Comuni della Bergamasca – Taleggio

Il comune “principe ” della Val Taleggio ha la particolarità di non essere un vero comune, ma il aggruppamento di 5 località: Olda, Peghera, Pizzino, Sottochiesa, sede del comune. Ecco stralci presi dal web.
it.wikipedia.org/wiki/Taleggio_(Italia)
Taleggio comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Alberto Alfredo Mazzoleni(lista civica Vivere insieme la Valtaleggio) dal 14/06/2004 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°54′N 9°34′E | ||||
Altitudine | 758 m s.l.m. | ||||
Superficie | 46,59 km² | ||||
Abitanti | 625[1] (31-12-2010) | ||||
Densità | 13,41 ab./km² | ||||
Frazioni | Olda, Peghera, Pizzino, Sottochiesa (sede comunale) | ||||
Comuni confinanti | Camerata Cornello,Cassiglio, Fuipiano Valle Imagna, San Giovanni Bianco, Val Brembilla,Vedeseta | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24010 | ||||
Prefisso | 0345 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 016210 | ||||
Cod. catastale | L037 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Nome abitanti | taleggini | ||||
Patrono | san Giovanni Battista | ||||
Giorno festivo | 24 giugno | ||||
Cartografia | |||||
![]() Taleggio | |||||
![]() Posizione del comune di Taleggio nella provincia di Bergamo |
Taleggio (Taèč in dialetto bergamasco[2][3]) è un comune italiano di 618 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situato al termine dell’omonima valle, dista circa 37 chilometri a nord dal capoluogo orobico.
Geografia fisica
Territorio
Il territorio comunale è caratterizzato da una forte connotazione alpina, nonché dall’attraversamento del torrente Enna, che scorre in profonde gole scavate dall’azione erosiva dell’acqua, e si getta nel fiume Brembo a valle del comune.
Storia
Il toponimo
Il toponimo deriva dal latino Tilietulum ed indica un piccolo albero di tiglio, molto presente nel contesto valligiano. Successive traslazioni hanno portato a Tiletlum, poi diventato Tilleggio. Piccolo borgo incastonato tra i monti, che deve l’origine del proprio toponimo alla conformazione tortuosa (valle tortuosa) che questa valletta possiede, non annovera episodi di spessore nella sua storia.
Le origini
Si pensa che i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all’epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall’impeto delle orde conquistatrici. In particolar modo si presume che siano stati gli abitanti della vicina Valsassina ad arrivare per primi (presumibilmente attorno al VI secolo), come testimoniano alcuni toponimi uguali tra le due zone, svolgendo attività legate all’agricoltura, all’allevamento ed alla caccia.
In tal senso fu a lungo legata alla pieve di Primaluna, situata nella suddetta valle, con la quale il paese è collegato tramite una strada che reca verso Vedeseta ed il culmine di San Pietro, che segna la divisione con la provincia di Lecco.
I primi documenti indicano che il territorio comunale, una volta inserito nel Sacro Romano Impero, venne dato in feudo alla diocesi diMilano. Era l’epoca dei vescovi-conte, e qualche tempo dopo il reggente milanese Roberto Visconti affidò gran parte di questa zona a membri della propria famiglia, i Visconti di Milano.
Il medioevo
Nel corso del XIV secolo i borghi di Taleggio vennero interessati dalle lotte tra guelfi e ghibellini, tanto da dotarsi di numerose fortificazioni e torri, di cui ora non restano che pochissime tracce.
Schierato con la fazione guelfa, vide tra i maggiori esponenti le famiglie Salvioni, Offredi e Bellaviti, che posero il loro quartier generale a Pizzino, dove era presente un piccolo castello. Questi si scontrarono ripetutamente con gli abitanti del vicino borgo di Vedeseta, che appoggiava i ghibellini.
Dopo una breve tregua verificatasi nel 1358 grazie all’intervento diretto di Bernabò Visconti, i combattimenti ripresero con intensità maggiore, raggiungendo livelli di recrudescenza mai visti. Nel 1393 gli abitanti di Taleggio attaccarono e bruciarono il borgo di Vedeseta, le cui famiglie fecero scattare la rappresaglia su Peghera.
All’inizio del XV secolo l’intervento della Repubblica di Venezia pose fine alle diatribe, inglobando il territorio di Taleggio e ponendo i propri confini territoriali proprio a Vedeseta, che rimase dominio milanese.
La Serenissima elargì inoltre numerose esenzioni da tasse e dazi al paese di Taleggio, come ringraziamento della fedeltà accordata dagli abitanti in occasione delle dispute con i milanesi.
Nel frattempo gli abitanti si resero sempre più famosi per la produzione di un particolare tipo di formaggio, uno stracchino che assunse il nome del paese stesso, rendendo celebre l’intera valle. La diffusione dell’industria casearia fu inoltre favorita dai lunghi viaggi che gli allevatori locali compivano durante i mesi della transumanza nelle zone della pianura lombarda, dove il formaggio Taleggio venne sempre più apprezzato.
L’età moderna
Il termine della Repubblica di Venezia avvenne nel 1797, quando irruppe la napoleonica Repubblica Cisalpina. Questa revocò i privilegi per l’intera zona, ed accorpò in un’unica entità amministrativa l’intera valle. Tuttavia questa esperienza politica ebbe vita breve, dal momento che nel 1815 Taleggio ottenne nuovamente l’autonomia amministrativa grazie all’avvento della dominazione austriaca, che istituì il Regno Lombardo-Veneto.
Da quel momento non si verificarono più episodi rilevanti nel paese, che seguì le sorti politiche del resto della provincia.
A partire dal XX secolo il territorio comunale è stato interessato da una crescente emigrazione, che ha portato allo spopolamento intere contrade, con conseguente perdita di parte delle tradizioni che hanno contraddistinto la popolazione nel corso dei secoli.
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
Numerosi sono gli edifici sacri che costellano il territorio: nella frazione Olda si trova la chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo, risalente alla seconda metà del XV secolo, ma riedificata tre secoli più tardi, che al proprio interno custodisce numerose reliquie.
Nella frazione Sottochiesa, sede municipale, fa bella mostra di sé la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, dotata di un campanile con bifore in stile romanico (un tempo torre difensiva della famiglia dei Salvioni) e di numerose opere pittoriche, tra cui una pala di Andrea Vicentino. Vicino all’edificio sacro si erge la colonna della Fidelitas Talegiidatata 1609 in cui il paese rinnova la propria fedeltà alla Serenissima.
Nella vicina frazione di Peghera si trova la chiesa parrocchiale di San Giacomo, risalente al XV secolo, al cui interno spicca un polittico di Palma il Vecchio raffigurante il Cristo ed i Santi.
Infine nella frazione di Pizzino si trova la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, con all’interno elementi del precedente edificio di culto, ritenuto il più antico della zona e risalente al 1010.
È inoltre presente il santuario di San Lorenzo del Fraggio, luogo di incontro tra le persone delle diverse frazioni.
Non sono infine rimasti segni del castello medievale di proprietà della famiglia Bellaviti che doveva ergersi su un’altura che dominava le zone circostanti.
Architetture civili
Numerosi sono inoltre le contrade molto caratteristiche, edificate in perfetto stile rurale alpino, con i tetti costruiti con le piode, grosse lastre di pietra locale appoggiate una sopra l’altra.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]
Persone legate a Taleggio
- Elio De Capitani, attore, regista e drammaturgo
Geografia antropica
Il comune si compone dall’unione di quattro nuclei abitativi: Olda, Sottochiesa, Pizzino e Peghera, situati in una zona molto soleggiata della valle Taleggio, che dà il nome al comune stesso.
Economia
Turismo
Inserito in un contesto naturalistico di grande spessore, presenta numerose escursioni adatte ad ogni esigenza: dalla semplice passeggiata a percorsi indirizzati agli utenti più esperti. In tal senso molto caratteristici sono gli itinerari che conducono ai monti Sodadura, Aralalta e Zuccone Campelli, che svettano sull’intera vallata.
Sempre in ambito naturalistico molto caratteristici sono gli orridi del torrente Enna. Si tratta di profonde gole, scavate dall’azione erosiva dell’acqua, che offrono ottimi colpi d’occhio e paesaggi mozzafiato, visibili grazie alla strada provinciale che vi scorre a fianco.
Galleria fotografica
- www.comune.taleggio.bg.it/PortaleNet/portale/CadmoDriver_s_175587
Dati storici
Il comune raggruppa le località di Sottochiesa, Pizzino, Olda e Peghera. La soleggiata esposizione dei borghi lungo i declivi, conferisce al paesaggio note d’inconfondibile dolcezza alpina, tali da giustificare l’appellativo di “piccola Svizzera”. Sono tipici gli edifici con i tetti a forte pendenza, ricoperti da pietre sovrapposte a gradini. Il torrente Ema, che raccoglie le acque di tutto il bacino, scende tortuosamente a valle aprendosi il varco tra ripidi precipui, a margine dei quali scorre la strada di collegamento con San Giovanni Bianco, detta appunto dell’orrido di Taleggio.
www.taleggio.provinciabergamasca.com/
- Gli abitanti si chiamano TALEGGINI – C.A.P. 24010 – Distanza da Bergamo km 38 – Altitudine 761 m s.l.m. – Municipio: Sottochiesa: Telefono 0345.47021 – Escursioni e Gite: Piani di Artavaggio, Resegone, Baciamorti, Fraggio, Monte Venturosa, Rifugio Cazzaniga Merlini, Rifugio Nicola, Culmine di San Pietro, Monte Sodadura – Coordinate: Latitudine 45°53’39″48 – Longitudine 09°33’57″24 – Misure: superficie 46,59 kmqIl comune di Taleggio raggruppa le localita’ di Sottochiesa, Pizzino, Olda e Peghera. La soleggiata esposizione dei borghi lungo i declivi conferisce al paesaggio note d’inconfondibile dolcezza alpina, tali da giustificare l’appellativo di “piccola Svizzera”. A Taleggio sono tipici gli edifici con i tetti a forte pendenza, ricoperti da pietre sovrapposte a gradini.Il torrente Enna, che raccoglie le acque di tutto il bacino, scende tortuosamente a valle aprendosi il varco tra i ripidi precipizi, a margine dei quali scorre la strada di collegamento con San Giovanni Bianco, detta appunto dell’orrido di Taleggio.






![]() | La storia politica del tardo Medioevo e’, infatti, complicata: lungo il 1300 e il 1400 le antiche famiglie della valle presero parte alle infinite lotte tra guelfi e ghibellini, eressero torri di cui oggi non abbiamo tracce e si combatterono fieramente. Per i guelfi parteggiarono i Salvioni, gli Offredi e i Bellaviti di Sottochiesa, Peghera e Pizzino e le famiglie di Olda; con i Ghibellini, invece, si schierarono gli Arrigoni i Quartironi, i Rognoni di Vedeseta. Roccaforte di quest’ultimi la torre d’Orlando a Vedeseta e un fortilizio al Pianchello di Regetto, i guelfi avevano il loro riferimento in quello che le antiche mappe riportano come “castrum picini”, il castello di Pizzino.Una parentesi nelle lotte fratricide sembro’ aprirsi quando nel 1358 (o , per altri, 1368) nella contrada Lavina di Vedeseta, alla presenza del delegato di Bernabo’ Visconti, gli esponenti delle maggiori famiglie non solo della Valle Taleggio ma anche della Valle di Averara si diedero, “in nomine Domini”, i primi Statuti di autonomia che prevedevano, tra le molte cose, anche una conduzione unitaria delle due vallate. |
Ma pochi anni dopo, nel 1393 i guelfi bruciano Vedeseta e gli Arrigoni fanno scattare la rappresaglia su Peghera agli inizi del 1400 entra in campo la Serenissima Repubblica Veneta e le divisioni tra le famiglie diventano anche divisioni territoriali. I confini diventano confini stato. Tra Ducato di Milano e Serenissima si venne a primi accordi territoriali il 1428 sanciti poi nella pace di Ferrara (1433) e, forse, dalla posa dei primi cippi confinari (i termenu’). Ma una grave violazione avvenne poco dopo (1438) con l’assedio del castello di Pizzino da parte dei ducali. La clamorosa rotta di quest’ultimi, soccorsi nella foga dagli Arrigoni di Vedeseta, procurera’ a questa famiglia, come ricompensa ampi privilegi e esenzioni (che saranno a lungo confermati).

![]() | Con l’avvento della Repubblica Cisalpina (1797) cadono i confini di stato e anche le autonomie e i confini comunali e Taleggio e Vedeseta vengono accorpati per decreto in un unico municipio. Ma per poco. Dopo la sconfitta Napoleonica di Waterloo si ricostituiscono immediatamente i due tradizionali comuni. Che lungo l’Ottocento vedono consolidarsi un fenomeno che aveva preso l’avvio gia’ nel secolo precedente, sotto Maria Teresa d’Austria: aumenta la popolazione e anche la ricchezza (relativa, ben s’intende: l’emigrazione e’ stata una tenace compagna della gente di Valtaleggio almeno dal 1500 in poi) rappresentata dall’incremento del bestiame. Di questa crescita ci e’ stata lasciata testimonianza nelle centinaia e centinaia mirabili edifici rurali (stalle, baite, portici, cascine) che ancora oggi, haime’ putroppo sempre meno punteggiano il territorio. Il novecento, infatti, con le sue vorticose trasformazioni, ha interessato anche questa vallata. |
![]() | Ma resistono i segni della storia e di una cultura contadina che ha plasmato in modo originale il territorio. Il reticolo delle mulattiere, i terrazzamenti con i muretti a secco, le tribuline o santelle affrescate ai crocicchi o lungo gli antichi percorsi, i cippi confinari, le finestrelle in pietra, i comignoli solitari, le abbeverate in terrabattuta, i lavatoi di sasso, le torri dei roccoli, le piazzette in acciottolato: tutto questo, almeno in parte, resiste e merita di essere veduto. |
![]() ![]() | Taleggio (C.A.P. 24010) dista 36 chilometri da Bergamo, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene. Taleggio conta 573 abitanti (Taleggini) e ha una superficie di 46,4 chilometri quadrati per una densità abitativa di 12,35 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 758 metri sopra il livello del mare. Il municipio è sito in Fraz. Sottochiesa 25, tel. 0345-47021 fax. 0345-47454. Cenni anagrafici: Il comune di Taleggio ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 684 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 573 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 – 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al -16,23%. Gli abitanti sono distribuiti in 282 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,03 componenti. Cenni geografici: Il territorio del comune risulta compreso tra i 470 e i 2.009 metri sul livello del mare. L’escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 1.539 metri. Cenni occupazionali: Risultano insistere sul territorio del comune 2 attività industriali con 8 addetti pari al 3,09% della forza lavoro occupata, 22 attività di servizio con 71 addetti pari al 8,49% della forza lavoro occupata, altre 46 attività di servizio con 127 addetti pari al 27,41% della forza lavoro occupata e 7 attività amministrative con 11 addetti pari al 17,76% della forza lavoro occupata. | |
![]() ![]() | Albergo della Salute (Costa d’Olda) L’Albergo della Salute ha ottenuto la certificazione del proprio Sistema di Gestione Integrato. Qualità Sicurezza Ambiente da parte dell’ Organismo Internazionale Det Norske Veritas. Pizzeria Palazz dol Miro (Peghera di Taleggio) Immersa nel verde della Valle Taleggio, con una splendida vista sulla cornice di monti che la circondano, la pizzeria Al Palazz dol Miro offre ai propri clienti la possibilità di gustare in un ambiente raccolto e famigliare la versione orobica del piatto mediterraneo per eccellenza. | |
![]() | Fotografie di Taleggio E ancora possiamo far risuonare i nostri passi sui ciottoli di mulattiere ben conservate o emozionarsi davanti alla fontana di S. Carlo o seguire per un tratto gli antichi confini di Stato – sottolineati dai poderosi cippi (termenu’) dell’ultima delimitazione confinaria, 1760 – dal sagrato di S. Bartolomeo, in antico chiesa parrocchiale di Vedeseta, fino a Vaccareggia passando per il Cantello a est di Reggetto. E infine possiamo farci prendere alla magia della Corna di Pizzino con le case abbarbicate e il suo castello guelfo che non c’e’ piu’. | |
![]() | Ricerca: Taleggio Talvolta la storia è costretta a indovinare. “Fortuna che ci è avvezza”, commenta – sempre attuale – Alessandro Manzoni (“I Promessi Sposi, cap. XIII). E’ nella sua modestia, il caso di quest’immagine emanante nell’originale, grazie anche alle “nuances” del viraggio-seppia, il fascino sottile di ciò che ci proviene dal passato. Nessuna indicazione, fuorché, sul retro, l’impronta d’un timbro-datario: “24.6.1909 – Sac. Carlo Artusi – Parroco Vedeseta”. | |
![]() | Cartoline antiche di Taleggio L’origine del nome Taleggio, deriva dalla base latina “TILIETULUM” nel significato di “piccolo tiglietto” attraverso una forma di “TILETLUM” diventa poi TILLEGGIO . I primi abitatori furono probabilmente cacciatori o pastori, si dice provenienti dalla vicina Valsassina, che via via trasformarono le basi di pascolo in sedi stanziali. Nel dialetto gli echi di linguaggi prelatini, ligure, retico, celtico, ma tanto, tantissimo latino. | |
![]() ![]() | Cenni Storici di Taleggio Con l’avvento della Repubblica Cisalpina (1797) cadono i confini di stato e anche le autonomie e i confini comunali e Taleggio e Vedeseta vengono accorpati per decreto in un unico municipio. Ma per poco. Dopo la sconfitta Napoleonica di Waterloo si ricostituiscono immediatamente i due tradizionali comuni. Che lungo l’Ottocento vedono consolidarsi un fenomeno che aveva preso l’avvio gia’ nel secolo precedente, sotto Maria Teresa d’Austria: aumenta la popolazione e anche la ricchezza (relativa, ben s’intende: l’emigrazione e’ stata una tenace compagna della gente di Valtaleggio almeno dal 1500 in poi) rappresentata dall’incremento del bestiame. Di questa crescita ci e’ stata lasciata testimonianza nelle centinaia e centinaia mirabili edifici rurali (stalle, baite, portici, cascine) che ancora oggi, haime’ putroppo sempre meno punteggiano il territorio. Il novecento, infatti, con le sue vorticose trasformazioni, ha interessato anche questa vallata. | |
![]() | Arte a Taleggio Le belle chiese parrocchiali che conservano alcune pregevoli opere d’arte, i semplici, ma suggestivi oratori sparsi un po’ in tutte le contrade, gli antichi nucclei oggi quasi disabitati sono, assieme all’ambiente naturale, gli aspetti piu’ interessanti della Val Taleggio. | |
![]() ![]() | Formaggio – Stracchino Taleggio >il Taleggio è un formaggio di origini antichissime, forse anteriori al X secolo. Documenti risalenti al 1200 fanno riferimento ai commerci e agli scambi di cui era oggetto il Taleggio, insieme ad altri formaggi. La zona d’origine è la Val Taleggio, da cui deriva il nome del formaggio, in provincia di Bergamo. I valligiani avendo l’esigenza di conservare il latte eccedente il consumo diretto, iniziarono a produrre del formaggio che, una volta stagionato in “grotte” o casere di vallata, poteva essere scambiato con altri prodotti o commercializzato. Crescendo sempre più il consumo di Taleggio, la produzione si è progressivamente estesa nella pianura Padana, dove hanno cominciato ad operare molti caseifici, generalmente di piccole e medie dimensioni, i quali sono riusciti ad equilibrare la tecnologia produttiva tradizionale, mantenutasi sostanzialmente la medesima, con le innovazioni tecnologiche susseguitesi in quasi mille anni di storia. | |
![]() | Lo Strachì Tunt è un formaggio erborinato appartenente alla famiglia degli stacchini. Prodotto in Valtaleggio dai nostri antenati dalla fine del 1800 a pochi decenni fa, il formaggio Strachì Tunt è un prodotto dal grande valore nutrizionale e dal gusto tipicamente aromatico. | |
![]() ![]() | Itinerario Scientifico- Naturalistico a Taleggio La Valle Taleggio, e’ una vallata Prealpina Lombarda immersa nel verde, tranquillita’, arte, itinerari montani e naturalistici, ne fanno una vallata ideale per trascorrere le proprie vacanze. Anche se non ricade tutta nei confini del Parco delle Orobie, la valle e’ di fatto, un grande parco, ricco di verde, di essenze rare e di fossili oltre che di specie animali che si possono incontrare un po’ dovunque, lungo il Percorso delle Cime o anche nel primo praticello o nrl bosco ai margini dei paesi: basta muoversi con l’occhio attento. Tutti gli itinerari descritti sono interessanti anche dal punto di vista naturalistico; una segnalazione particolare la si puo’ spendere per il quarto che, suggestivo in tutto il suo tratto e , tra l’altro, con sorgentine ricche di fauna macroinvertrebrata, porta alla meraviglia della sorgente dell’Enna. Per l’appassionato della fauna minuscola suggeriamo oltre a questa e al percorso, Salzana-Fraggio la visita a due sorgenti che sono tra i piu’ importanti biotipi della Valle Taleggio. La sorgente Mufolenta si trova lungo la “strada bassa”, vecchia carrareccia costruita dai vedesetesi a inizio secolo e che da Olda-Vedeseta portava al Buco, nell’Orrido. La zona quella dei tornanti non molto prima del ponte crollato sull’Enna. | |
![]() ![]() | La Valle Taleggio Si puo’ giungere in questa verdissima conca della Val Taleggio, posta a circa 1000 metri di quota sul livello del mare, da tre diverse vie, in ogni caso il turista avra’ un impatto tutto particolare con questa realta’ geografica. Cerchiamo di illustrare questi tre incontri del visitatore con la Val Taleggio. Mettiamo il caso che in Val Taleggio vi si giunga da Brembilla, dopo aver superato il ridentissimo borgo alpino che a nome Gerosa. Giunge alla Forcella di Bura e di colpo il panorama gli appare vastissimo: aspre giogaie rocciose a destra, cupi macchioni boscosi giu’ nel fondovalle, poi pascoli immensi in cui sono inseritie le “cinque sorelle” (la solatia Peghera, Vedeseta che ne sta’ sdegnosamente appartata, Olda a cavallo del colle, Sottochiesa con la sua torre pendente, Pizzino arcigno, difeso dal castello )….. | |
![]() | Valle Taleggio – Itinerari naturalistici La Val Taleggio ha una precisa identità storica e un passato di fiera indipendenza. Fino all’inzio di questo secolo l’accesso alla valle era possibile solo attraverso i valichi poco battuti della Forcella di Bura, per chi veniva da Bergamo attraverso la Valle Brembilla, del Culmine di San Pietro per chi proveniva dalla Valsassina e del Passo di Baciamorti per i collegamenti con l’alta Val Brembana attraverso la Val Stabina. Ora la strada provinciale consente di accedere direttamente dal fondovalle superando il suggestivo e spettacolare orrido scavato dal Torrente Enna tra il Monte Cancervo e il Monte Sornadello. | |
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