Comuni della Bergamasca – San Giovanni Bianco

Protagonista della ricerca di oggi è la maestosa San Giovanni Bianco, tra i maggiori centri urbanistici ed industriali della Valle Brembana.
it.wikipedia.org/wiki/San_Giovanni_Bianco
San Giovanni Bianco comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Marco Milesi (lista civica) dal 16/05/2011 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°52′N 9°39′E | ||||
Altitudine | 448 m s.l.m. | ||||
Superficie | 31,03 km² | ||||
Abitanti | 5 094[1] (31-12-2010) | ||||
Densità | 164,16 ab./km² | ||||
Frazioni | Cornalita, Costa San Gallo, Fuipiano al Brembo, La Portiera, Oneta, Pianca, Roncaglia, San Gallo, San Pietro d’Orzio | ||||
Comuni confinanti | Camerata Cornello,Dossena, Lenna, San Pellegrino Terme, Taleggio,Val Brembilla | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24015 | ||||
Prefisso | 0345 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 016188 | ||||
Cod. catastale | H910 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Nome abitanti | sangiovannesi | ||||
Patrono | san Giovanni Evangelista | ||||
Giorno festivo | 27 dicembre – Quinta di Quaresima (Sacra Spina) | ||||
Cartografia | |||||
![]() San Giovanni Bianco | |||||
![]() Posizione del comune di San Giovanni Bianco nella provincia di Bergamo |
San Giovanni Bianco (San Gioàn Biànch in dialetto bergamasco[2]) è un comune italiano di 5.133 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situato in Val Brembana, dista circa 28 chilometri a nord dal capoluogo orobico.
Storia
Da sempre il paese è considerato uno dei centri principali dell’intera valle Brembana, e probabilmente vide i primi insediamenti stabili sul territorio già in epoca romana.
Si sa che i Romani si stanziarono nella valle già nel II secolo a.C. ed inclusero il paese, unitamente ai borghi limitrofi, in un pagusdenominato pagus brembanus.
Qui sfruttarono le risorse minerarie (principalmente ferro) presenti nei monti circostanti, e crearono numerose vie di collegamento con il vicino pagus Saturnius (posto in Val Seriana), anch’esso con una florida attività estrattiva.
Anche il nome del paese deriva dalla ricchezza mineraria del sottosuolo: infatti se San Giovanni è il patrono del paese, con l’aggettivo bianco si vuole sottolineare la grande presenza di formazioni calcaree di quel colore.
L’attività estrattiva fece la fortuna del borgo che prosperò anche durante il medioevo, quando la zona venne interessata da un crescente sviluppo demografico dovuto alle migliorate condizioni di vita, ma anche all’immigrazione di numerosi nuclei in fuga dalle lotte fratricide tra guelfi e ghibellini.
In queste zone, soggette alla dominazione della famiglia dei Visconti, era notevole l’influenza ghibellina, che tuttavia non provocò alcun tipo di scontro. I commerci vennero favoriti inoltre dalla presenza della via Mercatorum, che collegava il capoluogo con l’alta valle, nonché dalla vicinanza con la val Taleggio, che confluisce proprio all’estremità nord dell’abitato e che offriva la possibilità di raggiungere la Valsassina e la città di Lecco.
Con l’avvento della dominazione veneta i commerci ebbero un ulteriore incremento, anche grazie alla costruzione di un’altra strada, la Via Priula, che collegava Bergamo con il Canton Grigioni e che passava proprio dal centro del paese.
Le principali famiglie del paese allacciarono importanti rapporti con la Serenissima, tanto da rivestire ruoli di primo piano sia nella città lagunare che nel capoluogo orobico. Questa situazione permise anche lo sviluppo di un grande interscambio di manodopera, provocando parecchia emigrazione verso Venezia, dove la manovalanza delle genti brembane era molto apprezzata. La capacità di queste persone di lavorare indefessamente anche a fronte di scarsi guadagni fece nascere l’immagine di Arlecchino famosa maschera, le cui origini sono contese tra Venezia e Bergamo, in grado di soddisfare contemporaneamente due diversi padroni.
In questo periodo il borgo assunse una conformazione ben definita, tanto che ancor’oggi evidenzia la sua struttura originaria, risalente ad un periodo compreso tra il XV ed il XVII secolo.
Gli eventi ed i successivi regimi politici non interessarono più di tanto il paese, almeno fino alla costruzione della ferrovia della Valle Brembana, avvenuta all’inizio del XX secolo, che portò ulteriore sviluppo nella zona.
Questo paese, insieme a Camerata Cornello, fu teatro il 13 luglio 1914 della furia omicida di Simone Pianetti.

Panorama in una foto del 1935
Nel 1928, durante la ristrutturazione amministrativa operata dal regime fascista, il comune di San Giovanni Bianco accorpò entro i suoi confini anche i vicini comuni di San Pietro d’Orzio, San Gallo e Fuipiano al Brembo (questi ultimi due videro parte del loro territorio assegnato anche al vicino comune di San Pellegrino Terme), assumendo così l’attuale fisionomia amministrativa.
Successivamente, con la soppressione della linea ferroviaria, avvenuta nel 1967, la zona conobbe una fase di pesante difficoltà, amplificata da infrastrutture non adeguate all’utenza.
Geografia antropica
Urbanistica
Inserito in un contesto naturalistico di grande spessore, nel bel mezzo della valle Brembana ed adagiato in una conca su cui svettano imponenti cime, tra cui il gruppo del Cancervo, offre ottimi colpi d’occhio e numerose possibilità di escursioni sui monti circostanti, adatte ad ogni esigenza: dal principiante all’utente più esperto ed esigente.
A partire dal 2007 è stata inoltre inaugurata la ciclovia della valle Brembana, che costeggia il corso del fiume Brembo, offrendo lo spunto per passeggiate o gite in bicicletta.
Il borgo conserva inoltre gran parte della sua struttura medievale: a tal riguardo si possono ancora ammirare ponti in stile romanico che attraversano i numerosi corsi d’acqua presenti sul territorio comunale, nonché il percorso della via Priula, recentemente al centro di opere di recupero volte a valorizzarne il percorso.
Nel centro abitato rivestono particolare importanza sia la Piazza Zignoni, dotata di una statua dedicata all’illustre concittadino Vistallo Zignoni, un soldato mercenario vissuto a cavallo tra il XV e XVI secolo al quale si deve la presenza della reliquia della Sacra Spina nella chiesa parrocchiale di San Giovanni. Questa reliquia sarebbe una spina appartenuta alla corona di Cristo, tuttora orgoglio del paese e motivo di profonda devozione popolare.
Nel centro storico è inoltre presente il palazzo Boselli, attualmente adibito a residenza parrocchiale. Edificato nel corso del XV secolo come residenza dell’omonima famiglia, presenta saloni finemente affrescati ed una notevole pinacoteca.
Il territorio è costellato da numerose località, alcune delle quali molto caratteristiche.
Frazioni e località
Frazioni
Alino
Piccola contrada posta a sud, in una valletta sulla destra orografica della valle, in territorio di San Pellegrino Terme. Presenta una piccola chiesa in cui sono conservate opere di grande valore, tra cui spiccano quelle di Antonio Cifrondi e del Baschenis.
Cornalita
Situata ed ovest dal capoluogo, presenta la chiesa del Corpus Domini, ritenuta la più antica sull’intero territorio comunale. All’interno di questa si può trovare un interessante ciclo di affreschi.
Fuipiano al Brembo
Situato su un piccolo altopiano sulla destra orografica della valle ed a sud del paese di San Giovanni Bianco, questa piccola frazione presenta numerose costruzioni rurali ma anche edifici di aspetto signorile, come quelli appartenuti alle famiglie Cavagnis e Busi Cariani. Da menzionare la piazzetta principale, in cui spicca una fontana su cui è presente una scultura in bronzo, opera di Giacomo Manzù, donata alla contrada dall’artista in memoria del luogo natìo della madre. Inoltre la piccola parrocchiale di San Filippo e San Giacomo presenta opere di rilievo, tra cui alcune di Carlo Ceresa.
Grumo
Situato sul versante sinistro della valle, a monte della frazione di San Pietro d’Orzio, è ritenuto uno dei borghi più caratteristici della zona, grazie anche a recenti lavori di restauro. Interessato dal passaggio dell’antica via Mercatorum, presenta costruzioni tipiche con porticati e vie pavimentate con ciottoli, nonché una piccola chiesetta del XVI secolo.
Oneta
Poco distante dal centro di San Giovanni Bianco, è interessata dal passaggio della via Mercatorum, che in breve porta a Cornello dei Tasso. Il borgo ha mantenuto intatto il suo spirito nel corso dei secoli, presentando tuttora elementi quali le vie in acciottolato, le case porticate e raggruppate tra loro costruite in pietra e legno. Vi si può trovare la chiesa del Carmine, in cui sono collocate interessanti affreschi del Ceresa. Ma l’edificio di maggior richiamo è la cosiddetta Casa di Arlecchino, piccola costruzione in cui è posto un piccolo museo della maschera che, secondo la tradizione, nacque proprio qui.
Pianca
Piccola frazione posta a nord del capoluogo sul versante destro della valle, alla base del monte Cancervo, si compone di numerose contrade sparse molto caratteristiche: gli edifici sono addossati l’uno all’altro come nei borghi alpini più caratteristici. Il patrono della frazione è S. Antonio Abate protettore degli animali. si ricorda tutti gli anni il 17 gennaio. Un’altra ricorrenza molto sentita è la Madonna della Pietà, che decade la prima di Luglio.
Sentino
nella piccola contrada sorge la chiesetta di San Marco, in cui si possono ammirare opere pittoriche di buon pregio, tra ciò spicca la Pietà del Ceresa.
Portiera
Borgo collocato sulla sinistra della vallata e posto di fronte al paese di Camerata Cornello, presenta numerose possibilità di escursioni, nonché un borgo tipicamente rurale.
Roncaglia
Posta a nord del capoluogo, in direzione della valle Taleggio, ha avuto un recente sviluppo industriale e, conseguentemente, residenziale. Situata in una posizione favorevole alle pratiche agricole, presenta una serie di piccole contrade che riportano alla memoria il mondo rurale che ha caratterizzato l’intera zona. È inoltre presente la piccola chiesa di San Francesco e Maria Ausiliatrice che, edificata in stile neogotico, presenta opere di buon pregio.
San Gallo
La frazione è situata a mezza costa sul versante sinistro della valle, da cui si gode di ottima visuale sulle zone circostanti, nonché su San Giovanni Bianco. Due sono gli edifici sacri degni di nota: la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, con al proprio interno il polittico raffigurante la Madonna, opera di Leonardo Boldrini e la chiesetta della Trinità in posizione defilata, sulla strada che reca al vicino comune di Dossena.
Poco distante è presente il Santuario Madonna della Costa, edificato in stile barocco a causa di numerose apparizioni della Madonna in quel luogo.
Le cascine contadine presenti nella frazione e risalenti alla fine del XIX-inizi del XX secolo sono situate nella “valle delle Foppe”, posta ad una minore altitudine del capoluogo comunale, che in origine era raggiungibile solo a piedi. La valle, esposta a sud, godeva di un clima favorevole all’agricoltura e all’allevamento e fu scelta per questo come dimora da alcune famiglie contadine, tra le quali i Gervasoni-Avogadro. Nei boschi si trovano ancora le tracce delle “piazze di carbone”, tracce del lavoro dei carbonai. Numerosemulattiere conducevano verso il fondo valle e fino alla città.
San Pietro d’Orzio
Situato in posizione dominante sul versante sinistro della valle, presenta il passaggio della Via Mercatorum, antica strada commerciale utilizzata in età medievale. La chiesa parrocchiale di San Pietro si caratterizza per la ricchezza dei suoi arredi, composti anche da opere di Carlo Ceresa.
Località
Grabbia
Storica località sita sulla riva sinistra del Brembo e appartenente alla parrocchia di San Giovanni Bianco. Citata in un documento del XVII secolo come sede di residenza del pittore Carlo Ceresa a seguito del matrimonio contratto con Caterina Zignoni.
Il palazzo presenta sotto il porticato affreschi con motivi religiosi.
Schiava
È un piccolo agglomerato urbano che fino al 1998 era ancora isolato e raggiungibile soltanto tramite una mulattiera. La località è formata da più case addossate le une alle altre, con il caseggiato più antico risalente a metà del XIV secolo e vicino al quale, dopo un restauro della parte principale, fu costruito un oratorio dedicato a Sant’Andrea nel 1750.
Il palazzo, anticamente di proprietà della famiglia Rizzini Alcalini ed ormai decadente, presenta al suo interno alcuni dipinti ed all’esterno fregi dell’epoca.
Persone legate al comune
- Arlecchino
- Carlo Ceresa, pittore
- Giuseppe Milesi, pittore
- Guglielmo Grataroli, medico
- Giorgio Issel, partigiano
- Francesco Zignoni (XVI secolo), inventore delle bombe.[3]
- Vistallo Zignoni, militare
- Simone Pianetti, criminale e anarchico
- Davide Astori, calciatore della Fiorentina e della Nazionale di calcio dell’Italia
Società
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[4]
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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27 maggio 2003 | 14 aprile 2008 | Oscar Mostachetti | centro-destra | Sindaco | |
15 aprile 2008 | 15 maggio 2011 | Gerardo Giovanni Pozzi | Lega Nord | Sindaco | |
16 maggio 2011 | in carica | Marco Milesi | Lista civica | Sindaco |
Sport
Personalità sportive legate a San Giovanni Bianco
- Imerio Testori, pilota
- Pierluigi Orlandini, calciatore
- Marco Zanchi, calciatore del Vicenza.
- Cristian Raimondi, calciatore dell’Atalanta
- Davide Astori, calciatore della Fiorentina e della Nazionale di calcio dell’Italia.
www.sangiovannibianco.provinciabergamasca.com/

San Giovanni Bianco è uno dei paesi piu’ ricchi di storia e di cultura di tutta la Valle Brembana. La fisionomia architettonica del suo centro storico conserva le testimonianze di un passato che lo vide sempre protagonista delle vicende della Valle. Collocato in posizione strategica, alla confluenza tra il Brembo e l’Enna, il paese si distingue per la fisionomia caratteristica e inconfondibile che gli conferiscono le strette strade, il lunghi porticati, gli antichi ponti e le vecchie case allineate in fregio ai corsi d’acqua e dominate dall’alto dalla maestosa mole neoclassica della chiesa parrocchiale, innalzata nell’Ottocento sul precedente edificio di epoca medioevale. Il paese e’ diviso in una ventina di frazioni, piu’ o meno consistenti, che fanno corona al capoluogo e sono distribuite in un’ampia conca dominata a nord-ovest dal massiccio del Cancervo (1.750 m) e a sud-ovest dal Ronco (Molinasco 1.100 m) e dal Sornadello (1.550 m), montagne che sono meta abituale di escursionisti non troppe impegnative e piacevoli per la varieta’ del paesaggio. L’aspetto preminente e’ la buona conservazione dell’ambiente, ricco di estesi boschi e prati ben coltivati, dove l’espansione urbana ha interessato solo il capoluogo e le frazioni limitrofe, mentre per il resto del territorio predominano gli edifici tradizionali, spesso ristrutturati senza scapito della fisionomia originaria.


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San Giovanni Bianco (C.A.P. 24015) dista 29 chilometri da Bergamo, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene. San Giovanni Bianco conta 4.997 abitanti (Sangiovannesi) e ha una superficie di 31,4 chilometri quadrati per una densità abitativa di 159,14 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 448 metri sopra il livello del mare. Il municipio è sito in Via IV Novembre 7, tel. 0345-43555 fax. 0345-43495. Cenni anagrafici: Il comune di San Giovanni Bianco ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 4.757 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 4.997 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 – 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 5,05%. Gli abitanti di San Giovanni Bianco sono distribuiti in 1.861 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,69 componenti. Cenni geografici: Il territorio del comune risulta compreso tra i 350 e i 1.835 metri sul livello del mare. L’escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 1.485 metri. Cenni occupazionali: Risultano insistere sul territorio del comune di San Giovanni Bianco 86 attività industriali con 1.097 addetti pari al 66,53% della forza lavoro occupata, 83 attività di servizio con 179 addetti pari al 5,03% della forza lavoro occupata, altre 87 attività di servizio con 260 addetti pari al 10,86% della forza lavoro occupata e 26 attività amministrative con 411 addetti pari al 5,28% della forza lavoro occupata. A San Giovanni Bianco risultano occupati complessivamente 1.649 individui, pari al 33,00% del numero complessivo di abitanti del comune. |
ONETA, TERRA D’ARLECCHINO: Appena sopra l’abitato di San Giovanni Bianco, la vecchia mulattiera conduce ad Oneta, dove la tradizione individua la casa natale di Arlecchino. Un pugno di case antiche, alcune delle quali restaurate nel rispetto della struttura originaria, contribuiscono a dare alla contrada un’atmosfera d’altri tempi che si respira pienamente percorrendo le anguste vie porticate, sui cui si affacciano rustici portali in pietra, ballatoi in legno intagliato, strette finestre protette da inferriate. Interessante anche la chiesetta del Carmine, che custodisce alcune tele del Ceresa e vari affreschi: una deliziosa Madonna con Bambino collocata in sagrestia e altri soggetti effigiati sulle pareti dell’austero porticato, tra cui un San Giovanni Battista e un grande San Cristoforo, posto a protezione dei viandanti lungo la via Mercatorum. |
Borgo di Grumo : Continuiamo il nostro viaggio alla ricerca dei Borghi antichi più suggestivi della Valle con una nuova piccola oasi di tranquillità: Grumo è raggiungibile con una comoda carreggiabile asfaltata di circa 3 km che si stacca, in corrispondenza di San Pietro d’Orzio (frazione di San Giovanni Bianco), dalla strada intercomunale che sale da San Giovanni Bianco verso Dossena; questa è zona ricca di prati e pascoli, situati in un’area che fu oggetto in passato di intensi traffici… |
Museo di Arlecchino : La casa di Arlecchino si trova nel borgo medioevale di Oneta a San Giovanni Bianco Orari : 10-12 e 15-18 Telefono 0345.43262 su Prenotazione. La sua architettura in solida pietra a vista , addolcita da portici, balconate e finestre archiacute, si staglia a baluardo dell’antica “Via Mercatorum”lungo la quale, prima che nel600′ venisse aperto a fondovalle il piu’ agevole tracciato della”Priula”, transitavano e facevano tappa i mercanti, che da Bergamo e dalla pianura risalivano le valli diretti verso i Grigioni ed il nord Europa. Patrimonio della famiglia Grataroli. |
Carlo Ceresa : Nato a San Giovanni Bianco nel 1609 da Ambrogio Ceresa della Valsassina e Caterina Maurizio di Oltre il Colle, Carlo Ceresa a diciannove anni gia’ dipingeva pale d’altare per le chiese dei monti circostanti dimostrando subito una felice sensibilita’ naturalistica sopratutto nei volti degli offerenti. Il Ceresa e’ uno di quei pittori che va guardato e riguardato per comprenderne la singolare bellezza che eleva a valore universale i gesti, le fisionomie, i sentimenti, la vita del suo tempo e del suo luogo, San Giovanni Bianco, la Valle, la Lombardia… |
Ristorante IL GLICINE: Piatti tipici come: Casoncelli – Gnocchetti alle noci – Tagliolini con polpa di Cervo – Risotto al Taleggio e asparagi, e su prenotazione Pesce oppure Polenta Taragna con polpa di Cervo – Grigliata mista alla piastra e carni varie. |
Trattoria ARLECCHINO (Roncaglia Entro): Polenta Taragna e Casoncelli alla Bergamasca. Pasto Prezzo Fisso (Euro 8.30). Chiuso Il Sabato. |
Agriturismo CASA EDEN : Agriturismo in Cornalita di San Giovanni Bianco. Quando alla tradizione si mescola un pizzico di fantasia, un buon uso della tecnologia e tanto entusiasmo si possono ottenere buoni risultati. La nostra azienda propone una vasta gamma di formaggi di capra cercando di valorizzarne i caratteri organolettici tipici ottenuti anche dalla combinazione del formaggio con altri ingredienti ed essenze aromatiche varie. |
Agriturismo GRABBIA (località Grabbia) : L’Agriturismo Grabbia si trova ai piedi della catena orobica, in mezzo a ben 20 ettari di terra tutta condotta a pascolo. E’ composto da prati ben curati, boschi di latifoglie, parecchi alberi di castagno, di meli e di noci. I sentieri all’interno dell’azienda sono numerosi e molto curati e in grado di far trascorrere, a chi li attraversa, ore di quiete in mezzo ad una natura incontaminata. Ci sono pecore che pascolano quotidianamente nei prati per essere poi ricoverate nelle stalle. Il territorio è spendidamente esposto al sole, poichè sito su un’altura del fondovalle ed in grado di far veramente respirare a pieni polmoni chiunque lo venga a visitare. |
Agriturismo Stalle Alte di Zanchi Lorena: Possiamo proporre, ai meno allenati piacevoli passeggiate nella frescura dei boschi circostanti oppure una bella pedalata in bicicletta sulla nuova pista ciclabile che collega Zogno a Piazza Brembana. Chi ama sport più impegnativi può approfittare della vicinanza alle bellissime cime delle Orobie che in primavera offrono spettacolari gite lungo il sentiero dei fiori. Inoltre c’è la possibilità di avventurarsi con arrampicate in Falesia sulla maestosa parete che sovrasta il paese di Cornalba. |
Camini e Stufe da Morali Graziano: Posa in opera di Caminetti e Stufe da Morali Graziano a San Giovanni Bianco. Preventivi in sede Telefono: 0345.41047.. |
Imbianchino Bonaiti Maurizio: Tinteggiature – Verniciature – Rivestimenti plastici. Via Roncaglia a San Giovanni Bianco… |
Fonderia Piombi da Pesca MAP: Produzione articoli per Pesca Sportiva e Professionale. Lavorazione c/terzi con produzione stampi di ogni settore. Lavorazione e stampi Piombi…. |
http://www.sangiovannibianco.org/hh/index.php sito istituzionale del comune.
http://www.sangiovannibianco.com/sacraspina/culto.htm
culto della Sacra Spina nel corso dei secoli
Già dai primi anni della sua presenza a San Giovanni Bianco la Sacra Spina divenne oggetto di intensa devozione da parte dei fedeli. La devozione era alimentata anche da periodici fenomeni prodigiosi che riguardavano la reliquia. La tradizione ricorda infatti il singolare fervore religioso con cui veniva atteso il miracolo della “fioritura” che si verificava ogni volta che il Venerdì Santo coincideva con la data del 25 marzo, festa dell’Annunciazione. La pietà popolare non si attenuò nemmeno quando nel 1598 la reliquia fu profanata da un ladro, Bernardo Archaini, il quale, penetrato nottetempo in chiesa, sottrasse, assieme ad altri arredi, la preziosa teca nella quale era conservata la Sacra Spina, abbandonando la reliquia sul posto. Catturato e riconosciuto colpevole, il sacrilego fu processato e giustiziato secondo le terribili leggi del tempo. Superate le conseguenze del tentato furto, il culto della Sacra Spina fu più volte riconosciuto e incoraggiato dall’autorità ecclesiastica. Nel 1648 la reliquia venne collocata nella cappella della Madonna del Rosario e nello stesso tempo venne definito il rituale della sua festa annuale, fissata nella domenica di Passione. Di pari passo si accentuavano le pratiche di devozione, che coinvolgevano fedeli di tutta la Valle Brembana: le relazioni del tempo concordano nel segnalare lo straordinario concorso di folla che si verificava ogni anno il giorno della festa. Le cronache rendono inoltre testimonianza di periodiche esposizioni solenni della reliquia, volute dai fedeli in occasione di gravi calamità e attestano un gran numero di grazie ricevute. Altre date importanti costellano la storia della reliquia: nel 1770 il vecchio reliquiario fu sostituito da quello attuale, più prezioso e di grande valore artistico; nel 1883 il papa Leone XIII autorizzò la Parrocchia a celebrare la messa solenne della Sacra Corona di Spine di Cristo; nel 1885 si registrò il rinnovarsi del fenomeno della “fioritura” di cui si era perduta la memoria dopo il tentato furto del 1598. Un concorso di popolo senza precedenti si verificò tra il 30 marzo e il 1° aprile 1895, in occasione della celebrazione del IV centenario della traslazione della Sacra Spina a San Giovanni Bianco. La presenza dell’arcivescovo di Milano, cardinal Andrea Ferrari, dei Vescovi di quasi tutte le diocesi lombarde e di trecento sacerdoti, si accompagnò a quella di oltre 25 mila pellegrini, la maggior parte dei quali era venuta a piedi. Per l’occasione si provvide anche alla definitiva sistemazione della reliquia nella cappella attuale e all’erezione del monumento a Vistallo Zignoni nell’omonima piazza antistante la parrocchiale. | Di Sacra Spina ne parleremo più dettagliatamente in occasione della festa 2016, che sarà in programma il 12 e 13 marzo.
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