Comuni della Bergamasca – Branzi, Roncobello, Isola di Fondra

Branzi (Bràns[2][3] in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 714 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato in Alta Val Brembana, alla confluenza del torrente Borleggia nel Brembo, dista circa 48 chilometri a nord dal capoluogo orobico.
Clima
A Branzi è attiva una stazione meteo gestita in collaborazione con il Centro Meteorologico Lombardo.[4]
Cenni storici
I primi abitanti della zona pare siano stati i Romani, i quali cominciarono a sfruttare le miniere di rame presenti sul territorio, così come nei paesi limitrofi (in particolar modo Isola di Fondra).
Come per molti altri borghi vicini, si pensa tuttavia i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all’epoca delleinvasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall’impeto delle orde conquistatrici.
Il toponimo sembra derivare dalla voce dialettale Branz, ovvero dente della forca, attrezzo utilizzato per raccogliere il fieno.
Scarse sono le notizie fino all’epoca medievale, quando il borgo venne posto nel feudo facente capo alla famiglia ghibellina deiVisconti, che diedero il permesso, ad ogni persona appartenente alla loro fazione, di uccidere un guelfo. Nonostante questo non ci sono giunti documenti che attestano di lotte avvenute sul suolo comunale.
Nel Medio Evo Branzi formava, con Carona e Fondra, il comune di Valfondra Inferiore dalla cui divisione nel 1595, nacquero i comuni di Branzi, Carona e Fondra.
Nel corso del XVI secolo il paese, dopo essere entrato a far parte della Repubblica di Venezia, fu inserito nel distretto amministrativo della Valle Brembana Oltre la Goggia, che comprendeva tutti i comuni dell’alta valle, con capoluogo posto a Valnegra e godeva di sgravi fiscali e numerosi privilegi.
In questo periodo si sviluppò ulteriormente l’attività estrattiva, che affiancò al rame anche il ferro, e la produzione delle piodere, ovvero le pietre di ardesia utilizzate nella costruzione dei tetti.
Con l’arrivo della dominazione austriaca, il territorio fu soggetto a forti dazi e tasse, che affossarono le esportazioni e fecero cadere in una crisi irreversibile l’economia valligiana.
Dall’unità d’Italia non si verificarono episodi di rilievo, con la gente dedita a vivere dignitosamente con ciò che la natura offriva.
Soltanto negli ultimi decenni ha cominciato a prendere sempre più piede l’industria del turismo, che sta risollevando il borgo dopo un periodo di lento ed inesorabile spopolamento.
Il territorio
Il territorio comunale, situato in un contesto naturalistico d’alto profilo, permette un’innumerevole quantità di escursioni adatte ad ogni esigenza. Tra queste si distinguono quella al Rifugio Laghi Gemelli, nonché ai ben undici laghi alpini disseminati tra i monti circostanti. Durante il periodo invernale è possibile svolgere attività come lo sci da fondo e lo sci alpinismo.
Un’altra peculiarità del paese è la gastronomia. Notissimo infatti è l’omonimo formaggio che viene qui prodotto con latte d’alpeggio, con il quale viene cucinata anche la polenta taragna che, grazie alle ricette locali, assume un particolare sapore.
Degne di nota sono le due costruzioni religiose presenti sul territorio comunale: la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo apostolo ed il Santuario della Madonna della Neve. La prima risale al 1737 e conserva opere di rilievo, tra cui spicca una pala di C. Pozzo. La seconda, sita in località Gardata, venne edificata nel XVIII secolo.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]
Persone legate a Branzi
- Roberta Midali (1994-), sciatrice alpina
www.branzi.provinciabergamasca.com/

– 3 Tele del Martirio, Vocazione e Miracolo di San Bartolomeo (ignoto del ‘700).

– l’escavazione della ardesia – produz. e il comm. del formaggio tipico di Branzi – l’agricoltura e l’allevamento di bovini da latte
Piatti tipici di Branzi:
– la polenta taragna – il formaggio tipico di Branzi che a Settembre i mandriani portano giu’ dalle casere dei monti circostanti.
SPORT
Da Via Monaci o da Via Follo si attraversa il Brembo e prendendo la strada per i Laghi Gemelli appena di sotto della cascata Borleggia si sale in 30 minuti alla strada “piana” che direttamente in 40 minuti porta a Carona. (Il percorso inverso da Carona a Branzi risulta molto piu’ comodo e percorribile da tutti). La passeggiata si svolge tutta in pineta.
Stessa partenza della passeggiata precedente, quando si raggiunge la strada piana si gira a destra e in 30 minuti si raggiunge il sentiero che scende a Trabuchello in 15 minuti. Identico il percorso inverso. L’itinerario e’ tutto in boschi e pinete.
Dal Ponte Redorta verso la Montanina si raggiunge Valleve in 60 minuti dopo aver attraversato la localita’ Prati, Vandullo, Valroba’. L’itinerario si svolge in parte nei boschi e pinete in parte per prati. Gita adatta per pic nic. Il percorso inverso e’ molto piu’ facile.
Si percorre l’itinerario C per circa 20 minuti poi si scende in 10 minuti nella Valle e , attraversato su di un ponticello il Brembo di Valleve si raggiunge alla chiesetta di Belfiore, da qui in 10 minuti si raggiunge la Fraz. Ripe e il centro. Bella per gruppi con bambini e persone anziane.
Dal ponte Redorta per la strada comunale o per sentieri si raggiunge la Fraz. Ripe da qui, attraversata la frazione e la strada provinciale si sale in 15 minuti ai prati della localita’ Cornello. Bella gita per gruppi con bambini.
Per comoda mulattiera che parte dalla Fraz. Rivioni si raggiungono i prati alti a Ovest del paese (15 minuti) e si scende a Ponte Redorta. Identico il percorso inverso. Passeggiata idonea per gruppi con bambini; si consiglia di effettuarla al mattino per la maggiore esposizione al sole.
2) Monte Secco (mt. 2.293) e Monte Pegherolo (mt. 2.369) rispettivamente in 4 ore e mezza e in 6 seguendo l’itinerario segnato col N° 5.
3) Cima del Vescovo (mt. 2.173) in ore 3 seguendo l’itinerario segnanto con N° 3.
4) Monte Tabia’ (mt. 2.425) in ore 3 seguendo l’itinerario segnato con N° 2.
;5) Monte Tonale (mt. 2.425) in ore 5 seguendo l’itinerario segnato con N° 8.
6) Monte Pietraquadra (mt. 2.356) in ore 5 seguendo l’itinerario segnato col N° 11.

![]() | L’appuntamento per eccellenza e’ nella prima Domenica di Settembre, che coincide con la festa della Madonna del Rosario ed e’ l’ultimo ritrovo dei pastori prima della chiusura degli alpeggi di monte. Appena a monte del paese si aprono le cave di “piöde”, usate sopratutto per la copertura dei tetti ed oggi anche come pietra ornamentale. Per la qualita’ del materiale prodotto, moltissimi carichi sono diretti in Valle d’Aosta, la regione autonoma che, continua il tradizione uso di questo particolare sistema di copertura perche’ integra perfettamente gli abitanti col paesaggio alpino circostante. BRANZI, centro che un tempo era luogo di ritrovo di pastori e mandriani, che portavano all’alpeggio i loro bovini ed ovini durante la stagione dell’alpeggio, sembra derivare il nome dalla voce emiliana “Branz” “rebbio della forca” (cioe’dente della forca , del forcone, del rastrello), attrezzo questo di uso quotidiano per raccogliere il fieno.> |
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Comuni in Valle Brembana provincia di Bergamo | ||
![]() ![]() | Branzi (C.A.P. 24010) dista 49 chilometri da Bergamo, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene. Branzi conta 762 abitanti (Branzesi) e ha una superficie di 25,3 chilometri quadrati per una densità abitativa di 30,12 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 874 metri sopra il livello del mare. Il municipio è sito in Via Roma 6, tel. 0345-71006 fax. 0345-71363. Cenni geografici: Il territorio del comune risulta compreso tra i 780 e i 2.560 metri sul livello del mare.L’escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 1.780 metri. Cenni occupazionali: Risultano insistere sul territorio del comune 27 attività industriali con 122 addetti pari al 37,42% della forza lavoro occupata, 23 attività di servizio con 47 addetti pari al 7,06% della forza lavoro occupata, altre 39 attività di servizio con 106 addetti pari al 14,42% della forza lavoro occupata e 12 attività amministrative con 25 addetti pari al 11,96% della forza lavoro occupata. | |
![]() | – Alberghi, Hotel, Ristoranti Pizzerie, appartamenti, negozi, prodotti Tipici a Branzi Fin dai tempi antichi era usanza andare a Branzi da tutta la provincia, sul finir di settembre per comperare il formaggio oggi chiamato “BRANZI”che veniva commerciato in paese dai bergamini provenienti dalle malghe sperdute sui monti. Molto fiorente fu anche l’attivita’ estrattiva del ferro, e la sua lavorazione artigianale. Branzi fu anche un buon mercato per i trafficanti di ferro e per i carbonai, non che per la vendita della cosidetta “piodera” cioe’ di pietra di ardesia estratta dalla cava locale. | |
![]() | – Fotografie di Branzi alta valbrembana Ben 11 Laghi (artificiali e no) formano il comprensorio idroelettrico del nostro territorio di Branzi. Potra’ essere utile sapere che tutti i Laghi sono tra essi collegati con condutture sotterranee o scavate nella roccia e tutta la loro acqua giunge al Lago di Sardegnana e da questo, dopo un salto di 700 mt. si arresta, dopo aver alimentato una centrale elettrica, nel lago di Carona. Da qui un condotto porta l’acqua fino a Baresi da dove, dopo un altro salto fino alla centrale di Bordogna, entra nel lago di Moio. Per visitare i laghi vedi le passeggiate ai rifugi. | |
![]() | – Motore di Ricerca: Branzi Caccia, Pesca, Escursionismo, sono gli sport tradizionali dei nostri paesi. L’estate: il Calcio presso i campi dell’Oratorio di Branzi e di Isola di Fondra, il gioco delle bocce presso il nuovo bocciodromo di Branzi, il Tennis, il Minigolf, le Piste di Schettinaggio. L’inverno: lo Sci sulle Piste ormai internazionali di Foppolo, S. Simone, Carona, lo Sci Alpinismo in primavera fino a Giugno, il Pattinaggio su Ghiaccio sui campi di Carona, Foppolo e Isola di Fondra, lo sci da Fondo sulla piana di Branzi (Fraz. Gardata) con anelli di 3 km , 8 km, 15 km. | |
![]() | – Pista di fondo di Branzi: Anelli Sci di Fondo Branzi Gardata – Piste di fondo 3 (1 media – 2 difficili) per complessivi km 5. In località Gardata, alla periferia sud del paese. Anelli di km 3, 3.5, e 5 che si sviluppano nei pressi dell’abitato e in vicinanza del campeggio S. Simone in località Isola di Fondra. Mediamente impegnative. Ottimo campo scuola per principianti. Sono presenti servizi di sciolinatura, ristoro e scuola sci. | |
![]() | – Cartoline antiche di Branzi Branzi posizionato nell’Alta Val Brembana e’ composto da un nucleo centrale attorno alla chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo (costruita nel 1737) e da quattro frazioni di cui tre a Sud (Cagnoli,Gardata,Rivioni) e una a Nord (Ripe). A Branzi si accede da Bergamo per la statale della Valle Brembana dista 90 km da Milano, 96 km da Cremona. | |
![]() | Cenni Storici di Branzi: Branzi e’ un centro turistico molto frequentato sia nella stagione estiva che in quella invernale come ritrovo degli sciatori che trequentano le stazioni di Foppolo, San Simone e Carona. Il paese, ben articolato nella distribuzione di piazzette e slarghi, con negozi e locali accoglienti, invita infatti a rallentare per la curiosita’ dei particolari e suggerisce la sosta che viene solitamente premiata dalla genuinita’ dei prodotti che qui si offrono. Il formaggio sopratutto, quel “Branzi”che, col burro nostrano, da alla polenta Taragna il gusto tipico delle migliori essenze dei pascoli alpini. | |
![]() | – Formaggio Branzi: Branzi e’ il nome di un piccolo paese dell’Alta Valle Brembana, un tempo sede di un rinomato mercato di formaggi e di un’importante fiera bovina. Il 21 Settembre, festa di San Matteo, numerosi commercianti, in prevalenza di Bergamo e di Brescia, si recavano in questa localita’ per acquistare il formaggio che da essa, inevitabilmente, prese il nome. | |
![]() | – Bremboski: Le Montagne della Valle Brembana conservano un fascino naturale e magico e lungo gli itinerari di sci alpinismo in neve fresca è ancora possibile sciare in una felice sintesi fra ambiente, paesaggio e presenza dell’uomo. |
http://www.comunedibranzi.com/ sito istituzionale
http://www.agriturismoallebaite.com/ sito Agriturismo Alle Baite
http://www.formaggiobranzi.com/ il sito dell’omonimo formaggio dop
comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Andrea Milesi (lista civica) dall’08/06/2009 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°57′N 9°45′E | ||||
Altitudine | 1.007 m s.l.m. | ||||
Superficie | 25,39 km² | ||||
Abitanti | 441[1] (31-12-2010) | ||||
Densità | 17,37 ab./km² | ||||
Frazioni | Baresi, Bordogna, Capovalle, Forcella, Torre | ||||
Comuni confinanti | Ardesio, Branzi, Dossena,Isola di Fondra, Lenna, Moio de’ Calvi, Oltre il Colle,Serina | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24010 | ||||
Prefisso | 0345 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 016184 | ||||
Cod. catastale | H535 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Nome abitanti | roncobellesi | ||||
Patrono | San Pietro e san Paolo | ||||
Giorno festivo | 29 giugno | ||||
Cartografia | |||||
![]() ![]() Roncobello | |||||
![]() Posizione del comune di Roncobello nella provincia di Bergamo |
Roncobello (Roncobèl in dialetto bergamasco[2]) è un comune italiano di 441 abitanti[3] della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato nella valle del torrente Valsecca, laterale dell’alta Valle Brembana, dista circa 47 chilometri a nord dal capoluogo orobico.
Storia
L’antichità
Come per molti altri borghi vicini, si pensa tuttavia che i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all’epoca delleinvasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall’impeto delle orde conquistatrici. In particolar modo si presume che siano stati gli abitanti della vicina Valsassina ad arrivare per primi (presumibilmente attorno al VI secolo), come testimoniano alcuni toponimi uguali tra le due zone.
Il Medioevo
Origine e sviluppo del toponimo |
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Il toponimo invece dovrebbe derivare dal latino Runcusche sta ad indicare un terreno con terrazzamenti. Altre interpretazioni lo farebbero risalire al vocabolo Ronch, che in dialetto locale significa colle con pareti scoscese. L’aggettivo Bello fu invece aggiunto soltanto in tempi relativamente recenti dal re d’Italia Vittorio Emanuele II, il quale rimase incantato dall’amenità del luogo durante una sua visita. |
I primi documenti che attestano l’esistenza del borgo risalgono al 1258, quando si fa menzione della suddivisione delle terre, avvenuta quasi 70 anni prima, operata dal vescovo di Bergamo in quei tempi proprietario dell’intera zona, ricevuta dagli imperatori del Sacro Romano Impero.

Panorama in una foto del 1935
In un atto antecedente a questo, redatto nel 1234, viene nominata la frazione Bordogna, il cui nome risalirebbe a Bordonus, probabilmente un antico abitante che disponeva delle proprietà nella zona.
Scarse sono le notizie del paese anche nell’epoca medievale, quando si sa che venne posto nel feudo facente capo alla famiglia ghibellina dei Visconti, i quali diedero il permesso, ad ogni persona appartenente alla loro fazione, di uccidere unguelfo. Nonostante questo non ci sono giunti documenti che attestano di lotte avvenute sul suolo comunale, se non alcune fortificazioni presenti sul territorio della frazione Bordogna.
Nel 1442 il paese entrò a far parte della Repubblica di Venezia e fu inserito nel distretto amministrativo della Valle Brembana Oltre la Goggia, che comprendeva tutti i comuni dell’alta valle, con capoluogo posto a Valnegra e godeva di sgravi fiscali e numerosi privilegi.
Età moderna e contemporanea
In età napoleonica (1810) vennero aggregati al comune di Ronco i comuni limitrofi di Baresie Bordogna[4], che recuperarono l’autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto[5].
All’Unità d’Italia (1861) il comune di Ronco contava 592 abitanti. Due anni dopo il comune assunse la nuova denominazione di Roncobello[6].
Nel 1927 vennero aggregati definitivamente i comuni di Baresi e Bordogna[7].
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo
La chiesa parrocchiale del capoluogo, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, risale al XVIII secoloed è nota per le decorazioni molto ridondanti, che pongono in secondo piano gli altri affreschi.
Aree naturali
Bus del Castel
Notevole è la grotta denominata Bus del Castel che, per lunghezza, non ha eguali nella bergamasca, ed è la seconda in tutta la Lombardia.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[8]
Geografia antropica
Suddivisioni storiche
Baresi (Roncobello)
Baresi frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°57′13″N 9°43′51″E |
Altitudine | 890 m s.l.m. |
Abitanti | 52[1](2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24010 |
Prefisso | (+39) 0345 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | BG |
Cartografia | |
Baresi è una frazione del comune italiano di Roncobello.
Storia
Le origini
Baresi è un piccolo centro abitato di antica origine[linguaggio vago e inadatto a un’enciclopedia].
L’età moderna
In età napoleonica (1810) il comune di Baresi fu soppresso e aggregato al limitrofo comune di Ronco[2], recuperando l’autonomia nel 1816, in seguito all’istituzione del Regno Lombardo-Veneto[3].
All’Unità d’Italia (1861) Baresi contava 244 abitanti.
Il comune di Baresi venne soppresso nel 1927 e aggregato al comune di Roncobello[4].
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Giacomo Apostolo
Nell’altra frazione Baresi, oltre al panorama offerto dal borgo con fisionomia rurale, si può trovare la piccola chiesa di San Giacomo apostolo, che possiede un quadro attribuito a Palma il Vecchio.
Architetture civili
Mulino Gervasoni
Il mulino “Maurizio Gervasoni”, situato della frazione di Baresi, è stato costruito nel 1600. Nel 2003 viene segnalato nel primo censimento nazionale i Luoghi del Cuore promosso dal Fondo Ambiente Italiano. È lo stesso FAI, in seguito, ad acquisirne la proprietà, grazie alla collaborazione della famiglia Gervasoni e di Banca Intesa, e a riaprirlo al pubblico nel 2006 dopo i lavori di restauro che lo hanno reso di nuovo funzionante.[5].
Bordogna
Bordogna frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°57′12″N 9°43′22″E |
Altitudine | 656 m s.l.m. |
Abitanti | 110[1](2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24010 |
Prefisso | (+39) 0345 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | A985 |
Targa | BG |
Nome abitanti | Bordognesi |
Cartografia | |
![]() ![]() Bordogna |
Bordogna è una frazione del comune italiano di Roncobello.
Storia
Le origini
Bordogna è un piccolo centro abitato di antica origine.
L’età moderna
In età napoleonica (1810) il comune di Bordogna fu soppresso e aggregato al limitrofo comune di Ronco[2], recuperando l’autonomia nel 1816, in seguito all’istituzione del Regno Lombardo-Veneto[3].
All’Unità d’Italia (1861) Bordogna contava 183 abitanti.
Il comune di Bordogna venne soppresso nel 1927 e aggregato al comune di Roncobello.
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
Chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa di Santa Maria Assunta nella frazione di Bordogna custodisce buone opere pittoriche, tra cui spicca un quadro di Carlo Ceresa; essa è dotata di un campanile medioevale.
Architetture militari
Rovine del castello di Bordogna
Nella frazione Bordogna sono presenti le rovine di un castello e tre torri risalenti al periodo medievale.
Sport
Tra gli sport qui praticati abbiamo: arrampicata, basket, calcio, pallavolo, sci alpinismo, sci di fondo, tennis e trekking.
www.roncobello.provinciabergamasca.com


Roncobello (C.A.P. 24010) dista 47 chilometri da Bergamo, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene. Roncobello conta 492 abitanti (Roncobellesi) e ha una superficie di 25,5 chilometri quadrati per una densità abitativa di 19,29 abitanti per chilometro quadrato. Roncobello sorge a 1007 metri sopra il livello del mare.
Il municipio di Roncobello è sito in Via Barghetto 25, tel. 0345-84047 fax. 0345-84047. Cenni anagrafici: Il comune di Roncobello ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 470 abitanti. Nel censimento del 2001 Roncobello ha fatto registrare una popolazione pari a 492 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 – 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 4,68%. Gli abitanti di Roncobello sono distribuiti in 208 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,37 componenti. Cenni geografici: Il territorio del comune di Roncobello risulta compreso tra i 525 e i 2.356 metri sul livello del mare. L’escursione altimetrica di Roncobello complessiva risulta essere pari a 1.831 metri.
Cenni occupazionali di Roncobello: Risultano insistere sul territorio del comune di Roncobello 8 attività industriali con 24 addetti pari al 28,57% della forza lavoro occupata, 3 attività di servizio con 4 addetti pari al 3,57% della forza lavoro occupata, altre 15 attività di servizio con 37 addetti pari al 4,76% della forza lavoro occupata e 4 attività amministrative con 6 addetti pari al 17,86% della forza lavoro occupata.
![]() Frazione di Roncobello a 728 metri sul livello del mare. Il piccolo nucleo disposto su una balza montana in bellissima posizione aveva carattere chiuso e raccolto: vie porticate permettevano il collegamento interno nei lunghi inverni, quando le nevi ostruivano i sentieri e passaggi. Il gruppo di case sembra organizzato per difendersi dalle offese naturali. Come per le altre frazioni, Baresi presenta la caratteristica dell’abitato montano, case sobrie disposte lungo il serpeggiare della strada maestra, costruite con materiale locale (verucano), con tetti spioventi ricoperti di ardesia. ![]() Con il suo nucleo fortificato, era terra di fucine e di ronchi, e’ una dura plaga montana dove le costruzioni, sopratutto in fondovalle, si impongono sopra un terreno dirupato e inospitale. La sua Chiesa Parrocchiale (dedicata a S. Maria di Bordogna, smembrata da S. Martino oltre la Goggia ed eretta parrocchiale nel 1436), contiene una Pala con i Santi Carlo e Nicola da Tolentino, e due piccole tele con S. Antonio di Padova e S. Antonio Abate di Carlo Ceresa. Le decorazioni della volta e le medaglie furono realizzate da Umberto Marigliani durante i restauridel 1922. ![]() Nucleo posto a 2 km a nord del centro abitato di Roncobello. La sua chiesetta dedicata alla Beata Vergine delle Valanghe fu edificata nel 1675 e possiede un altare arricchito da un interessante Pala siglata E.B. che rappresenta il tema del Purgatorio aperto alla misericordia di Maria. La particolare dedicazione di tale chiesetta e’ dovuta all’adempimento di un voto formulato da tutta la popolazione locale, avendo maturato la convinzione che solo un intercessione divina aveva potuto preservare dalla distruzione le loro case, minacciate da una enorme valanga. |

![]() | Roncobello, Comune dell’Alta Val Brembana (confinante con Branzi, Isola di Fondra, Moio de Calvi, Lenna, Serina, Oltre il Colle e Ardesio) e’ costituito da tre frazioni maggiori, che in alcuni periodi sono state comuni indipendenti, ciascuna, ricca di piccole contrade. Roncobello (sede comunale) con le contrade di Costa, Serrata, Monica, Piccarelli, Capovalle e Caprini. Baresi con le contrade di Oro e Valsecca. Bordogna con le contrade di Foppocava, Case, Barelli, Torre e Forcella. |
Bordogna compare ancora negli Statuti del 1331, riportati dal Rosa nel prezioso volumetto “Statuti inediti della Provincia di Bergamo” (1863) in cui si prescriveva di farne un comune unico con Valnigra, Borgonigro e Lentina (forse Lenna). Nel 1364 acquisisce i propri Statuti insieme agli altri comuni posti oltre la Goggia; cioe’ quei comuni che si trovano al di la’ della strettoia della Val Brembana, sita allo sbocco della Val Parina, caratterizzata dalla presenza di un alto sperone di roccia chiamato la “Goggia”.
Il flagello della peste non risparmio’ neppure l’Alta Val Brembana dall’aria saluberrima. Da un manoscritto di Lorenzo Ghirardelli “Il Memorando Contagio seguito in Bergamo 1630” stralciamo alcune note statistiche raccolte dal Pres. della Sanità Francesco Pisani. Baresi – Vivi: maschi 22, femmine 28 – Morti: maschi 16, femmine 18. Bordogna – Vivi: maschi 46, femmine 70 – Morti: maschi 23, femmine 59. Roncobello era allora la frazione di Baresi. Durante il lungo e tranquillo periodo della Dominazione Veneta non sono registrate notizie locali di rilievo; solo verso il finire di tale signoria Baresi divenne la protagonista di un avvenimento di notevole importanza e di vasta eco: l’innalzamento del primo albero della Libertà segno di ribellione da parte di due dubbie figure locali G. Lodovico Bonetti e G. Domenico Gervasoni.
Ottocento
Baresi: villetta di Val Brembana oltre la Goggia, pertinenza del distretto, e della Pretura della Piazza, e’ posta alle spalle di Bordogna in una situzione piu’ elevata, d’onde si gode di una buona veduta sopra il piano di coltura. Avvi il passo piu’ frequentato per la Val Seriana. Il suo territorio e’ alpestre. Pochi campi a biada, molti prati, e forse piu’ boschi e selve lo formano. Baresi non ha piu’ di duecentotrenta abitanti quasi tutti montanisti, ciclopi, e carbonaj; e molti di questi ultimi restano fuori di patria, esercitando l’arte varj mesi dell’anno.
Questo villaggio staccate dal maggior suo caseggiato ha le contrade di Castello, Curtivo, Cabonetti, Càdisotto, Piana, Concinenga, Volpina, Terra nuova, Valsecca ed Arlo. La sua chiesa parrocchiale titolata di S. Giacomo apostolo e della pieve di S. Martino della Piazza, e degno di osservazione ha un quadro che vuolsi attribuire al pennello del nostro Palma il Vecchio; ed avvi un oratorio in onor di S. Rocco posto alla fine della villa. Baresi e’ lontano dalla Piazza miglia sei, e da Bergamo trenta; ed ha di estimo censuario scudi 6106.2.0.11.3 ed ottantuno possidenti estimati. Bordogna: piccolo villaggio di Val Brembana oltre la Goggia pertinenza del distretto, e della pretura della Piazza, e’ posto all’est della contrada Cantone e Pioda della parrocchia di S. Martino, a sinistra del Brembo, che discende dalla Valfondra; e resta su di una pendice che guarda direttamente il ponente. | ![]() |
La chiesa parrocchiale sotto la invocazione di S. Maria Assunta, dipende dalla plebana di S. Martino, e’ di recente e buona costruzione, ed ha di osservabile un quadro nella cappella di S. Rocco attribuito al pennello del nostro Ceresa. Bordogna disgiunte dal suo maggior caseggiato ha la contrada di Foppacava, ove trovasi un oratorio dedicato alli S.S. Angeli Custodi, nuovamente restaurato; di Forcella, che ha un oratorio col titolo di S. Giovanni Battista con un quadro di antico buon pennello, stato recentemente ritoccato.
Ha altresì le contrade dette Zuccaro, alla Cà, Foppa, Barelli della Torre, appunto una vecchia torre dimostrante che pur quelli di Bordogna andarono soggetti allo spirito di frazione dagli infelici secoli XIII e XIV.
![]() | Questo villaggio a soccorso dè suoi poverelli ha due pii luoghi, la commissaria Gervasoni, denominata cosi’ dal suo istitutore, e la Misericordia; e resta lontano dalla Piazza miglia quattro, e da Bergamo ventonove, e unitamente a Ronco, ha di estimo censuario scudi 7263.0.3.7.0 con ottanta possidenti estimati. Roncobello: Il territorio di questo Comune, alquanto frazionato, si addentra nell’alpestre e solitaria Valsecca, tributaria della Valfondra, fra le propaggini settentrionali del Monte Menna e quelle meridionali dello Spondone. |


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http://www.roncobello.com/ sito pro loco
Isola di Fondra comune | |||||
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Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Giovanni Berera (lista civicaFuturo presente) dal 14/06/2004 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°59′N 9°45′E | ||||
Altitudine | 799 m s.l.m. | ||||
Superficie | 12,83 km² | ||||
Abitanti | 189[1] (31-12-2010) | ||||
Densità | 14,73 ab./km² | ||||
Frazioni | Fondra, Pusdosso, Trabuchello | ||||
Comuni confinanti | Branzi, Moio de’ Calvi,Piazzatorre, Roncobello | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24010 | ||||
Prefisso | 0345 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 016121 | ||||
Cod. catastale | E353 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Nome abitanti | trabuchellesi | ||||
Patrono | san Lorenzo | ||||
Giorno festivo | 10 agosto | ||||
Cartografia | |||||
![]() ![]() Isola di Fondra | |||||
![]() Posizione del comune di Isola di Fondra nella provincia di Bergamo |
Isola di Fondra (Fundra in dialetto bergamasco[2]) è un comune italiano di 191 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato nell’alta Val Brembana, dista circa 45 chilometri a nord dal capoluogo orobico.
Cenni storici
Il comune di Valfondra Inferiore, dato dall’unione di Carona, Branzi, Fondra e Trabuchello e avente sede in Branzi, è menzionato sin da metà Duecento e negli Statuti di Bergamo del 1331. Nel 1595 si divise dando origine ai comuni di Carona, Branzi e Fondra da cui, nel 1639, si staccò Trabuchello diventando comune autonomo.
L’attuale comune di Isola di Fondra venne istituito nel 1927 dall’unione dei comuni di Fondra e Trabuchello.
I primi abitanti della zona pare siano stati i Romani, i quali cominciarono a sfruttare le miniere di rame presenti sul territorio, così come riferito dallo studioso Giovanni Maironi da Ponte:
« in Fondra si reggono ancora grandi tagliamenti aperti nella montagna per cavare il rame al tempo dei Romani » |
Anche il toponimo deriverebbe dal latino fundere, che indicherebbe questa attività.
Come per molti altri borghi vicini, si pensa tuttavia i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all’epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall’impeto delle orde conquistatrici.
Il primo documento in cui viene fatta menzione del paese risale all’anno 1148, e precisamente in un atto in cui si ratifica l’investitura di due persone da parte del vescovo di Bergamo, che aveva in gestione l’intera val Brembana.
Scarse sono le notizie nell’epoca medievale, quando il borgo venne posto nel feudo facente capo alla famiglia ghibellina dei Visconti, che diedero il permesso, ad ogni persona appartenente alla loro fazione, di uccidere un guelfo. Nonostante questo non ci sono giunti documenti che attestano di lotte avvenute sul suolo comunale, soltanto una necropoli risalente all’alto medioevo.
Nel corso del XVI secolo i comuni di Fondra e Trabuchello, dopo essere entrati a far parte della Repubblica di Venezia, furono inseriti nel distretto amministrativo della Valle Brembana Oltre la Goggia, che comprendeva tutti i comuni dell’alta valle, con capoluogo posto a Valnegra e godeva di sgravi fiscali e numerosi privilegi.
In questo periodo si sviluppò ulteriormente l’attività estrattiva, che affiancò al rame anche il ferro (con ben 16 miniere) ed il piombo (due miniere), e conseguentemente anche la lavorazione delle suddette materie prime, con fonderie e fucine per la produzione di chiodi.
Con l’arrivo della dominazione austriaca, il territorio fu soggetto a forti dazi e tasse, che affossarono le esportazioni e fecero cadere in una crisi irreversibile il settore metallurgico.
Dall’unità d’Italia non si verificarono episodi di rilievo, con la gente dedita a vivere dignitosamente con ciò che la natura offriva.
Soltanto negli ultimi decenni ha cominciato a prendere sempre più piede l’industria del turismo, che sta risollevando il borgo dopo un periodo di lento ed inesorabile spopolamento.
Il comune comprende anche le contrade di Forcella, Foppa, Cornelli, Pusdosso e Via Piana disposte sulle pendici del monte Torcola in posizione molto esposta al sole. Oramai le contrade sono per lo più disabitate durante l’anno, ma nella stagione estiva si rianimano con i vecchi proprietari e varie feste.
Il territorio
Il comune comprende un tratto di fondovalle percorso dalla strada e dal Brembo nonché i ripidi versanti dei monti Torcola (1636 m) ad ovest e Pietra Quadra (2356 m) e i Tre Pizzi a est. La superficie del territorio è di 13,25 km². Immerso nel verde, offre numerose possibilità di escursioni adatte ad ogni esigenza con grandi prati e boschi.
Il comune di Isola di Fondra comprende le contrade di Forcella, Foppa, Cornelli, Pusdosso e Via Piana disposte sulle pendici del monte Torcola in posizione molto esposta al sole. La frazione più alta, ed anche la più popolata con 7 abitanti, è il borgo di Pusdosso, posizionata a 1.038 metri di quota. Negli anni cinquanta contava circa 60 abitanti che per motivi di lavoro si sono trasferiti in Francia, ma soprattutto a Sesto San Giovanni (Acciaierie Falck).
Alcuni di loro hanno mantenuto la casa e nel periodo estivo vi fanno ritorno. Caratteristica è la disposizione dell’abitato con la chiesetta dei Santi Valentino e pantaleone, le solide case di pietra addossate le une alle altre e, più distanti, le stalle. La disposizione serrata delle case è stata causa di frequenti e gravi incendi. Oggi il Borgo di Pusdosso, come le altre frazioni, è dotata di acquedotto, fognature e di corrente elettrica (dal 1975). Non è però raggiunta dalla strada che si ferma poco sotto la frazione di Cornelli, quindi Pusdosso è raggiungibile solo a piedi. La zona del Borgo antico di Pusdosso presenta un certo interesse geologico, soprattutto in considerazione dei giacimenti di ferro e delle vecchie miniere di cui vi è ancora traccia nella zona. La frazione di Via Piana, posta a 913 m sul livello del mare, si trova sulle pendici di un rilievo chiamato Monte delle Miniere. Su entrambi i fianchi della valle che separa questa frazione da Pusdosso sono ancora abbastanza riconoscibili gli antichi scavi minerari che furono eseguiti sia in galleria, sia a cielo aperto. Le prime miniere si trovano a poche decine di metri dalle abitazioni, ma la maggior concentrazione è nella parte più alta della valle, sopra i 1100 metri. Molto bella è la posizione geografica di Forcella che, arroccata su un poggio, domina dall’alto il fiume Brembo, la strada provinciale, l’abitato di Fondra, la dirimpettaia Forcella di Bordogna e la cascata, mentre sulla costa a sinistra si dispiegano le altre frazioni. Un’antica mulattiera di cui si sono perse le tracce la collegava a Moio de’ Calvi. Tra le case di pietra spicca un’abitazione con la facciata affrescata in modo elegante e signorile. La frazione di Cornelli probabilmente prende il suo nome dal bergamasco “corna”, infatti si trova sopra le rocce che sovrastano Fondra. Anche qui si trovano edifici che risalgono al 1600. Cornelli è caratterizzata da un pianoro dove venivano coltivati segale, granoturco e canapa. Quest’ultima, una volta filata, era utilizzata per la realizzazione di rustiche stoffe. Il borgo antico di Foppa è la frazione che negli ultimi anni ha subito maggiori ristrutturazioni. Sotto i portici vi sono testimonianze di abitazioni risalenti al 1500, anche la chiesetta dedicata a Sant’Agata fu edificata in quel periodo. I boschi intorno alla frazione sono ricchi di castagni i cui frutti un tempo costituivano una risorsa alimentare importante per la popolazione.
Da annotare è la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo che, costruita nel 1432 e ristrutturata più volte nei secoli seguenti, custodisce opere di pregio, tra cui spicca un’Annunciazione opera di Federico Tisi, e l’organo Taramelli del 1789. Durante la ristrutturazione della chiesa fu trovata una necropoli altomedievale e una fortificazione civile di epoca tardo romana. I ritrovamenti più antichi risalivano finora all’anno mille. Sono venuti alla luce, sulla navata centrale, sei tombe di periodo alto medievale. Le tombe più antiche sono disposte parallelamente all’asse dell’antica chiesa, si presume sino del VI secolo d.C. Gli scheletri sono racchiusi in tombe di pietra locale, disposte lateralmente e come copertura. Delle sei tombe, una molto più piccola, conserva le ossa di un bambino. Altri tre scheletri, in cassa lignea, sono stati rinvenuti in posizione diversa dai precedenti. Si suppone che risalgano al XVII secolo come peraltro dello stesso periodo è la cripta, in funzione di ossario, venuta alla luce ai piedi del presbiterio. Ma la scoperta più importante è relativa a una struttura muraria, di epoca precedente, collocabile tra il tardoantico e l’alto medioevo e posta al centro della chiesa. La scoperta presuppone la presenza di un insediamento civile, forse una torre di guardia a forma rettangolare o comunque una postazione di difesa della zona, collegata presumibilmente allo sfruttamento delle miniere di ferro e rame già note in epoca romana.
Meritano menzione anche Palazzo Paganoni, a forma di torre ed edificato nel XVIII secolo, ed il coevo ponte sul Brembo, con un’arcata a parabola.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 2004 | in carica | Giovanni Berera | Lista civica Futuro presente | Sindaco |






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www.brembana.info/borghi/pusdosso/pusdosso.html
Pusdosso, posta a 1038 metri di quota, è la frazione più alta del Comune di Isola di Fondra, ed è la più popolata: 7 sono i residenti, cui si aggiungono almeno una ventina di persone nei fine settimana e nel periodo estivo. Il Borgo di Pusdosso, come tutti i paesi dell’alta valle ed anche le frazioni, nel dopoguerra, ha subito una forte migrazione.
Negli anni ’50 contava circa 60 abitanti che per motivi di lavoro si sono trasferiti in Francia, ma sopratutto a Sesto San Giovanni (Acciaierie Falck). Alcuni di loro hanno mantenuto la casa e nel periodo estivo vi fanno ritorno. Caratteristica è la disposizione dell’abitato con la chiesetta dei Santi Valentino e pantaleone, le solide case di pietra addossate le une alle altre e, più distanti, le stalle. La disposizione serrata delle case è stata causa di frequenti e gravi incendi: si ricorda ancora quello che colpì la frazione alla fine del 1800 e che causò la distruzione di alcune abitazioni, i cui resti sono visibili nella piazzetta. Per spegnerlo fu necessario tagliare il tetto delle case vicine a quella interessata all’evento, anche perchè nella frazione non c’erano fontane e l’acqua la si andava a prendere con i secchi nella valle o nel pozzo. Interessante è l’edificio posto sopra la piazza, di proprietà della famiglia Paganoni, probabilmente edificato nel 1500; la data visibile sotto l’ala del tetto (1775) indica l’epoca in cui la casa subì delle ristrutturazioni.


Oggi il Borgo di Pusdosso, come le altre frazioni, è dotata di acquedotto e fognature, e di corrente elettrica (dal 1975). Non è però raggiunta dalla strada agro-silvo-pastorale che si ferma poco sotto la frazione di Cornelli. Pusdosso è quindi raggiungibile solo a piedi, ed il trasporto dei materiali viene fatto con la teleferica oppure con gli elicotteri. Questi ultimi vengono anche utilizzati per le emergenze sanitarie, grazie al soccorso alpino del CAI Sezione alta Valle Brembana. La zona del Borgo antico di Pusdosso presenta un certo interesse geologico, soprattutto in considerazione dei giacimenti di ferro e delle vecchie miniere di cui vi è ancora traccia nella zona. La frazione di Via Piana, posta a 913 m sul livello del mare, si trova sulle pendici di un rilievo chiamato Monte delle Miniere. Su entrambi i fianchi della valle che separa questa frazione da Pusdosso sono ancora abbastanza riconoscibili gli antichi scavi minerari che furono eseguiti sia in galleria, sia a cielo aperto.

Le prime miniere si trovano a poche decine di metri dalle abitazioni, ma la maggior concentrazione è nella parte più alta della valle, sopra i 1100 metri. Forcella – Narra la leggenda che di questa frazione fosse il simpatico personaggio che fece entrare nella tradizione popolare il nome di Fondra. Si racconta che un giovane di Forcella, recatosi a Roma per lavoro, si era sposato con una ragazza romana. Quando decise di ritornare al paese natìo, cercò in tutti i modi di convincerla a lasciare senza rimpianti la città, e per raggiungere il suo scopo s’improvvisò poeta inventando una breve poesia che decantava le bellezze dei luoghi d’origine. Il cantico cominciava così: “Roma l’è bela, ma Fundra l’è so sorela…

Molto bella è la posizione geografica di Forcella che, arroccata su un poggio, domina dall’alto il fiume Brembo, la strada provinciale, l’abitato di Fondra, la dirimpettaia Forcella di Bordogna e la cascata, mentre sulla costa a sinistra si dispiegano le altre frazioni. Un antica mulattiera di cui si sono perse le tracce la collegava a Moio de’ Calvi. Tra le case di pietra spicca un’abitazione con la facciata affrescata in modo elegante e signorile. Sembra che i proprietari siano stati in grado di realizzarla grazie alla “dote” di un bambino che avevano adottato: alle famiglie adottive veniva, infatti, assegnato un piccolo patrimonio (un tempo si adottavano i bambini proprio per avere in cambio un’entrata sicura). La frazione di Cornelli probabilmente prende il suo nome dal bergamasco “corna”, infatti si trova sopra le rocce che sovrastano Fondra. Anche qui si trovano edifici che risalgono al 1600. Cornelli è caratterizzata da un pianoro dove venivano coltivati segale, granoturco e canapa. Quest’ultima, una volta filata, era utilizzata per la realizzazione di rustiche stoffe. Foppa è la frazione che negli ultimi anni ha subito maggiori ristrutturazioni. Sotto i portici vi sono testimonianze di abitazioni risalenti al 1500. Anche la chiesetta dedicata a Sant’Agata fu edificata in quel periodo, e durante la peste del 1630 fu usata come chiesa parrocchiale. I boschi intorno alla frazione sono ricchi di castagni i cui frutti un tempo costituivano una risorsa alimentare importante per la popolazione. Le castagne potevano essere consumate qualche giorno dopo la raccolta lessate o come caldarroste; la maggior parte però veniva conservata in luoghi asciutti e sicuri, ed era alimento integrante della dieta contadina nel periodo invernale, o quando le modeste scorte di cereali si esaurivano.
http://italia.indettaglio.it/ita/lombardia/bergamo_isoladifondra_trabuchello.html
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