Pasqua – Tra tradizioni e calendario

Nell’augurare a tutto il popolo del web una felice buona Pasqua, vi regaliamo questo speciale sulla Pasqua, sulle tradizioni e sulle collocazioni nei calendari. Una cosa leggera, attingendo come sempre da wkipedia.
La Pasqua è la principale solennità del cristianesimo[1][2]. Essa celebra, secondo tutte le confessioni cristiane, la risurrezione di Gesù, che avvenne nel terzo giorno dalla sua morte in croce, come riportato dalle Scritture.
La data della Pasqua, variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, cade infatti la domenica successiva al primo plenilunio di primavera, determinando anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste[3].
La Pasqua cristiana presenta importanti legami ma anche significative differenze con la Pasqua ebraica[4].
Etimologia e significato
Le radici ebraiche
La Pasqua ebraica, chiamata Pesach (pasa’, in aramaico), celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto grazie a Mosè e riunisce due riti: l’immolazione dell’agnello e il pane azzimo[5].
La parola ebraica pesach significa “passare oltre”, “tralasciare”, e deriva dal racconto della decima piaga, nella quale il Signore vide il sangue dell’agnello sulle porte delle case di Israele e “passò oltre”, colpendo solo i primogeniti maschi degli egiziani, compreso il figlio del faraone (Esodo, 12,21-34). La Pesach indica quindi la liberazione di Israele dalla schiavitù sotto gli egiziani e l’inizio di una nuova libertà con Dio verso la terra promessa. Gli ebrei che vivono entro i confini di Israele celebrano la Pasqua in sette giorni. Durante la festa un ebreo ortodosso deve astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall’Egitto; per questo motivo la Pasqua ebraica è detta anche ‘festa degli azzimi’. La tradizione ebraica ortodossa prescrive inoltre che, durante la Pasqua, i pasti siano preparati e serviti usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.
Con il cristianesimo la Pasqua ha acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio da morte a vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù. La Pasqua cristiana è quindi la chiave interpretativa della nuova alleanza, concentrando in sé il significato del mistero messianico di Gesù e collegandolo alla Pesach dell’Esodo[5].
Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione dalla schiavitù d’Egitto. Quest’ultimo significato si ricava leggendo uno dei più importanti pensatori ebraici: Filone d’Alessandria scrive che la Pasqua è il ricordo e il ringraziamento a Dio per il passaggio del Mar Rosso, ma che ha anche il significato allegorico di purificazione dell’anima[6]. La Pasqua ebraica può essere intesa anche come attesa per il Messia, come ad esempio attesta il Targum Exodi, che descrive la notte di Pasqua come il ricordo delle quattro notti iscritte nel libro delle memorie: la creazione, il sacrificio di Isacco, il Passaggio del Mar Rosso e infine la venuta del Messia e la fine del mondo.
La Pasqua cristiana
La Pasqua è la solennità cristiana che celebra la risurrezione di Gesù, con l’instaurazione della Nuova alleanza e l’avvento del Regno di Dio[5].
Dal punto di vista teologico, la Pasqua odierna (dal greco antico patein, παθείν, pàthos) racchiude quindi in sé tutto il mistero cristiano: con la passione, Cristo si è immolato per l’uomo, liberandolo dal peccato originale e riscattando la sua natura ormai corrotta, permettendogli quindi di passare dai vizi alla virtù; con la risurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, cioè la risurrezione nel giorno finale, ma anche il risveglio alla vera vita. La Pasqua si completa con l’attesa della Parusia, la seconda venuta, che porterà a compimento le Scritture[7].
Il cristianesimo ha ripreso i significati della Pasqua ebraica nella Pasqua cristiana, seppur con significativi cambiamenti, che le hanno dato un volto nuovo. Le sacre Scritture hanno infatti un ruolo centrale negli eventi pasquali: Gesù, secondo quanto è stato tramandato neiVangeli, è morto in croce nel venerdì precedente la festa ebraica, che quell’anno cadeva di sabato, ed è risorto il giorno successivo, in seguito chiamato Domenica (fonte “dominus”) da cristiani e cattolici. Inoltre, questo evento venne visto dai primi cristiani come la realizzazione di quanto era stato profetizzato sul Messia. Questo concetto viene ribadito più volte sia nella narrazione della Passione, nella quale i quattro evangelisti fanno continui riferimenti all’Antico Testamento, sia negli altri libri del Nuovo Testamento, come nella prima lettera ai Corinzi, dove Paolo scrive:
« Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture. » |
(Prima lettera ai Corinzi, 15,3-4) |
L’accento si pone dunque sull’adempimento delle sacre Scritture, per cui i giudeo-cristiani, pur continuando a festeggiare la Pasqua ebraica, dovettero immediatamente spogliarla del significato di attesa messianica, per rivestirla di nuovo significato, cioè il ricordo della Passione e risurrezione. Il passaggio sembra essere chiaramente avvertito già da Paolo, quando, nella prima lettera ai Corinzi, scrive:
« Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità » |
(Prima lettera ai Corinzi, 5,7-8) |
Il rapporto con la festa ebraica è rimasto nelle letture liturgiche del Sabato Santo che sono proprio quelle della Pesach, ma la festa più importante , la vera Pasqua cristiana è il giorno successivo in cui gli ebrei celebrano l’offerta del primo covone d’orzo e i cristiani la risurrezione di Gesù, il primo esponente della “messe” cristiana. Il fatto che Gesù sia risorto nel primo giorno della settimana ebraica sembrò doppiamente simbolico: in questo giorno Dio aveva creato l’universo e ora nello stesso giorno aveva inizio una nuova creazione.
Alla Pasqua settimanale, la domenica, si aggiunse quindi anche la Pasqua annuale, il giorno più importante dell’anno, celebrato dai discepoli con la consapevolezza sempre più forte di aver istituito una festa nuova con nuovi significati: è un evento straordinario, dove il bene trionfa sul male grazie a Gesù che, morto crocifisso, risorge infine dai morti.
I diversi significati cristiani
Il significato della Pasqua arrivò molto lentamente a riempirsi dell’intero mistero cristiano, ma sin dall’inizio ebbe più accezioni. Tale pluralità comincia già nei Vangeli, anzi, «la diversificazione più originaria della Pasqua nasce proprio qui: nel grado e nel modo diversi con cui essi “pasqualizzano” la vicenda di Gesù, presentandola come antica Pasqua»[senza fonte]. Infatti, i tre sinottici pasqualizzano l’eucarestia, cioè vedono nella cena il momento in cui la Pasqua di Cristo sostituisce la Pasqua dei Giudei e il ricordo della morte del Figlio sostituisce il ricordo del Passaggio, evidenziando l’immolazione mistica del cenacolo.
Giovanni invece pasqualizza tutta la vita di Gesù, trovando continue corrispondenze tra questa e l’esodo del popolo d’Israele, ma alla fine pone l’accento sulla Passione, cioè sull’immolazione reale dell’Agnello di Dio che muore in croce e torna al Padre. Nel Nuovo Testamento non troviamo però l’identità fra il mysterium paschale e il mysterium Christi, nonostante questo sia inscindibile dalla Passione. La Pasqua antica non comprendeva tutto il mistero cristiano, ma abbracciava solo i punti fondamentali: «Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è resuscitato il terzo giorno secondo le Scritture» .
Nel primo periodo, fino almeno agli inizi del III secolo, la Pasqua è prevalentemente cristologia e ha un unico protagonista: non l’uomo e neppure il Dio dell’Antico Testamento, ma il Cristo Salvatore. La Pasqua assume quindi un doppio significato commemorativo ed escatologico, ricordando tutto il mistero di Cristo, che culmina nell’evento salvifico della croce e ridesta l’attesa.
La data del giorno di Pasqua
Anno | cattolicesimo |
---|---|
2000 | 23 aprile |
2001 | 15 aprile |
2002 | 31 marzo |
2003 | 20 aprile |
2004 | 11 aprile |
2005 | 27 marzo |
2006 | 16 aprile |
2007 | 8 aprile |
2008 | 23 marzo |
2009 | 12 aprile |
2010 | 4 aprile |
2011 | 24 aprile |
2012 | 8 aprile |
2013 | 31 marzo |
2014 | 20 aprile |
2015 | 5 aprile |
2016 | 27 marzo |
2017 | 16 aprile |
2018 | 1º aprile |
2019 | 21 aprile |
2020 | 12 aprile |
La festa della Pasqua cristiana è mobile, poiché cade la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera (quest’ultimo per la Chiesa cade sempre convenzionalmente il 21 marzo, sebbene l’equinozio astronomico oscilli tra il 19 e il 21). Questo sistema venne fissato definitivamente nel IV secolo dal Concilio di Nicea I. Nei secoli precedenti potevano esistere diversi usi locali sulla data da seguire, tutti comunque legati al calcolo della Pasqua ebraica[8]. In particolare alcune chiese dell’Asia seguivano la tradizione di celebrare la Pasqua nello stesso giorno degli ebrei, senza tenere conto della domenica, e furono pertanto detti quartodecimani. Ciò diede luogo a una disputa, detta Pasqua quartodecimana, fra la chiesa di Roma e le chiese asiatiche.
Dionigi il Piccolo ha calcolato che la data della Pasqua è sempre compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile.[3] Infatti, se proprio il 21 marzo è giorno di luna piena e cade di sabato, sarà Pasqua il giorno dopo (22 marzo); se invece è domenica il 21, il giorno di Pasqua sarà la domenica successiva (28 marzo). D’altro canto, se il plenilunio cade il 20 marzo, il successivo si verificherà il 18 aprile, e se questo giorno è una domenica occorrerà aspettare la domenica successiva, cioè il 25 aprile[9]. È Pasqua bassa dal 22 marzo al 2 aprile, media dal 3 al 13 aprile, alta dal 14 al 25 aprile[10].
La tradizione della Chiesa cattolica vuole che la data della Pasqua sia annunciata ai fedeli dal sacerdote celebrante durante i riti della festività dell’Epifania (6 gennaio).
Il racconto dei vangeli[
La Pasqua di risurrezione cristiana è l’evento centrale della narrazione dei Vangeli e degli altri testi del Nuovo Testamento: il terzo giorno dopo la sua morte in croce Gesù risorge lasciando il sepolcro vuoto e apparendo inizialmente ad alcune discepole, per poi presentarsi anche agli apostoli e ad altri discepoli.
Tutti gli evangelisti raccontano l’episodio del sepolcro vuoto. I presenti erano:
- Giovanni, 20:1: Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
- Matteo, 28:1: Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro.
- Marco, 16:1: Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
- Luca, 24:10: Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
Le quattro versioni concordano sulla presenza di Maria di Magdala e forniscono informazioni diverse sulle altre donne che erano con lei. Gli evangelisti descrivono quindi la presenza di una o due figure angeliche:
- Luca, 24:4: Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.
- Matteo, 28:2: Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.
- Giovanni, 20:11,12: Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
- Marco, 16:5: Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura.
La narrazione dei vangeli prosegue quindi con la descrizione degli incontri dei discepoli con Gesù risorto nei quaranta giorni successivi alla risurrezione per poi culminare con l’ascensione al cielo in attesa della Seconda venuta.
Preparazione liturgica
La Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno della durata all’incirca di quaranta giorni, chiamato generalmente Quaresima, che nel rito romano ha inizio il Mercoledì delle Ceneri. Nella forma ordinaria del rito romano, l’ultima settimana del tempo di Quaresima è detta Settimana santa, periodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio e alla contemplazione. Comincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, dove fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava in segno di saluto delle foglie di palma. Per questo motivo nelle chiese cattoliche, durante questa domenica, vengono distribuiti ai fedeli dei rametti diulivo benedetto (segno della passione di Cristo).
Nella forma ordinaria del rito romano, gli ultimi giorni della Settimana santa segnano la fine del tempo di Quaresima e la parte iniziale e centrale del Triduo Pasquale.
Durante il Giovedì Santo, di mattina, nella cattedrale si celebra la messa crismale, durante la quale il Vescovo consacra gli oli santi (crisma, olio dei catecumeni e olio degli infermi), i quali serviranno durante tutto il corso dell’anno rispettivamente per celebrare le cresimee i battesimi, ordinare i sacerdoti e celebrare il sacramento dell’unzione degli infermi. L’Ora Nona del Giovedì Santo è l’ultima celebrazione liturgica del tempo di Quaresima che si conclude prima dell’inizio della Messa Vespertina in Coena Domini. I paramenti seguono le regole dei colori liturgici.
Tradizioni
Il dono delle uova
A Pasqua c’è l’abitudine di regalare uova di cioccolato. In realtà quest’abitudine è nata con il tempo, ma all’inizio si regalavano uova vere, con il guscio colorato, col significato di rinascita e che la vita ricomincia.
Altri significati
In spagnolo e anche in catalano la parola “Pasqua” viene a volte usata in maniera non corretta per indicare altre festività religiose; per esempio in Cile indica il giorno della nascita di Gesù (Natale), quindi il giorno di Pasqua è indicato come “Domingo de Resurrección” ovvero “Domenica di risurrezione”, mentre la festività viene comunemente chiamata “Semana santa” ossia Settimana santa.
Calcolo della Pasqua
La Pasqua è una festività cosiddetta mobile: la sua data varia di anno in anno perché è correlata con il ciclo lunare. La Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana celebrano eventi differenti e non possono cadere mai nello stesso giorno pur cadendo approssimativamente nello stesso periodo. All’interno del cristianesimo poi vi sono due regole differenti a seconda che si usi il calendario gregoriano (cattolici e protestanti) o quello giuliano (ortodossi). Queste due regole in alcuni anni danno la stessa data (e quindi tutti i cristiani festeggiano la Pasqua nello stesso giorno), in altri anni date differenti.[1]
Pasqua ebraica
La Pasqua ebraica è celebrata al tramonto del giorno 14 del mese di Nisan del calendario ebraico, come prescrive la Bibbia (Esodo 12,1-18). Ogni mese di tale calendario ha inizio con la luna nuova e il quindicesimo giorno coincide con il plenilunio. Si tratta, però, di un calendario lunisolare, quindi la lunazione che corrisponde al mese di Nisan, il primo dell’anno, è determinata anche dall’eventuale inserimento di un mese embolismico nell’anno lunare precedente. Ciò è stato fonte di incertezze sino all’adozione del ciclo metonico.
Il 14 del mese di Nisan dovrebbe corrispondere sempre al primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera (21 marzo); ma poiché l’anno ebraico medio è di circa 6 minuti e mezzo più lungo rispetto all’anno tropico, nel corso dei secoli si sono accumulati alcuni giorni di ritardo nella definizione convenzionale del plenilunio.
Attualmente quindi la Pasqua ebraica cade sempre tra il 26 marzo (nel XXI secolo è avvenuto nel 2013 e avverrà nel 2089) e il 25 aprile (nel 2043 e 2062) del calendario gregoriano (quello usato dalla maggior parte dei paesi del mondo, tra cui l’Italia); questo intervallo di date però si sposta lentamente sempre più in avanti (circa 1 giorno ogni due secoli).
Inoltre per una regola del calendario ebraico l’anno può cominciare solo di lunedì, martedì, giovedì o sabato (se la luna nuova cade in uno dei giorni vietati il capodanno si sposta al giorno successivo), e poiché la Pasqua cade esattamente dopo due settimane anch’essa è celebrata in questi stessi giorni.
Pasqua cristiana
Il calcolo della data della Pasqua cristiana segue approssimativamente quello della Pasqua ebraica, ma se ne discosta per due motivi: il primo è che essa si festeggia sempre di domenica, giorno della resurrezione di Gesù, ma giorno proibito per la Pasqua ebraica, il secondo è che per il calcolo convenzionale del plenilunio non viene usato il calendario ebraico (codificato da Maimonide nel XII secolo), ma il calendario lunisolare ecclesiastico.
Il principio regola che fissa la data della Pasqua cristiana fu stabilito a seguito del Concilio di Nicea (325): la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena di primavera (all’epoca dei primi computi l’equinozio cadeva il 21 marzo, che pertanto divenne la data di riferimento).
Di conseguenza essa è sempre compresa nel periodo dal 22 marzo al 25 aprile. Supponendo infatti che il primo plenilunio di primavera si verifichi il giorno dell’equinozio stesso (21 marzo) e sia un sabato, allora Pasqua si avrà il giorno immediatamente successivo, ovvero il 22 marzo. Qualora invece il plenilunio si verificasse il 20 marzo, bisognerà aspettare il plenilunio successivo (dopo 29 giorni), arrivando quindi al 18 aprile. Se infine questo giorno fosse una domenica, occorrerà fissare la data della Pasqua alla domenica ancora successiva, ovvero al 25 aprile. Dato che il calcolo anticipato della data della Pasqua richiedeva precise conoscenze di astronomia, la Chiesa cattolica ha tradizionalmente incoraggiato e finanziato gli studi in questo campo.
La data è calcolata utilizzando il calendario giuliano dagli ortodossi, quello gregoriano da protestanti e cattolici. Si noti che utilizzando il calendario giuliano, l’intervallo di date corrispondente nel calendario gregoriano va (nel XX e XXI secolo) dal 4 aprile all’8 maggio.
Calcolo
Poiché l’osservazione diretta della luna piena può dar luogo a errori (specie in caso di maltempo) e non si poteva prevedere in anticipo, si decise di fissare la Pasqua secondo una regola matematica prestabilita.
Questa regola è basata sul calcolo dell’epatta, definita come l’età della Luna al 1º gennaio, vale a dire il numero di giorni trascorsi dall’ultima Luna nuova; questo numero può andare da 1 a 30.
La regola valida per il calendario giuliano fu elaborata dal monaco Dionigi il Piccolo intorno al 532. Il calendario gregoriano utilizza una regola modificata, che fu promulgata dapapa Gregorio XIII nel 1582 insieme con il calendario stesso.
Calendario giuliano
Nel calendario giuliano, si assume che 19 anni solari corrispondano esattamente a un numero intero (235) di mesi lunari (vedi Ciclo metonico). Di conseguenza, i valori dell’epatta si ripetono regolarmente secondo un ciclo di 19 anni. Ne risultano le seguenti date del plenilunio (N sta per “numero aureo”: è il resto che si ottiene dividendo per 19 il numero dell’anno, più uno; E sta per “epatta”):
N | E | data | N | E | data | N | E | data | N | E | data |
1 | 8 | 5 aprile | 6 | 3 | 10 aprile | 11 | 28 | 15 aprile | 16 | 23 | 21 marzo |
2 | 19 | 25 marzo | 7 | 14 | 30 marzo | 12 | 9 | 4 aprile | 17 | 4 | 9 aprile |
3 | 30 | 13 aprile | 8 | 25 | 18 aprile | 13 | 20 | 24 marzo | 18 | 15 | 29 marzo |
4 | 11 | 2 aprile | 9 | 6 | 7 aprile | 14 | 1 | 12 aprile | 19 | 26 | 17 aprile |
5 | 22 | 22 marzo | 10 | 17 | 27 marzo | 15 | 12 | 1º aprile |
La Pasqua cade la prima domenica successiva al giorno indicato dalla tabella. Ad esempio per l’anno 2007, dividendo il numero 2007 per 19 si ha 105 con il resto di 12 (105 x 19 = 1995), quindi N = 13. La tabella mostra che, negli anni contrassegnati con il “13”, il plenilunio cade il 24 marzo, che è un venerdì; la Pasqua è perciò la domenica successiva, il 26 marzo del calendario giuliano. Dato che nel calendario gregoriano le date sono successive di 13 giorni (la differenza tra Natale “gregoriano”, 25 dicembre, e “giuliano”, 7 gennaio) queste date giuliane corrispondono rispettivamente al 6 aprile e all’8 aprile del calendario gregoriano.
L’epatta (indicata con E nella tabella) a ogni anno aumenta di 11 (ma se il totale supera 30, si sottrae 30), tranne quando N passa da 19 a 1: in questo caso aumenta di 12 (in effetti diminuisce di 18, perché si deve sottrarre 30). Ciò avviene perché 19 × 11 = 209 non è multiplo di 30 (ma lo è 210 = 209+1). Questa eccezione era chiamata saltus lunae(salto della luna): molti chierici medievali spesso dimenticavano di applicarla e quindi calcolavano la data sbagliata.
Poiché nel calendario giuliano i giorni della settimana si ripetono seguendo il ciclo solare di 28 anni mentre le epatte seguono il ciclo metonico, le date della Pasqua si ripetono ciclicamente ogni 28 × 19 = 532 anni. Tale numero fu scoperto da Vittorio d’Aquitania nel V secolo; egli inventò questo ciclo in occasione della disputa sorta tra Greci e Latini sull’esatta datazione della Pasqua dell’anno 455.
Calendario gregoriano
Il calendario giuliano presenta un certo margine di errore (circa 11 minuti all’anno), che nel corso dei secoli si accumulava, cosicché la data del plenilunio non coincideva più con quella calcolata. Nel 1582, quando lo scarto era ormai di 10 giorni, papa Gregorio XIII riformò il calendario per correggere questo errore.
Nel nuovo calendario, chiamato calendario gregoriano, l’epatta segue ancora un ciclo di 19 anni, che però può cambiare da un secolo all’altro. Essa infatti è data dalla seguente formula:
E = G – S + L
dove G è l’epatta del calendario giuliano, che si ricava dalla tabella sopra; S, chiamata equazione solare, è una correzione che incorpora la differenza tra il calendario gregoriano e quello giuliano; e L, chiamata equazione lunare, è una ulteriore correzione dovuta al fatto che 19 anni non sono esattamente uguali a 235 mesi lunari (la differenza è di circa 2 ore, pari a 7 minuti all’anno). Esse si calcolano in questo modo:
S = 3C / 4
L = (8C + 5) / 25
dove C è il numero del secolo corrente, ad esempio nel 2008 C = 21. Del risultato delle divisioni si considera solo la parte intera, scartando il resto. Ai fini di questa formula, gli anni centenari si considerano appartenere al nuovo secolo, vale a dire che, ad esempio, il XXI secolo va dal 2000 al 2099, invece che dal 2001 al 2100 come sarebbe corretto. Questo perché la differenza tra il calendario gregoriano e quello giuliano è il 29 febbraio dell’anno centenario, che nel calendario gregoriano manca (tranne quando il secolo è divisibile per 400): la Pasqua dell’anno centenario cade dopo il giorno bisestile mancante, quindi per quanto riguarda questa differenza siamo già nel nuovo secolo.
Infine, se l’epatta risultante da questa formula è minore di 1 o maggiore di 30, si aggiunge o si sottrae 30 in modo da riportare il risultato entro questo intervallo.
Dall’epatta si ottiene la data del plenilunio dalla seguente tabella:
E | data | E | data | E | data | E | data | E | data |
1 | 12 aprile | 7 | 6 aprile | 13 | 31 marzo | 19 | 25 marzo | 25 | 17/18 apr. |
2 | 11 aprile | 8 | 5 aprile | 14 | 30 marzo | 20 | 24 marzo | 26 | 17 aprile |
3 | 10 aprile | 9 | 4 aprile | 15 | 29 marzo | 21 | 23 marzo | 27 | 16 aprile |
4 | 9 aprile | 10 | 3 aprile | 16 | 28 marzo | 22 | 22 marzo | 28 | 15 aprile |
5 | 8 aprile | 11 | 2 aprile | 17 | 27 marzo | 23 | 21 marzo | 29 | 14 aprile |
6 | 7 aprile | 12 | 1º aprile | 18 | 26 marzo | 24 | 18 aprile | 30 | 13 aprile |
Quando E = 25 la data è il 18 aprile se il numero aureo N (vedi sopra) va da 1 a 11, altrimenti il 17 aprile.
Per C = 20, 21 o 22, S – L vale sempre 9, perciò per tutti gli anni dal 1900 al 2199 l’epatta segue il seguente ciclo:
N | E | data | N | E | data | N | E | data | N | E | data |
1 | 29 | 14 aprile | 6 | 24 | 18 aprile | 11 | 19 | 25 marzo | 16 | 14 | 30 marzo |
2 | 10 | 3 aprile | 7 | 5 | 8 aprile | 12 | 30 | 13 aprile | 17 | 25 | 17 aprile |
3 | 21 | 23 marzo | 8 | 16 | 28 marzo | 13 | 11 | 2 aprile | 18 | 6 | 7 aprile |
4 | 2 | 11 aprile | 9 | 27 | 16 aprile | 14 | 22 | 22 marzo | 19 | 17 | 27 marzo |
5 | 13 | 31 marzo | 10 | 8 | 5 aprile | 15 | 3 | 10 aprile |
Ad esempio, per l’anno 2007, N = 13 e quindi E = 11; la data del plenilunio è perciò il 2 aprile, che è un lunedì; e la Pasqua cade la domenica successiva, 8 aprile. Nel 2007 quindi la Pasqua giuliana e quella gregoriana cadono nello stesso giorno.
La Pasqua gregoriana può cadere nella stessa data di quella giuliana (avviene mediamente circa una volta ogni tre anni), oppure una (il caso più frequente), quattro o cinque settimane prima; mai dopo.
Metodo aritmetico di Gauss
Questo algoritmo, sviluppato dal matematico tedesco Carl Friedrich Gauss, scoperto nel 1800[2][3] a parte un passaggio corretto da Gauss stesso nel 1816[4], dà direttamente la data della Pasqua.
L’anno di cui si calcola la Pasqua sia contrassegnato da Y; mod è l’operatore modulo che restituisce il resto della divisione fra numeri interi (ad esempio, 13 mod 5 = 3 perché 13 diviso 5 fa 2 con resto 3).
Si calcolano dapprima a, b e c nel seguente modo:
- a = Y mod 19
- b = Y mod 4
- c = Y mod 7
Poi si calcolano
- d = (19a + M) mod 30
- e = (2b + 4c + 6d + N) mod 7
Secondo il calendario giuliano si deve usare M = 15 e N = 6, mentre per il calendario gregoriano i valori di M and N variano a seconda degli anni considerati, secondo la seguente tabella:
Anni | M | N |
---|---|---|
1583-1699 | 22 | 2 |
1700-1799 | 23 | 3 |
1800-1899 | 23 | 4 |
1900-2099 | 24 | 5 |
2100-2199 | 24 | 6 |
2200-2299 | 25 | 0 |
2300-2399 | 26 | 1 |
2400-2499 | 25 | 1 |
Se (d + e) < 10, allora la Pasqua cade il giorno (d + e + 22) del mese di marzo, altrimenti si verificherà il (d + e − 9)-esimo giorno del mese di aprile.
Si tenga tuttavia conto delle seguenti eccezioni:
- Se la data risultante dalla formula è il 26 aprile, allora la Pasqua cadrà il giorno 19 aprile;
- Se la data risultante dalla formula è il 25 aprile e contemporaneamente d = 28, e = 6 e a > 10, allora la Pasqua cadrà il 18 aprile.
Esempio: Data della Pasqua 2012 secondo il calendario gregoriano, in uso in Italia (quindi M = 24, N = 5)
- a = 2012 mod 19 = 17
- b = 2012 mod 4 = 0
- c = 2012 mod 7 = 3
- d = (19 · 17 + 24) mod 30 = 17
- e = (2 · 0 + 4 · 3 + 6 · 17 + 5) mod 7 = 0
Siccome d + e = 17 + 0 = 17 > 10, allora nel 2012 la Pasqua cadrà il (17 + 0 – 9) = 8 aprile.
Date della Pasqua
Pasqua ebraica
Le date della Pasqua ebraica nel XXI secolo sono le seguenti:[5]
8 aprile 2001 | 19 aprile 2011 | 28 marzo 2021 | 8 aprile 2031 | 16 aprile 2041 |
28 marzo 2002 | 7 aprile 2012 | 16 aprile 2022 | 27 marzo 2032 | 5 aprile 2042 |
17 aprile 2003 | 26 marzo 2013 | 6 aprile 2023 | 14 aprile 2033 | 25 aprile 2043 |
6 aprile 2004 | 15 aprile 2014 | 23 aprile 2024 | 4 aprile 2034 | 12 aprile 2044 |
24 aprile 2005 | 4 aprile 2015 | 13 aprile 2025 | 24 aprile 2035 | 2 aprile 2045 |
13 aprile 2006 | 23 aprile 2016 | 2 aprile 2026 | 12 aprile 2036 | 21 aprile 2046 |
3 aprile 2007 | 11 aprile 2017 | 22 aprile 2027 | 31 marzo 2037 | 11 aprile 2047 |
20 aprile 2008 | 31 marzo 2018 | 11 aprile 2028 | 20 aprile 2038 | 29 marzo 2048 |
9 aprile 2009 | 20 aprile 2019 | 31 marzo 2029 | 9 aprile 2039 | 17 aprile 2049 |
30 marzo 2010 | 9 aprile 2020 | 18 aprile 2030 | 29 marzo 2040 | 7 aprile 2050 |
28 marzo 2051 | 5 aprile 2061 | 14 aprile 2071 | 24 aprile 2081 | 3 aprile 2091 |
14 aprile 2052 | 25 aprile 2062 | 3 aprile 2072 | 14 aprile 2082 | 22 aprile 2092 |
3 aprile 2053 | 14 aprile 2063 | 22 aprile 2073 | 3 aprile 2083 | 11 aprile 2093 |
23 aprile 2054 | 1º aprile 2064 | 12 aprile 2074 | 20 aprile 2084 | 1º aprile 2094 |
13 aprile 2055 | 21 aprile 2065 | 31 marzo 2075 | 10 aprile 2085 | 19 aprile 2095 |
1º aprile 2056 | 10 aprile 2066 | 18 aprile 2076 | 30 marzo 2086 | 7 aprile 2096 |
19 aprile 2057 | 31 marzo 2067 | 8 aprile 2077 | 17 aprile 2087 | 28 marzo 2097 |
9 aprile 2058 | 17 aprile 2068 | 29 marzo 2078 | 6 aprile 2088 | 17 aprile 2098 |
29 marzo 2059 | 6 aprile 2069 | 16 aprile 2079 | 26 marzo 2089 | 5 aprile 2099 |
15 aprile 2060 | 27 marzo 2070 | 4 aprile 2080 | 15 aprile 2090 | 24 aprile 2100 |
Pasqua cristiana (calendario gregoriano)
Le date della Pasqua per il calendario gregoriano nel XXI secolo sono le seguenti:
15 aprile 2001 | 24 aprile 2011 | 4 aprile 2021 | 13 aprile 2031 | 21 aprile 2041 |
31 marzo 2002 | 8 aprile 2012 | 17 aprile 2022 | 28 marzo 2032 | 6 aprile 2042 |
20 aprile 2003 | 31 marzo 2013 | 9 aprile 2023 | 17 aprile 2033 | 29 marzo 2043 |
11 aprile 2004 | 20 aprile 2014 | 31 marzo 2024 | 9 aprile 2034 | 17 aprile 2044 |
27 marzo 2005 | 5 aprile 2015 | 20 aprile 2025 | 25 marzo 2035 | 9 aprile 2045 |
16 aprile 2006 | 27 marzo 2016 | 5 aprile 2026 | 13 aprile 2036 | 25 marzo 2046 |
8 aprile 2007 | 16 aprile 2017 | 28 marzo 2027 | 5 aprile 2037 | 14 aprile 2047 |
23 marzo 2008 | 1º aprile 2018 | 16 aprile 2028 | 25 aprile 2038 | 5 aprile 2048 |
12 aprile 2009 | 21 aprile 2019 | 1º aprile 2029 | 10 aprile 2039 | 18 aprile 2049 |
4 aprile 2010 | 12 aprile 2020 | 21 aprile 2030 | 1º aprile 2040 | 10 aprile 2050 |
2 aprile 2051 | 10 aprile 2061 | 19 aprile 2071 | 30 marzo 2081 | 8 aprile 2091 |
21 aprile 2052 | 26 marzo 2062 | 10 aprile 2072 | 19 aprile 2082 | 30 marzo 2092 |
6 aprile 2053 | 15 aprile 2063 | 26 marzo 2073 | 4 aprile 2083 | 12 aprile 2093 |
29 marzo 2054 | 6 aprile 2064 | 15 aprile 2074 | 26 marzo 2084 | 4 aprile 2094 |
18 aprile 2055 | 29 marzo 2065 | 7 aprile 2075 | 15 aprile 2085 | 24 aprile 2095 |
2 aprile 2056 | 11 aprile 2066 | 19 aprile 2076 | 31 marzo 2086 | 15 aprile 2096 |
22 aprile 2057 | 3 aprile 2067 | 11 aprile 2077 | 20 aprile 2087 | 31 marzo 2097 |
14 aprile 2058 | 22 aprile 2068 | 3 aprile 2078 | 11 aprile 2088 | 20 aprile 2098 |
30 marzo 2059 | 14 aprile 2069 | 23 aprile 2079 | 3 aprile 2089 | 12 aprile 2099 |
18 aprile 2060 | 30 marzo 2070 | 7 aprile 2080 | 16 aprile 2090 | 28 marzo 2100 |
Pasqua cristiana (calendario giuliano)
Le date della Pasqua per il calendario giuliano nel XXI secolo sono le seguenti (per ottenere le corrispondenti date del calendario gregoriano si aggiungano 13 giorni fino al 2099, 14 nel 2100):
2 aprile 2001[6] | 24 aprile 2011[6] | 19 aprile 2021 | 31 marzo 2031 | 8 aprile 2041[6] |
22 aprile 2002 | 15 aprile 2012 | 11 aprile 2022 | 19 aprile 2032 | 31 marzo 2042 |
14 aprile 2003 | 22 aprile 2013 | 3 aprile 2023 | 11 aprile 2033 | 20 aprile 2043 |
29 marzo 2004[6] | 20 aprile 2014[6] | 22 aprile 2024 | 27 marzo 2034[6] | 11 aprile 2044 |
18 aprile 2005 | 12 aprile 2015 | 7 aprile 2025[6] | 16 aprile 2035 | 27 marzo 2045[6] |
10 aprile 2006 | 18 aprile 2016 | 30 marzo 2026 | 7 aprile 2036 | 16 aprile 2046 |
26 marzo 2007[6] | 3 aprile 2017[6] | 19 aprile 2027 | 23 marzo 2037[6] | 8 aprile 2047 |
14 aprile 2008 | 26 marzo 2018 | 3 aprile 2028[6] | 12 aprile 2038[6] | 23 marzo 2048[6] |
6 aprile 2009 | 15 aprile 2019 | 26 marzo 2029 | 4 aprile 2039 | 12 aprile 2049 |
22 marzo 2010[6] | 6 aprile 2020 | 15 aprile 2030 | 23 aprile 2040 | 4 aprile 2050 |
24 aprile 2051 | 28 marzo 2061[6] | 6 aprile 2071[6] | 21 aprile 2081 | 26 marzo 2091[6] |
8 aprile 2052[6] | 17 aprile 2062 | 28 marzo 2072[6] | 6 aprile 2082[6] | 14 aprile 2092 |
31 marzo 2053 | 9 aprile 2063 | 17 aprile 2073 | 29 marzo 2083 | 6 aprile 2093 |
20 aprile 2054 | 31 marzo 2064 | 9 aprile 2074 | 17 aprile 2084 | 29 marzo 2094 |
5 aprile 2055[6] | 13 aprile 2065 | 25 marzo 2075[6] | 2 aprile 2085[6] | 11 aprile 2095[6] |
27 marzo 2056 | 5 aprile 2066 | 13 aprile 2076 | 25 marzo 2086 | 2 aprile 2096[6] |
16 aprile 2057 | 28 marzo 2067 | 5 aprile 2077 | 14 aprile 2087 | 22 aprile 2097 |
1º aprile 2058[6] | 16 aprile 2068 | 25 aprile 2078 | 5 aprile 2088 | 14 aprile 2098 |
21 aprile 2059 | 1º aprile 2069[6] | 10 aprile 2079[6] | 18 aprile 2089 | 30 marzo 2099[6] |
12 aprile 2060 | 21 aprile 2070 | 1º aprile 2080 | 10 aprile 2090 | 19 aprile 2100 |
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