Comuni della Bergamasca – Locatello, Fuipiano Valle Imagna

Locatello (Locadèl in dialetto bergamasco[2][3]) è un comune italiano di 788 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situato in valle Imagna, dista circa 23 chilometri a nord-ovest dal capoluogo orobico.
Cenni storici
Il paese, composto da numerose contrade, vanta una storia millenaria: il primo documento scritto che ne attesta l’esistenza risale infatti all’anno 975, e si tratta di un atto in cui si ribadisce la concessione feudale, effettuata direttamente dagli imperatori del Sacro Romano Impero, a favore del vescovo di Bergamo. Il toponimo, da cui prende il nome il nobile casato dei Locatelli, dovrebbe derivare dalla voce leukos, che in celtico indica un campo circondato da bosco.
L’epoca medievale vide imperversare nella zona scontri cruenti, molto più che nelle altre zone della provincia bergamasca, tra guelfi e ghibellini. Questo per il fatto che la valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netta contrapposizione con l’attigua valle Brembilla, schierata con i ghibellini.
In tutta la zona sorsero numerose fortificazioni, e Locatello non fu da meno: nelle cronache viene menzionato un castello fortificato in località Cà Prospero, di cui oggi tuttavia non esistono tracce. Locatello si schierò attivamente con la fazione guelfa che vinse i primi scontri, tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai Visconti, signori di Milano. Questi ultimi riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad estendere il proprio dominio sulle valli della zona. Il modo con cui infierirono sugli avversari portò i guelfi a cercare più volte la vendetta con ulteriori uccisioni.
Dopo continui ribaltamenti di fronte il dominio dei Visconti e dei ghibellini fu definitivo, anche se il rancore guelfo dava spesso seguito a rivolte popolari, avvenute anche a Locatello tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo e soffocate con le armi.
La situazione si rovesciò quando la zona, nel 1428, passò sotto il controllo della repubblica di Venezia che, in contrapposizione con i Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo. Seguirono distruzioni nei confronti dei possedimenti ghibellini, mentre i paesi guelfi, in primo luogo Locatello, ebbero un trattamento di favore come citato in documenti dell’epoca:
« I Valdimagnini per la loro integrità della fede e fedeltà alla Repubblica, difendendola contro il Duca di Milano, furono dal Doge con privilegi, grazie e favori arricchiti et onorati » |
((Effemeridi di Padre Donato Calvi) |
I secoli successivi videro pochi fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
Luoghi d’interesse
Inserito in un contesto montano molto caratteristico, presenta luoghi di particolare fascino in stile rustico: ottimo esempio a tal riguardo sono gli edifici con mura in pietra ed i tetti con le piode (lastre di pietra locale), situati in località Disdiroli, Cà Bustoseta e Cà Prospero. In località Fucine è invece presente un esempio di mulino con tanto di magli, a memoria delle attività di un tempo.
In ambito religioso riveste grande importanza la chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta. Edificata nel corso del XIV secolo, ma più volte riedificata e ristrutturata, presenta opere scultoree lignee di pregevole fattura risalenti al XV secolo, nonché dipinti di buon pregio.
Infine merita menzione il piccolo ponte sul torrente Imagna, di origine medievale.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]

Panorama di Locatello da www.panoramio.com
Fuipiano Valle Imagna comune | |||
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Veduta con la Chiesa di San Giovanni Battista | |||
Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Valentina Zuccala (Lista civica “Insieme per cambiare”) dal 31/05/2015 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°51′N 9°32′E | ||
Altitudine | 1.055 ms.l.m. | ||
Superficie | 4,28 km² | ||
Abitanti | 226 (31-12-2010) | ||
Densità | 52,8 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Brumano, Corna Imagna,Locatello, Taleggio, Val Brembilla, Vedeseta | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 24030 | ||
Prefisso | 035 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
CodiceISTAT | 016106 | ||
Cod. catastale | D817 | ||
Targa | BG | ||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||
Nome abitanti | fuipianesi | ||
Patrono | San Giovanni Battista | ||
Giorno festivo | Prima domenica di settembre (Festa della Madonna) | ||
Cartografia | |||
![]() Posizione del comune di Fuipiano Valle Imagna nella provincia di Bergamo |
Fuipiano Valle Imagna (Föipià in dialetto bergamasco[1]) è un comune italiano di circa 240 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situato alla sinistra della valle Imagna, dista circa 28 chilometri a nord-ovest dal capoluogo orobico.
Cenni storici
Non sono molte le notizie storiche che riguardano il paese di Fuipiano: posto alla testata della valle Imagna, in posizione defilata rispetto ai principale centri, ha sempre mantenuto le caratteristiche del piccolo borgo montano, con i propri abitanti per lo più dediti a vivere di ciò che la natura forniva loro. Conseguentemente le attività principali sono sempre state quelle del pastore, dell’allevatore, del boscaiolo e del carbonaio, ovvero colui che trasformava la legna in carbone vegetale.
Il toponimo sembra trovare origine nella parlata locale, il dialetto bergamasco: si pensa infatti possa derivare dal termine foipià, che indica un pianoro con molti faggi, anche se altre correnti di pensiero ritengono derivi da faveanud, inteso come pozza d’acqua, elemento molto presente sul territorio comunale.
Le origini del paese dovrebbero comunque risalire al periodo medievale quando il territorio, fino ad allora scarsamente antropizzato, vide un incremento abitativo dovuto alle lotte tra guelfi e ghibellini.
Queste infatti costringevano alcuni esponenti dell’una o dell’altra fazione (nonostante la valle fosse considerata una sorta di feudo guelfo) ad abbandonare i propri luoghi d’origine e di trasferirsi in posti al riparo dalle persecuzioni avverse, tra cui appunto la zona di Fuipiano. In questo periodo la famiglia di maggior importanza era quella dei Locatelli, la quale gestiva le principali attività anche nei paesi limitrofi, uno dei quali (Locatello) prese il nome dallo stesso casato.
Gli abitanti stessi infatti, cercarono di mantenersi estranei alle dispute di potere, cosa che garantì loro tranquillità al riparo da scontri e ritorsioni sia durante le suddette lotte, sia dopo l’avvento della Repubblica di Venezia, che tuttavia occupò soltanto una parte del territorio comunale, tra cui la contrada di Arnosto dove vi pose una dogana, considerandolo una sorta di avamposto verso il Ducato di Milano che aveva il controllo sulla restante porzione di territorio.
I secoli successivi non videro fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto. Tuttavia il paese risentì notevolmente della mancanza di occupazione, fattore che determinò l’emigrazione dei propri abitanti verso città e nazioni che potessero garantire maggior reddito. Soltanto negli ultimi decenni il turismo e la conseguente rivalorizzazione del territorio hanno arginato questo fenomeno, dando nuova linfa al paese.
Nel 1976 si verificò un episodio che sconvolse la tranquilla vita degli abitanti: una rovinosa frana, nella parte bassa del territorio comunale, spazzò via la contrada di Pagafone, cancellandola completamente.
L’edificio di maggior richiamo è indubbiamente la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Posta in posizione dominante, risale al 1561, anche se presenta un sostanziale rifacimento avvenuto quasi due secoli più tardi. All’interno numerose sono le opere presenti, che permettono a questo edificio sacro di fregiarsi del titolo di monumento di maggior richiamo dell’alta valle Imagna: unaMadonna delle Grazie di Giacomo Francia, ed altri di Giuseppe Orelli, di Giovanni Chizzoletti e di Francesco Quarenghi.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[2]
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 13 giugno 1999 | Eugenio Maria Testa | Lista civica (centro-destra) | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 12 giugno 2004 | Eugenio Maria Testa | Lista civica (centro-destra) | Sindaco | |
13 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Maurizio Melchionne | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 25 maggio2014 | Maurizio Melchionne | Lista civica Maurizio Melchionne sindaco | Sindaco | |
26 maggio2014 | 30 maggio2015 | Andrea Iannotta | Commissario prefettizio | ||
30 maggio2015 | “in carica” | Valentina Zuccala | Lista civica Insieme per cambiare | Sindaco |
Luoghi raggiungibili[modifica | modifica wikitesto]
- Fontana del Pal – Roccolo Zuccala (Roccolino) – Pralongone – Tre Faggi – Le Creste e la Tisa (i Canti) – Zucco di Pralongone (torretta) – Foppa delle ache o Foppa del Pelandi’ – Madonna dei Canti – Passo del Grassello;
- La Tisa – ol Fosat – Pralongone
- Sopracorna – Rocce Bianche – Roccolo di Piazzacava – Monte Castello – Costa di Piazzacava, le Gemelle (verso i Tre Faggi);
- Clap – La Roccia Spaccata – Nivarola – Piazzacava;
- Ca Cavaggio – Curnino Alto – S.Pietro di Berbenno (S.Piro) – Curnino Basso – Blello;
- Piaz – Passo del Grassello – Monte Cucco (Zucco di Valbona) – Alpeggio Regionale ERSAF – Passo di Valbona – Costa del Palio – Passo del Palio;
- Arnosto – Capione – Galzaniga (Valsenighe) – Strada forestale ex mulattiera per il Passo del Palio e Morterone.
Morterone:
- Sentiero dei Grandi Alberi – Frasnida – Fo’ de Valmana;
- Ponte di Corda – Valle della Remola – Enna secca – Sorgente de fum lacc (Fiume Latte, sorgente dell’Enna).
Val Taleggio:
- Corna Bianca – Ponte Senesi – Costa d’Olda;
- Piazzoli – Rimesse – Ponte della Lavina – Valle dell’Enna dal Ponte della Lavina a Morterone.
Foto di Fuipiano Valle Imagna su https://www.tripadvisor.it/LocationPhotos-g644252-Fuipiano_Valle_Imagna_Province_of_Bergamo_Lombardy.html
Storia del comune
Storia del Comune
Il Comune di Fuipiano, posto nella zona nord occidentale della Valle Imagna e denominato “tetto della Valle Imagna” per la sua posizione dominante rispetto al territorio vallare sottostante da sempre mantiene le caratteristiche del piccolo borgo montano, la cui storia, tuttavia, non è facilmente ricostruibile, stante l’assenza di precisi riscontri storiografici.
Il toponimo sembra trovare origine nella parlata locale, il dialetto bergamasco: si pensa infatti possa derivare dal termine foipià, che indica un pianoro con molti faggi.
Secondo gli esperti, le origini del paese dovrebbero risalire al periodo medievale quando il territorio, fino ad allora scarsamente antropizzato, vide un incremento abitativo dovuto alle lotte tra guelfi e ghibellini.
Queste infatti costringevano alcuni esponenti dell’una o dell’altra fazione (nonostante la valle fosse considerata una sorta di feudo guelfo) ad abbandonare i propri luoghi d’origine e di trasferirsi in posti al riparo dalle persecuzioni avverse, tra cui appunto la zona di Fuipiano. In questo periodo la famiglia di maggior importanza era quella dei Locatelli, la quale gestiva le principali attività anche nei paesi limitrofi, uno dei quali (Locatello) prese il nome dallo stesso casato.
Gli abitanti stessi infatti, cercarono di mantenersi estranei alle dispute di potere, cosa che garantì loro tranquillità al riparo da scontri e ritorsioni sia durante le suddette lotte, sia dopo l’avvento della Repubblica di Venezia, che tuttavia occupò soltanto una parte del territorio comunale, tra cui il rione di Arnosto dove vi pose una dogana, considerandolo una sorta di avamposto verso il Ducato di Milano che aveva il controllo sulla restante porzione di territorio.
I secoli successivi non videro fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
Gli abitanti erano per lo più dediti a vivere di ciò che la natura forniva loro e, conseguentemente, le attività principali fino alla metà del ‘900 sono state quelle del pastore, dell’allevatore, del boscaiolo e del carbonaio, ovvero colui che trasformava la legna in carbone vegetale.
Il paese, come il resto della Valle Imagna, risentì notevolmente della mancanza di occupazione, fattore che determinò l’emigrazione dei propri abitanti verso città e nazioni che potessero garantire maggior reddito. Soltanto a partire dal 1960 circa il turismo e la conseguente rivalorizzazione del territorio hanno arginato questo fenomeno, dando nuova linfa al paese.
Nel 1976 si verificò un episodio che sconvolse la tranquilla vita degli abitanti: una rovinosa frana, dovuta al cedimento di parte della montagna che sovrasta il paese, spazzò via la contrada di Pagafone, cancellandola completamente.
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