Comuni della Bergamasca – Bedulita, Roncola, Costa Valle Imagna

Bedulita comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Marco Giuseppe Arrigoni (lista civica) dal 16/05/2011 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°47′29″N 9°33′04″E | ||||
Altitudine | 600 m s.l.m. | ||||
Superficie | 4,27 km² | ||||
Abitanti | 734[1] (31-12-2010) | ||||
Densità | 171,9 ab./km² | ||||
Frazioni | Ponte Giurino, Catoi, Capellegrino, Torre, Capaola, Capietrobelli, Canovelli, Carep, Cazenerino, Capersoneni, Via Roma, Via Chiesa, Fenile, Piazzola, Gromo | ||||
Comuni confinanti | Berbenno, Capizzone, Costa Valle Imagna, Roncola,Sant’Omobono Terme | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24030 | ||||
Prefisso | 035 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 016022 | ||||
Cod. catastale | A732 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Nome abitanti | Bedulitesi | ||||
Patrono | san Michele Arcangelo | ||||
Giorno festivo | 29 settembre | ||||
Cartografia | |||||
![]() Bedulita | |||||
![]() Posizione del comune di Bedulita nella provincia di Bergamo | |||||
Sito istituzionale |
Bedulita (Bedülida in dialetto bergamasco[2][3]) è un comune italiano di 723 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato in Valle Imagna, dista circa 26 chilometri a nord-ovest dal capoluogo orobico.
Cenni storici
Il paese vanta una storia millenaria. Risalgono approssimativamente all’anno 1000 le origini di questo borgo posto a mezza costa sul monte Albenza, anche se è presumibile che vi fossero insediamenti umani già molti secoli prima di questa data, come si evince da alcuni ritrovamenti avvenuti nella grotta denominata Buco del Corno, dove sono stati portati alla luce frammenti di ceramica.
Si presume inoltre che già in epoca longobarda fossero presenti piccoli agglomerati, tanto che il paese originariamente veniva chiamato con il nome di San Michil, in onore al santo venerato dai Longobardi stessi e che tuttora è il patrono della parrocchia.
È comunque in epoca medievale che il paese comincia ad assumere una fisionomia ben precisa, tanto da essere citato in documenti ufficiali per la prima volta nell’anno 1219. La tradizione vuole che il toponimo prenda spunto dal contesto naturalistico, un grande bosco di betulle (appunto beduletas), che avvolgeva il paese.
L’epoca medievale vide imperversare nella zona scontri cruenti, molto più che nelle altre zone della provincia bergamasca, tra guelfi e ghibellini. Questo per il fatto che la valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netta contrapposizione con l’attigua valle Brembilla, schierata con i ghibellini. In tutta la zona sorsero castelli e fortificazioni, e Bedulita non fu da meno: a tal riguardo esistono alcuni resti di costruzioni, tra le quali spicca il campanile dell’attuale chiesa, sorto appunto su una torre utilizzata a scopi difensivi risalente ad un periodo compreso tra il XII ed il XIII secolo.
I primi scontri videro prevalere i guelfi, tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai Visconti, signori di Milano. Questi riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad estendere il proprio dominio sulle valli della zona. Il modo con cui infierirono sugli avversari portò i guelfi a cercare più volte la vendetta con ulteriori uccisioni.
Dopo continui ribaltamenti di fronte il dominio dei Visconti e dei ghibellini fu definitivo, anche se il rancore guelfo dava spesso seguito a rivolte popolari, avvenute anche a Bedulita nel 1363, nel 1376 e nel 1407, e soffocate con le armi.
La situazione si rovesciò quando la zona passò sotto il controllo della repubblica di Venezia che, in contrapposizione con i Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo. Seguirono distruzioni nei confronti dei possedimenti ghibellini, mentre i paesi guelfi, tra cui Bedulita, ebbero un trattamento di favore come citato in documenti dell’epoca:
« I Valdimagnini per la loro integrità della fede e fedeltà alla Repubblica, difendendola contro il Duca di Milano, furono dal Doge con privilegi, grazie e favori arricchiti et onorati » |
(Effemeridi di Padre Donato Calvi) |
Nel corso degli anni andò acquisendo sempre maggiore prestigio la locale famiglia dei Personeni, che annoverò tra le sue fila illustri personaggi, tra cui spiccano Aurelio, cognato di Papa Clemente VIII, e Cinzio, elevato al porporato.
Un fatto curioso vide protagonista l’intera comunità nel 1756: in epoca illuminista, il ruolo centrale della chiesa cattolica era messo in discussione dalle teorie del tempo, divulgate nella zona da numerosi adepti. Gli abitanti si riunirono così presso il Ponte Giurino dove giurarono fedeltà alla chiesa romana.
I secoli successivi videro pochi fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
Luoghi d’interesse
La chiesa parrocchiale di San Michele eretta nel 1859 in luogo di un precedente edificio di culto di epoca medievale, possiedeaffreschi risalenti al XV ed al XVI secolo, nonché dipinti eseguiti da Vincenzo Angelo Orelli.
L’organo, di tipo italiano/lombardo è opera del Perolini, un allievo del Serassi. Si caratterizza per i registri a coulisse e una tavolozza fonica con il tipico ripieno italiano. Ha un manuale con tastiera corta e pedaliera scavezza a leggio. Il campanile conserva la base ed alcune caratteristiche di una fortificazione medievale (risalente al XII secolo), sulla base della quale la chiesa venne costruita.
In località Capersoneni si trova una villa signorile che risale al XV secolo e diede i natali ad Aurelio Personeni.
Vi sono piccoli ponti che permettono il superamento del torrente Imagna: il Ponte Giurino, in struttura romanica, ed il Ponte di Berbenno (che divide il comune con il vicino Berbenno) con una struttura a schiena d’asino, risalente al periodo medievale.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1960 | 1965 | Cav. Giuseppe Rota | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1965 | 1970 | Cav. Giuseppe Rota | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1969 | 1970 | Dionisio Mazzoleni | Democrazia Cristiana | Sindaco | subentra dopo la morte del sindaco Rota |
1970 | 1975 | Massimo Personeni | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1975 | 1978 | Ferruccio Personeni | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1978 | 14 maggio 2011 | Alberto Diotti | Lista civica | Sindaco | |
13 maggio 2001 | 15 maggio 2011 | Roberto Facchinetti | Lista civica | Sindaco | |
16 maggio 2011 | in carica | Marco Giuseppe Arrigoni | Lista civica | Sindaco |
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]

Ponte Giurino
Ponte Giurino frazione ![]() | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°47′50.4″N9°33′26.23″E |
Altitudine | 365 m s.l.m. |
Abitanti | 484 (2010) |
Altre informazioni | |
Prefisso | 035 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | Pontegiurinesi |
Patrono | Sant’Antonio |
Cartografia | |
![]() Ponte Giurino | |
Ponte Giurino è una frazione italiana condivisa dai comuni di Berbenno e Bedulita, della provincia di Bergamo, in Lombardia, di circa 500 abitanti. Dista circa 2,5 chilometri da Berbenno e circa 18 chilometri dal capoluogo orobico.[1]
Roncola (anche: Roncola San Bernardo, per distinguerlo da Roncola, frazione di Treviolo; Róncola in dialetto bergamasco[2]) è un comune italiano di 783 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situata sul versante destro della valle Imagna ed adagiata sul colle dell’Albenza, dista circa 25 chilometri a nord-ovest dal capoluogo orobico.
Storia
La storia del paese è ancora avvolta da un velo di incertezza che non permette di datare i primi insediamenti stabili. Si pensa tuttavia che i primi abitanti presenti sul territorio siano stati i Romani, vista la loro presenza in tutto il resto della valle Imagna e della valle Brembana.
L’unico reperto di origine tardo-romana potrebbe essere un’acquasantiera, oggi conservata nella chiesa di San Defendente, tuttavia di difficile collocazione temporale.
È comunque in epoca medievale che il paese comincia ad assumere una fisionomia ben precisa, con le numerose contrade unite in un’unica entità amministrativa. Fu comunque un periodo molto travagliato, visto che nella zona imperversarono scontri cruenti, molto più che nelle altre zone della provincia bergamasca, tra guelfi e ghibellini.
Questo per il fatto che la valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netta contrapposizione con l’attigua valle Brembilla, schierata con i ghibellini. In tutta la zona sorsero numerose fortificazioni e Roncola, situata in una posizione dominante e strategica, si dotò di alcune costruzioni a scopo difensivo, delle quali restano tracce in località Cà Baetti.
Tuttavia le cronache non raccontano di particolari scontri avvenuti in territorio della Roncola, che probabilmente ebbe un ruolo secondario nelle suddette vicende belliche. Si sa che la famiglia più in vista era quella dei Rota, come si evince dal ritrovamento di stemmi del casato in alcune costruzioni site nella contrada Mezzola.
I secoli successivi videro pochi fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
Un unico sussulto si ebbe nel 1848 quando Federico Alborghetti promosse la guerriglia di Palazzago contro i dominatori austriaci, i cui combattimenti si spinsero sulle pendici dell’Albenza fino ad arrivare alla Roncola, senza coinvolgerne la popolazione. E fu nei paraggi del paese che il patriota si rifugiò al termine del moto rivoluzionario, per poi riparare in Svizzera.
L’economia del paese è sempre stata caratterizzata da una forte impronta rurale, basata su elementi quali l’agricoltura e l’allevamento, sostituiti a partire dal XX secolo dall’industria del turismo. Questa nuova vocazione del paese non ha portato stravolgimenti urbanistici, e si è sviluppata sempre nel rispetto dell’ambiente e della tradizione rurale.
In questo contesto si possono compiere un gran numero di escursioni adatte ad ogni tipo di esigenza: sia semplici passeggiate che percorsi impegnativi, fino alla possibilità di utilizzare proficuamente la mountain bike.
Meritano infine menzione i resti delle fortificazioni medievali, situate in località Cà Baetti.
Toponimo
Il toponimo poterbbe risalire all’epoca, vista la sua derivazione dalla parola latina Roncus (significante poggio), poi traslato inruncula, che indicherebbe appunto un agglomerato urbano posto in prossimità di un poggio.
Architetture religiose
Di grande importanza è la chiesa parrocchiale di San Bernardo, risalente al XV secolo. Riedificata nel 1811 con una struttura ad una sola navata, presenta dipinti di notevole pregio, tra cui spicca la Vergine in gloria di Gian Paolo Cavagna ed un prezioso polittico diGiovan Battista Moroni raffigurante la Madonna con il Bambin Gesù.
La Parrocchiale di San Bernardo
Sulla torre campanaria è ospitato un concerto di cinque campane in Re maggiore datato 1857, ad opera della fonderia Giorgio Pruneri di Grosio (SO). Purtroppo la requisizione bellica della seconda guerra mondiale non risparmiò questo concerto, che vide l’asportazione delle due campane minori. Solo al termine del conflitto, nel 1950, il concerto fu completato con il reintegro dei due bronzi ad opera della fonderia Daciano Colbachini diPadova.
Tra gli edifici sacri riscuote grande interesse anche la chiesa sussidiaria di San Defendente, anch’essa edificata nel corso del XV secolo. Dotata di una struttura semplice, possiede al proprio interno un’acquasantiera formata da un capitello romanico di incerta origine, nonché affreschi di Angelo Baschenis.
Sempre in ambito campanario, ricordiamo le quattro campane della torre, la più piccola risalente al XIII secolo e di nota La4. Del concerto, la grossa venne requisita per scopi bellici e ripristinata sempre da Daciano Colbachini assieme alle due campane della parrocchia, e quindi datata 1950. Nel 1989 l’allora parroco effettuò un’aggiunta di due ulteriori campane commissionate alla fonderia Roberto Mazzola di Valduggia (VC), in modo da ottenere un concerto di 4 campane. Al giorno d’oggi il concerto è completamente manuale con azionamento mediante corde.
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Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]
Sport
La società di calcio a 5 del Forchetta d’Oro disputa il campionato CSI della provincia di Bergamo.
Galleria d’immagini
Chiesa di San Defendente in Roncola (BG)
http://www.comune.roncola.bg.it/ sito istituzionale
Costa Valle Imagna
comuneLocalizzazione Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione Sindaco Rita Di Donna – Commissario Prefettizio dal 20/10/2015 Territorio Coordinate 45°48′N 9°30′E Altitudine 1.014 ms.l.m. Superficie 4,21 km² Abitanti 598[1](01-01-2015) Densità 142,04 ab./km² Comuni confinanti Bedulita, Carenno (LC),Roncola, Sant’Omobono Terme, Torre de’ Busi (LC) Altre informazioni Cod. postale 24030 Prefisso 035 Fuso orario UTC+1 CodiceISTAT 016085 Cod. catastale D103 Targa BG Cl. sismica zona 4 (sismicità molto bassa) Nome abitanti costesi Patrono santa Maria della Visitazione Giorno festivo 2 luglio Cartografia Costa Valle Imagna
Posizione del comune di Costa Valle Imagna nella provincia di BergamoSito istituzionale Costa Valle Imagna (Còsta in dialetto bergamasco[2][3]) è un comune italiano di 598 abitanti della provincia di Bergamo, inLombardia.
Il villaggio sembra sia stato abitato per tutto l’anno soltanto a partire dal 1300. In precedenza era, probabilmente, solo un alpeggio per il bestiame occupato durante i mesi estivi. In effetti il clima invernale di Costa è rigido visto che il paese è orientato verso il lato nord-orientale della Valle, tanto che Costa è detta la nevera della Valle Imagna.
Per ragioni di comunicazione il paese è stato a lungo più legato con la valle San Martino, Almenno San Salvatore e la piana che con il resto della Valle Imagna.
Con l’annessione nel 1428 della Bergamasca alla Repubblica di Venezia, il Paese venne a trovarsi ai confini fra la Serenissima e ilDucato di Milano. A comprova di ciò il forestiero è detto nel dialetto di Costa bir (sbirro), con probabile riferimento ai doganieri inviati da Venezia per pattugliare il confine.
Dell’epoca della controriforma è stato ritrovato un rapporto vescovile, il quale deplorava il cattivo stato in cui si trovava la chiesa parrocchiale a causa della povertà del villaggio. Costa fu oltretutto colpita dalla peste di manzoniana memoria del 1630, come comprovato dal ritrovamento di una sepoltura comune.
Fin dall’inizio del XX secolo Costa Valle Imagna è nota anche quale stazione di villeggiatura. Il paese sorge sull’alto versante destro della Valle Imagna, da Costa è pertanto possibile godere un ampio panorama, in particolare, volgendo lo sguardo a nord l’occhio cade sull’imponente monte Resegone. Raggiungendo la frazione di Forcella e il Passo del Pertüs (m 1186) lo sguardo si estende sull’intera Brianza e, nelle giornate favorevoli, fino a Milano.
Vi è ancora infatti chi ricorda che, durante la II guerra mondiale, dal Pertüs erano visibili, di notte, gli incendi causati dai bombardamenti alleati sulla capitale lombarda.
La festa del paese è il giorno 2 luglio – visitazione di Maria – oltre a questa ricorrenza il paese è “famoso” anche per la festa di San Rocco (“San Ròch”), festeggiato il 16 agosto con la processione, fuochi d’artificio e balli nella piazza del Comune.
Sino al 1864 il comune mantenne la denominazione di Costa e successivamente a tale data assunse la denominazione di Costa Valle Imagna.[4].
Amministrazione
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note 14 giugno 2004 7 giugno 2009 Angelo Maconi lista civica Sindaco 8 giugno 2009 24 maggio 2014 Valentina Maconi lista civica “Vivi Costa” Sindaco 25 maggio 2014 19 ottobre 2015 Carlo Francesco Capoferri lista civica “Costa comune” Sindaco 20 ottobre 2015 in attività Rita Di Donna Commissario Prefettizio Bibliografia
- Costantino Locatelli, Costa Imagna e il Pertüs, collana Saluti dalla Valle Imagna, centro studi Valle Imagna, Almeno San Bartolomeo, giugno 2000
Galleria d’immagini
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[5]
http://www.comune.costavalleimagna.bg.it/ sito istituzionale
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