I 65 anni di Roberto Bettega-Campioni senza tempo

Ieri Roberto Bettega ha festeggiato 65 anni.Campione italiano con la maglia della Juventus,col club bianconero poi ha vinto anche come dirigente,protagonista,insieme a Luciano Moggi ed Antonio Giraudo,della famosa “triade”dal 1995 al 2006,che si sciolse poi con lo scoppio dello scandalo Calciopoli.
BIANCONERO DA SEMPRE-Nelle giovanili entrò agli inizi degli anni sessanta,[1] con essa trascorse tredici stagioni da professionista vincendo sette campionati nazionali e una Coppa UEFA. In Nazionale, tra il 1975 e il 1983, fu impiegato 42 volte con 19 gol e fece parte della selezione che si classificò al 4º posto al campionato del mondo del 1978.
Dopo il ritiro divenne opinionista televisivo e dirigente sportivo: fu, dal 1994 al 2006, vicepresidente della Juventus di cui, successivamente, tra il 2009 e il 2010, fu anche vice direttore generale.
In carriera ha ricevuto i soprannomi di Bobby gol o di Cabeza bianca,[1] per via della canizie che caratterizza la sua chioma fin da quando era ancora in campo.[1] Per lo stesso motivo è stato a volte soprannominato Penna bianca, soprannome che fu poi dato a altri giocatori, tra cui Fabrizio Ravanelli.
A Roberto Bettega è intitolato dal 2002 il piccolo stadio del Tacuary di Asunción, in Paraguay. Il presidente del club paraguaiano, Francisco Ocampo, ha voluto così onorare il giocatore italiano (di cui è ammiratore fin dalla sua esperienza canadese nella North American Soccer League) in seguito all’approdo del Tacuary in Primera División.[2]
Carriera
Giocatore[modifica | modifica wikitesto]
Club
Varese
Un giovane Bettega al debutto nel calcio professionistico, nelVarese vincitore dellaSerie B 1969-1970.
Dopo aver compiuto tutta la trafila delle giovanili bianconere, nell’estate del 1969 la Juventus decise di mandare il giovane attaccante, in vista della sua prima stagione da calciatore professionista, in prestito nel probante campionato di Serie B, andando a vestire la maglia del Varese allora allenato da Nils Liedholm. Nella sua unica annata con la squadra lombarda Bettega si mise subito in mostra, vincendo il campionato e ottenendo una promozione in Serie A cui contribuì segnando 13 gol, che ne fecero il capocannoniere del torneo in coabitazione col compagno di squadra Ariedo Braida(che poi diventerà dirigente del Milan) e col catanese Aquilino Bonfanti.
Juventus
1970-1976
Ritornò alla Juventus nella stagione 1970-1971, rimanendovi per tredici stagioni consecutive fino al 1983. Giocò in totale 481 partite con la maglia bianconera (326 in Serie A, 73 in Coppa Italia, 31 in Coppa dei Campioni, 8 in Coppa delle Coppe e 42 in Coppa UEFA), segnando 178 gol (129 inSerie A, 22 in Coppa Italia, 7 in Coppa dei Campioni, uno in Coppa delle Coppe e 19 in Coppa UEFA, terzo dietro ad Alessandro Del Piero eGiampiero Boniperti nella classifica dei maggiori cannonieri della storia del club. Curiosamente, Bettega fece ritorno alla Juventus come unico giocatore torinese, cresciuto nel vivaio, proprio mentre la squadra già annoverava o stava per ingaggiare una leva di giovani originari delMezzogiorno.[8]
Bettega (secondo da destra) allaJuventus nel 1971, assieme ad alcuni compagni, durante il precampionato estivo a Villar Perosa.
Debuttò in Serie A il 27 settembre 1970 in trasferta contro il Catania, segnando il gol decisivo. Giocò 42 partite (28 in Serie A, 11 in Coppa delle Fiere e 3 in Coppa Italia) e segnò 21 gol (rispettivamente 13, 6 e 2). Per la seconda volta, la Juventus raggiunse la finale in una competizione continentale, venendo sconfitta dagli inglesi del Leeds United nell’ultima edizione della Coppa delle Fiere: dopo il 2-2 casalingo, nel quale Bettega segnò la rete dell’1-0, la gara di ritorno si concluse 1-1 e il trofeo fu vinto dagli inglesi per la regola del maggior numero di gol segnati in trasferta.
Nel 1971-1972 segnò una doppietta contro il Milan alla quarta giornata, prima di testa e poi con un colpo di tacco, su cross di Causio, rimasto negli annali.[4] Andò di nuovo a rete il 16 gennaio 1972 contro la Fiorentina, e fu l’ultima segnatura (ne aveva realizzate 10 in 14 partite) prima di un lungo stop per una grave forma di pleurite.[4] Il disturbo lo affliggeva da inizio carriera, costringendolo a respirare con fatica e limitandone il rendimento.[6] Rientrò in squadra all’inizio del campionato successivo, aiutando la Juventus a vincere il secondo scudetto consecutivo e contribuendo al percorso che portò i bianconeri alla loro prima finale di Coppa dei Campioni, persa il 30 maggio1973 contro l’Ajax.
Malgrado che nei due anni successivi avesse segnato con minore frequenza, fu fatto esordire in Nazionale dal CT Fulvio Bernardini nel giugno del 1975 giocando l’intera gara esterna vinta contro la Finlandia. Superò di nuovo la soglia dei dieci gol nella stagione 1975-1976, annata in cui la Juventus perse lo scudetto a vantaggio dei rivali del Torinodopo aver raggiunto un vantaggio di 5 punti alla 21ª giornata. In Nazionale dovette accontentarsi di alcuni spezzoni di partita nella nuova gestione tecnica affidata al binomioBernardini-Bearzot.
1976-1983
Bettega in campionato nel 1976, in azione in casa della Roma.
Con l’arrivo di Giovanni Trapattoni sulla panchina bianconera nell’estate del 1976, cominciò un ciclo vincente destinato a durare un decennio. La Juventus vinse lo scudetto per una lunghezza sui campioni uscenti del Torino, totalizzando il punteggio record di 51 punti sui 60 disponibili (la Fiorentina, terza, giunse a 16 lunghezze di distacco). Bettega non saltò alcuna partita e mise a segno 17 gol, aggiungendone altri 5 nella Coppa UEFA vinta nella stessa stagione. Fu il primo trofeo internazionale conquistato dalla squadra, che ebbe la meglio nella doppia finale sui baschi dell’Athletic Bilbao; nel ritorno perso 2-1 in Spagna, nell’arena infuocata del San Mamés, fu la marcatura di testa di Bettega, su traversone di Causio, a consegnare alla Juventus il trofeo grazie al maggior numero di gol segnati in trasferta.
La Juventus bissò il titolo italiano nel 1977-1978, precedendo stavolta, assieme al Toro, anche il sorprendente Lanerossi Vicenza. Fu il preludio del grande Mondiale che Bettega e l’Italia disputarono in Argentina nell’estate del 1978. Affermatosi anche in campo internazionale, sia nel 1977 che nel 1978 Bettega giunse quarto nella classifica del Pallone d’oro.[4]
Bettega colpisce di testa nella finale d’andata della Coppa UEFA 1976-1977contro l’Athletic Bilbao.
Nelle due stagioni successive, la Juventus perse il titolo italiano prima a favore del Milan e poi dell’Inter, ma conquistò la Coppa Italia nel 1978-1979 sconfiggendo 2-1 il Palermo nella finale di Napoli, durante la quale Bettega fu costretto a uscire per un infortunio alle costole.[9]Nella stagione successiva conquistò per la prima volta in carriera il titolo di capocannoniere della Serie A realizzando 16 gol, aiutato dal fatto di essere diventato il rigorista della squadra. In quella stessa annata, la Juventus affrontò in semifinale di Coppa delle Coppe l’Arsenal: nella gara di andata un’autorete di Bettega fece terminare la partita 1-1 dopo il vantaggio dei bianconeri, che furono eliminati nella gara di ritorno.
Nel 1980-1981 vinse nuovamente lo scudetto segnando 5 reti. Nella Coppa UEFA di quella stagione, le sue tre reti non consentirono alla Juventus di superare il secondo turno, eliminata dal Widzew Lodz. I polacchi si imposero all’andata in casa per 3-1 (con Bettega a rete per la Juventus), mentre al ritorno i supplementari finirono 3-1 per i bianconeri, che cedettero ai rigori per 5-4. Il 4 novembre 1981, dopo aver perso per 3-1 all’andata negli ottavi di finale della Coppa dei Campioni 1981-1982 contro l’Anderlecht a Bruxelles, uno scontro con il portiere Jacky Munaron nella gara di ritorno costò a Bettega un grave infortunio ai legamenti del ginocchio.[10] La Juventus fu eliminata e Bettega perse l’intera stagione, dovendo rinunciare al campionato del mondo 1982.
Bettega contro la difesa del Cesenanel corso del campionato 1981-1982
Nella stagione 1982-1983 cominciò a non essere più titolare inamovibile, dividendo la maglia numero 7 con Domenico Marocchino. Nel corso della stagione colpì undici legni fra pali e traverse. Nella semifinale di andata di Coppa dei Campioni contro il Widzew Lodz, Bettega segnò il gol del 2-0. La Juventus perse poi la coppa nella finale di Atene contro l’Amburgo, l’ultima partita di Bettega con la maglia bianconera.
Toronto Blizzard
Dopo aver dato l’addio alla Juventus nell’estate del 1983, si trasferì nella North American Soccer League e militò per una sola stagione nella squadra canadese dei Toronto Blizzard. Rientrato temporaneamente in Italia, quello stesso anno fu vittima di un grave incidente stradale mentre era al volante della sua A112 e fu ricoverato alcuni giorni in rianimazione.[11]
Nazionale
Debuttò nella Nazionale italiana nel 1975 contro la Finlandia e raggiunse l’apice della propria carriera azzurra ai Mondiali di Argentina, in cui fu schierato titolare dal CT Enzo Bearzot.
Bettega (a destra) festeggia insieme a Tardelli e al commissario tecnicoBearzot nel 1976, al termine della vittoriosa partita degli azzurri contro la Nazionale inglese.
Fu l’attaccante azzurro più prolifico dai tempi di Gigi Riva: nel triennio che si chiuse con la rassegna iridata del 1978, Bettega disputò 19 gare e segnò 16 volte. Siglò una quaterna che servì per superare la Finlandia 6-1 e, soprattutto, mettere al sicuro la differenza reti nei confronto degli’nglesi nel girone eliminatorio per i Mondiali argentini.
Nei Mondiali segnò una rete contro l’Ungheria e colse per tre volte la traversa della porta avversaria.[12] Successivamente, nella partita che costò l’unica sconfitta ai futuri campioni del mondo, fu l’autore della marcatura con cui l’Italia batté i padroni di casa di Cesar Luis Menotti. L’Italia arrivò quarta dopo la sconfitta nella finale per il terzo posto contro il Brasile, in cui gli Azzurri colpirono tre pali, l’ultimo colto da Bettega con un colpo di testa nei minuti finali.[13] In virtù delle ottime prestazioni fornite, fu inserito dalla FIFA nella formazione ideale del Mondiale.[14]
Nel 1980 prese parte ai Campionati Europei che si disputarono in Italia e che videro la Nazionale piazzarsi al quarto posto. Bettega fece parte dell’undici titolare, dopo che si era laureato capocannoniere del campionato italiano.
Bettega in azione in maglia azzurradurante Italia-Finlandia 6-1, sfida nella quale realizzò una storica quaterna.
Segnò il gol del pareggio nella trasferta in Jugoslavia valida per il girone di qualificazione aiMondiali di Spagna, che avrebbero visto nell’estate del 1982 il trionfo degli Azzurri. Dovette poi rinunciare alla rassegna iridata a causa del serio infortunio patito in Coppa dei Campioni nel novembre 1981.
Dopo due anni che non giocava in Nazionale, il 16 aprile 1983 disputò a Bucarest la gara valida per il girone di qualificazione agli Europei del 1984 persa 1-0 contro la Romania. Fu l’ultima partita in maglia azzurra per Bettega, che fu sostituito al 69′ da Alessandro Altobelli.
In Nazionale vanta un totale di 42 presenze e 19 gol. Subì la sua unica espulsione in maglia azzurra nel 1976, nell’incontro perso 4-1 contro il Brasile valido per il Torneo del Bicentenario.[15]
Dirigente
Il periodo della “Triade” juventina
Nel 1994 fu chiamato da Umberto Agnelli alla vicepresidenza della Juventus, inaugurando la cosiddetta “Triade”, insieme al direttore generale Luciano Moggi e all’amministratore delegato Antonio Giraudo, con cui diede il via a un ciclo di vittorie. Lo scoppio dello scandalo del calcio italiano del 2006 coinvolse in pieno la Juventus ma non Bettega, che restò nella dirigenza bianconera, accompagnando la squadra nel primo campionato di Serie B della sua storia. Al termine della stagione, nel giugno 2007, lasciò gli incarichi dirigenziali.
Il ritorno come vicedirettore generale
Nel dicembre 2009, dopo essere stato assolto con formula piena dall’accusa di doping amministrativo, venne nominato vicedirettore generale, con responsabilità sull’intera area sportiva.[16]
La sua nuova esperienza terminò il 31 maggio 2010, quando fu comunicata la separazione consensuale tra la società bianconera e il dirigente.[17]
Opinionista sportivo
È stato, negli anni ’80 e ’90, opinionista sportivo delle reti Fininvest e nel 1985 commentò la finale della Coppa Intercontinentale tra Juventus e Argentinos Juniors affiancando il giornalista Giuseppe Albertini. Quella fu la prima volta, per le telecronache italiane delle partite di calcio, in cui il telecronista era accompagnato da un ex-calciatore o ex-allenatore nelle vesti di commentatore tecnico. Successivamente affiancò Nando Martellini, al debutto sulle reti Fininvest dopo aver lasciato la RAI.[18] Condusse anche la trasmissione Caccia al tredici e collaborò con Tele Capodistria.[19] Nel 2010 e 2011 fu opinionista per Controcampo, trasmissione calcistica in onda su Rete 4.
Statistiche
Presenze e reti nei club
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1969-1970 | ![]() | B | 30 | 13 | CI | 3 | 0 | – | – | – | – | – | – | 33 | 13 |
1970-1971 | ![]() | A | 28 | 13 | CI | 3 | 2 | CdF | 11 | 6 | TAP | 4 | 1 | 46 | 22 |
1971-1972 | A | 14 | 10 | CI | 4 | 1 | CU | 5 | 4 | – | – | – | 23 | 15 | |
1972-1973 | A | 27 | 8 | CI | 9 | 1 | CC | 7 | 2 | – | – | – | 43 | 11 | |
1973-1974 | A | 24 | 8 | CI | 5 | 2 | CC | 2 | 0 | CInt | 1 | 0 | 32 | 10 | |
1974-1975 | A | 27 | 6 | CI | 10 | 3 | CU | 10 | 1 | – | – | – | 47 | 10 | |
1975-1976 | A | 29 | 15 | CI | 3 | 2 | CC | 4 | 1 | – | – | – | 36 | 18 | |
1976-1977 | A | 30 | 17 | CI | 4 | 1 | CU | 12 | 5 | – | – | – | 46 | 23 | |
1977-1978 | A | 30 | 11 | CI | 4 | 2 | CC | 7 | 2 | – | – | – | 41 | 15 | |
1978-1979 | A | 30 | 9 | CI | 9 | 2 | CC | 2 | 0 | – | – | – | 41 | 11 | |
1979-1980 | A | 28 | 16 | CI | 4 | 0 | CdC | 8 | 1 | – | – | – | 40 | 17 | |
1980-1981 | A | 25 | 5 | CI | 8 | 3 | CU | 4 | 3 | TdC | 4 | 0 | 41 | 11 | |
1981-1982 | A | 7 | 5 | CI | 4 | 2 | CC | 3 | 1 | – | – | – | 14 | 8 | |
1982-1983 | A | 27 | 6 | CI | 7 | 1 | CC | 6 | 1 | – | – | – | 40 | 8 | |
Totale Juventus | 326 | 129 | 74 | 22 | 81 | 27 | 9 | 1 | 490 | 179 | |||||
1983 | ![]() | NASL | 21 | 2 | – | – | – | – | – | – | – | – | – | 21 | 2 |
1984 | NASL | 27 | 9 | – | – | – | – | – | – | – | – | – | 27 | 9 | |
Totale Toronto Blizzard | 48 | 11 | – | – | – | – | – | – | 48 | 11 | |||||
Totale carriera | 404 | 153 | 77 | 22 | 81 | 27 | 9 | 1 | 571 | 203 |
Cronologia presenze e reti in Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Cronologia completa delle presenze e delle reti in Nazionale – ![]() | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
05/06/1975 | Helsinki | Finlandia ![]() | 0 – 1 | ![]() | Qual. Euro 1976 | – | |
26/10/1975 | Varsavia | Polonia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1976 | – | ![]() |
23/05/1976 | Washington | Stati Uniti ![]() | 0 – 4 | ![]() | Torneo del Bicentenario | – | ![]() |
31/05/1976 | New Haven | Brasile ![]() | 4 – 1 | ![]() | Torneo del Bicentenario | – | ![]() |
05/06/1976 | Milano | Italia ![]() | 4 – 2 | ![]() | Amichevole | 2 | ![]() |
25/09/1976 | Roma | Italia ![]() | 3 – 0 | ![]() | Amichevole | 2 | |
16/10/1976 | Lussemburgo | Lussemburgo ![]() | 1 – 4 | ![]() | Qual. Mondiali 1978 | 2 | |
17/11/1976 | Roma | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1978 | 1 | |
22/12/1976 | Lisbona | Portogallo ![]() | 2 – 1 | ![]() | Amichevole | 1 | |
08/06/1977 | Helsinki | Finlandia ![]() | 0 – 3 | ![]() | Qual. Mondiali 1978 | 1 | |
08/10/1977 | Berlino Ovest | Germania Ovest ![]() | 2 – 1 | ![]() | Amichevole | – | |
15/10/1977 | Torino | Italia ![]() | 6 – 1 | ![]() | Qual. Mondiali 1978 | 4 | |
16/11/1977 | Londra | Inghilterra ![]() | 2 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1978 | – | |
03/12/1977 | Roma | Italia ![]() | 3 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1978 | 1 | |
08/02/1978 | Napoli | Italia ![]() | 2 – 2 | ![]() | Amichevole | – | ![]() |
08/05/1978 | Roma | Italia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Amichevole | – | |
02/06/1978 | Mar del Plata | Italia ![]() | 2 – 1 | ![]() | Mondiali 1978 – 1º turno | – | |
06/06/1978 | Mar del Plata | Italia ![]() | 3 – 1 | ![]() | Mondiali 1978 – 1º turno | 1 | ![]() |
10/06/1978 | Buenos Aires | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Mondiali 1978 – 1º turno | 1 | |
14/06/1978 | Buenos Aires | Germania Ovest ![]() | 0 – 0 | ![]() | Mondiali 1978 – 2º turno | – | |
18/06/1978 | Buenos Aires | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Mondiali 1978 – 2º turno | – | ![]() |
21/06/1978 | Buenos Aires | Paesi Bassi ![]() | 2 – 1 | ![]() | Mondiali 1978 – 2º turno | – | |
24/06/1978 | Buenos Aires | Brasile ![]() | 2 – 1 | ![]() | Mondiali 1978 – 3-4 Posto | – | 4º posto |
20/09/1978 | Torino | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | – | |
08/11/1978 | Bratislava | Cecoslovacchia ![]() | 3 – 0 | ![]() | Amichevole | – | ![]() |
24/02/1979 | Milano | Italia ![]() | 3 – 0 | ![]() | Amichevole | 1 | |
26/05/1979 | Roma | Italia ![]() | 2 – 2 | ![]() | Amichevole | – | |
26/09/1979 | Firenze | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Amichevole | – | |
16/02/1980 | Napoli | Italia ![]() | 2 – 1 | ![]() | Amichevole | – | |
19/04/1980 | Torino | Italia ![]() | 2 – 2 | ![]() | Amichevole | – | |
12/06/1980 | Milano | Italia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Euro 1980 – 1º turno | – | |
15/06/1980 | Torino | Italia ![]() | 1 – 0 | ![]() | Euro 1980 – 1º turno | – | |
18/06/1980 | Roma | Italia ![]() | 0 – 0 | ![]() | Euro 1980 – 1º turno | – | |
21/06/1980 | Napoli | Cecoslovacchia ![]() | 1 – 1 dts (9-8 dcr) | ![]() | Euro 1980 – 3-4 Posto | – | 4º posto ![]() |
24/09/1980 | Genova | Italia ![]() | 3 – 1 | ![]() | Amichevole | – | |
11/10/1980 | Lussemburgo | Lussemburgo ![]() | 0 – 2 | ![]() | Qual. Mondiali 1982 | 1 | |
01/11/1980 | Roma | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1982 | – | |
15/11/1980 | Torino | Italia ![]() | 2 – 0 | ![]() | Qual. Mondiali 1982 | – | |
25/02/1981 | Roma | Italia ![]() | 0 – 3 | ![]() | Amichevole | – | ![]() |
03/06/1981 | Copenaghen | Danimarca ![]() | 3 – 1 | ![]() | Qual. Mondiali 1982 | – | ![]() |
17/10/1981 | Belgrado | Jugoslavia ![]() | 1 – 1 | ![]() | Qual. Mondiali 1982 | 1 | |
16/04/1983 | Bucarest | Romania ![]() | 1 – 0 | ![]() | Qual. Euro 1984 | – | ![]() |
Totale | Presenze (52º posto) | 42 | Reti (13º posto) | 19 |
Record[modifica | modifica wikitesto]
Unico calciatore insieme a Gigi Riva, Alberto Orlando, Francesco Pernigo, Omar Sívori e Carlo Biagi ad aver segnato una quaterna con la maglia della Nazionale italiana.[20]
Palmarès
Giocatore
ClubCompetizioni nazionali
Competizioni internazionali
| Individuale
|
Caratteristiche tecniche
Era considerato un attaccante moderno e un trascinatore della squadra, in grado sia di concludere che di suggerire in modo eccellente. Ambidestro[3] dotato di fisico atletico, geniali intuizioni, eccezionale tecnica individuale e grande visione di gioco, era uno specialista nel colpo di testa.[4] Memorabile il suo gol di testa in tuffo all’Inghilterra, che fissò il risultato finale di 2-0 contribuendo alla qualificazione dell’Italia al campionato del mondo 1978 a spese degli stessi inglesi.[5] È stato definito uno dei più completi attaccanti italiani di sempre, grazie anche alla speciale determinazione e alla professionalità che l’hanno contraddistinto per tutta la carriera.[3]
Affermatosi come attaccante puro, la sua ascesa fu frenata dalla grave forma di pleurite che lo colpì nella stagione 1971-1972;[4] lo scrittore Giampiero Mughini, fine conoscitore di calcio, scrisse di lui che fu tale malattia a impedirgli di diventare il più grande calciatore dell’era moderna.[6] In seguito arretrò la propria posizione in campo agendo da centravanti di manovra[4] e verso fine carriera ottenne ottimi risultati anche giocando da centrocampista offensivo.[7]
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