! ne arriva uno di corsa che si sta allacciando ancora le braghe” ma poi giunti alla stazione di Bergamo erano stai rimproverati … “cosa avete fatto in giro questa mattina?”.
- Abbandono il tracciato ferroviario per proseguire sul tratto di pista ciclabile …
- Località Al Derò
- San Pellegrino Terme – al Km. 23,924 il ponte in ferro riporta la linea sulla sponda sinistra del Brembo (luce di m. 30,70)
- Il treno a Pregalleno
- Stazione San Pellegrino Piazzo
- Stazione San Pellegrino Terme al Km. 25,920
- Ponte sul torrente Antea, seguono poi la Gallerie Antea, Galleria di San Gallo e Galleria dei Lameri
- Oggi è giornata di grande festa a San Giovanni Bianco
- Faccio un deviazione sul percorso per passare di fronte al Santuario della Madonna della Coltura
- Il rilevato ferroviario in prossimità del grande curvone che sale gradatamente verso Piazza Brembana
- Piazza Brembana – ecco l’ultima stazione al Km 40,662, denominata Stazione di San Martino de’ Calvi Nord … sono le ore 17,50 e sono felice di aver concluso il percorso … ma ora devo ancora ritornare a casa
- Ma non finisce qui, nei giorni seguenti nell’opificina pittorica di Nunzia Busi incontro Giuliano Boffelli, dopo aver raccontato della mia esperienza sulla ex-ferrovia mi mette in contatto con sig. Dino Oberti, un cultore in questo campo.Questa è una parte dell’articolo scritto da Enzo Novesi … Un appassionato ed acuto raccoglitore di oggetti appartenuti all’ex “Ferrovia delle Valli” è Dino Oberti, insegnate di cucina all’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme, abitante a Serina, nella cui abitazione ospita un piccolo museo, frutto di una lunga e paziente ricerca di quanto appartenne all’ex Ferrovia della Valle Brembana … Ora Dino Oberti accarezza a un sogno quello di poter trasformare, un giorno non lontano, la vecchia e malandata stazione di Ambria-Fonti Bracca in un simpatico museo degli affetti … Vado a trovare il gentilissimo sig. Dino Oberti nella sua casa di Serina, mi mostra il suo piccolo museo e i reperti esposti nel giardino
- La Croce di Sant’Andrea ( Camerata Cornello)
- Le rotaie (Lenna) e il dischetto imperativo (San Giovanni Bianco)
- Lo strisciante del pantografo locomotore n° 2 e mensole di sospensione della linea aerea
- Vari cippi del tracciato ferroviario, sul primo è scolpita la sigla FVB, sul secondo il 40 segna la progressiva chilometrica
- Assi del “carroscala” per la manutenzione della rete aerea (Zogno)
- Sulle mensole una raccolta di lanterne della FVB e FVS
- Lo storico fischietto che ha fatto partire l’ultimo tremo dalla Stazione FVB di Bergamo la sera del 31 agosto 1967 (si precisa che dalla data del 19 marzo 1967 non si è più oltrepassata la Galleria della Morla, ma in teoria la linea è stata ancora efficiente fino alla Stazione di Ponteranica) Il fischietto d’osso apparteneva al Capostazione sig. Enrico Solza, e proprio lui a distanza di oltre quarant’anni, ha dato il via alla nuova linea TEB Bergamo-Albino il 24 aprile 2009
- La cornetta del sig. Francesco Gritti, Ispettore della Ferrovia Valle Brembana (Controllore)
- Timbri del Capotreno ( a sx FVB e a dx FVS)
- Sulla mensola di un vagone sono appoggiati (oltre ai vari cappelli di Capotreni) la borsa e le bandierine del Capotreno Sig. Giuliano Boffelli.
- Le borse dei Capotreni
- Non voglio vivere di ricordi, ma non potrei vivere senza. Ringrazio tutti voi per avermi seguito in questa avventura …
Alessandro Grazie Ettore,per queste bellissime testimonianze. Ricordare il passato è un nostro dovere, ripercorrere i sentieri, le vie dei nostri nonni,dei nostri padri, e i passi che abbiamo percorso magari nella nostra infanzia è amore per le nostre radici,e amore anche particolare ricordare le cose più care che abbiamo perso.