Cinquina in casa Juventus – Anatomia di uno scudetto.

Andiamo a dare un occhiata alla classifica di serie A dopo il decimo turno del 28 ottobre:
Roma 23
Napoli 21
Fiorentina 21
Inter 21
Sassuolo 18
Lazio 18
Atalanta 17
Milan 16
Torino 15
Sampdoria 14
Chievo Verona 12
Juventus 12
Palermo 11
Genoa 11
Udinese 11
Empoli 10
Frosinone 10
Bologna 6
Hellas Verona 5
Carpi 5
La Juventus l’abbiamo evidenziata in neretto. Occupava la dodicesima posizione, stessi punti del Chievo, ad undici punti dalla vetta. Davanti a lei anche Sassuolo e Lazio,a +6, Atalanta, a +5 e Torino, a +3 ( ed a fine settembre erano pure 8 i punti di vantaggio).Fin lì i bianconeri stavano disputando una stagione anonima dopo i quattro scudetti consecutivi: un inizio traumatico, con due sconfitte iniziali con Udinese, in casa e Roma, in trasferta, evento mai successo nella storia bianconera in serie A. Due pari casalinghi con Chievo e l’esordiente Frosinone, con ben quattro sconfitte in quel lasso di tempo. La caduta di quel mercoledì in casa del Sassuolo abbattè una Juve che sembrava in leggera ripresa dopo il pari in casa dell’Inter ed il successo sull’Atalanta. Titoli di giornali e dibattiti TV si sprecavano: questa Juve, si diceva (ed era anche il pensiero di molti) farà fatica ad arrivare tra le prime sei. Colpa forse del contraccolpo dopo la sconfitta nella finale di Champions League del 6 giugno col Barcellona, ma soprattutto delle cessioni di Pirlo, Vidal e Tevez, veri baluardi bianconeri nelle stagioni passate. Le loro partenze furono perdite di punti di riferimento a centrocampo, nonostante l’impegno di Pogba e Marchisio e del problematico ambientamento di Khedira e Cuadrado, alle prese con infortuni di varia natura, per non parlare del flop Hernanes, ingaggiato dall’Inter, nonchè un attacco abulico, col solo Dybala a reggere un reparto che vedeva l’involuzione di Morata, il difficile inserimento di Mandzukic e lo scarso utilizzo di Zaza, tanto che si paventava pure una cessione nel mercato di gennaio. Le uniche note positive, oltre a Dybala, erano il nuovo arrivo brasiliano Alex Sandro, uno stantuffo mancino subito decisivo, il grande vecchio Buffon in porta ed il solito Barzagli a reggere un reparto difensivo acciaccato. Uniche emozioni, due successi nel girone di Champions League col Manchester City in trasferta e col Siviglia in casa. Quasi come se l’Europa, per una volta, fosse il rovescio della medaglia dell’Italia. Fatto piuttosto insolito, in casa di Madama.

23 settembre: Leonardo Blanchard al 92′ segna il gol dell’incredibile pari del Frosinone in casa Juve.
DA HALLOWEEN ALLA LIBERAZIONE: UN CAMMINO ASSURDO.Dopo il kappaò di Reggio Emilia con i neroverdi, c’è stata la famosa sfuriata di Buffon: “Non voglio più fare certe figure alla mia età”, avrebbe urlato più o meno testualmente negli spogliatoi del Mapei Stadium. Allegri messo in discussione, e ad ammettere che “parlare di scudetto è pura fantasia”. Fatto sta che la data della svolta è quella del tardo pomeriggio di sabato 31 ottobre, quella di un derby casalingo che stava scivolando via su uno scialbo pareggio. Ma al quarto di recupero, quel gol buttato dentro di natica da Cuadrado su assist di Alex Sandro fece capire che forse la ruota cominciava a girare:

L’esultanza di Cuadrado dopo il gol al 94′ nel derby (LaStampa.it)
da allora la Juve diventa una macchina che conosce solo la vittoria, e, dopo aver sistemato qualche meccanismo difensivo, smette pure di prendere gol. Cadono Milan e Fiorentina allo Stadium e pure la Lazio all’Olimpico,a fine 2015 dopo 7 vittorie di fila la vetta è già a soli tre punti. Chiude il girone d’andata con altre due vittorie, che fanno 9 di fila, e il 10 gennaio è seconda con l’Inter a quota 39, a -2 dal Napoli campione d’inverno dopo 26 anni.

Il campione del mondo in carica Sami Khedira
Proprio il duello tra Napoli e Juventus diventa il leit-motiv del girone di ritorno: Fiorentina, Roma e Inter, le altre ex capoliste, si perdono una dopo l’altra in scivoloni anche assurdi. Le due squadre ottengono solo vittorie nei primi 5 turni del girone di ritorno e sabato 13 febbraio si trovano allo Stadium, divise ancora da quei due punti, col Napoli a quota 56 e la Juve a quota 54. Polemiche e tensioni per accompagnare una sfida di vertice, vista quasi più dai partenopei come una guerra da vincere a tutti i costi che non dalla sponda torinese. Da riti funenbri virtuali, alle dichiarazioni un po’ avventate di giornalisti e professoresse, polemiche per la presenza forzata di certi giocatori juventini che non dovevano esserci. E quando la gara sembra la classica “tanto fumo e niente arrosto” con lo 0-0 da “ciao ed arrivederci alle prossime”, ecco che proprio “l’uomo che non doveva esserci” (per via di una squalifica di una giornata scontata nel turno precedente che per i napoletani dovevano essere due)Simone Zaza, fa partire una parabola, leggermente deviata da Albiol, che si infrange alle spalle di Reina. 1-0, e sorpasso avvenuto, con la quindicesima vittoria consecutiva e ritorno al primato.

Zaza scocca il tiro che vale la vittoria ed il sorpasso sul Napoli
A questo punto il cammino si fa sempre più a senso unico: a parte lo 0-0 di Bologna del turno successivo venerdì 19 (con mancato contro sorpasso del Napoli), la Juve non perde più un colpo. Arrabbiata dalla folle uscita dalla Champions League dopo la beffa di Monaco di Baviera vince solo e non prende gol fino al 20 marzo nel derby esterno (infarcito di polemiche..), quando Buffon cade su rigore dopo 973 minuti, che rappresentano il nuovo record d’imbattibilità italiano di un portiere, battendo il primato di Sebastiano Rossi che resisteva dal 1994. Intanto il vantaggio sul Napoli aumenta: +3 a fine febbraio, +6 ad inizio aprile (quando Higuain, il bomber azzurro viene fermato per 4 turni dopo aver spintonato l’arbitro dopo un’espulsione, poi ridotte a tre, scatenando l’ennesimo terremoto mediatico utilizzando un fotomontaggio di una finta testata di Bonucci all’arbitro Rizzoli nel derby come paragone), +9 a metà aprile fino al +12 del 25 aprile. E la festa per un “pentacampeon” che eguaglia la Juventus dal 1931 al 1935 ed il Torino dal 1943 al 1949 (inframezzato però dalla Seconda Guerra Mondiale). Scudetto più bello, reso oltre dalla rimonta super condita da ben 24 vittorie ed un pari nelle 25 successive partite alle prime 10 di campionato del periodo buio, alla difficoltà nel gestire i troppi infortuni stagionali, da Khedira a Lemina, ai problemi cardiaci di Lichtsteiner, ad Asamoah, a Mandzukic, a Caceres a Marchisio (questi ultimi fuori fino al termine della stagione) a Chiellini, persino del secondo portiere Neto, per ricordare solo i più pesanti. Che siano 32 o 34 poco importa: il ciclo “penta” è qualcosa di unico nell’era moderna. Buffon che come il vino migliora invecchiando (memorabile il rigore respinto a Kalinic a Firenze nella gara dello scudetto), ad Alex Sandro, ai 16 gol di Dybala,ai 10 di un Mandzukic onnipresente, agli 8 di Pogba sempre più leader (responsabilizzato dalla maglia numero 10 che fu di Del Piero e Tevez), all’ottimo contributo di Khedira, Cuadrado, Bonucci e ad un Rugani pure lui in crescita costante. Le 14 vittorie di fila in casa (nel 2016 senza prender gol), soli due punti concessi nel girone di ritorno, tutte e 19 le avversarie sconfitte per la terza stagione di fila. Serve altro? E il 28 ottobre che sembra di un altro campionato.

Buffon saluta il pubblico che lo inneggia dopo l’abbattimento del record d’imbattibilità il 20 marzo nel derby di ritorno, vinto 4-1. Verrà battuto da un rigore di Belotti.
Rosa
Rosa, numerazione e ruoli, tratti dal sito web ufficiale della Lega Nazionale Professionisti Serie A (LNPA), sono aggiornati al 14 gennaio 2016.[52][53]
|

Paulo Dybala, capocannoniere bianconero con 16 gol, al momento al secondo posto nella classifica generale.

Il croato Mario Mandzukic, autore di gol pesanti, come al Milan a San Siro, o la doppietta al Carpi.

Paul Pogba, sempre più leader
Risultati
Girone di andata
Torino 23 agosto 2015, ore 18:00 CEST 1ª giornata | Juventus | 0 – 1 referto | Udinese | Juventus Stadium (38 697[3] spett.)
|
Marcatori | ![]() |
Roma 30 agosto 2015, ore 18:00 CEST 2ª giornata | Roma | 2 – 1 referto | Juventus | Stadio Olimpico (55 040[3] spett.)
|
Pjanić ![]() Džeko ![]() | Marcatori | ![]() |
Torino 12 settembre 2015, ore 20:45 CEST 3ª giornata | Juventus | 1 – 1 referto | Chievo | Juventus Stadium (28 899[3] spett.)
|
Dybala ![]() | Marcatori | ![]() |
Genova 20 settembre 2015, ore 15:00 CEST 4ª giornata | Genoa | 0 – 2 referto | Juventus | Stadio Luigi Ferraris (25 115[3] spett.)
|
Marcatori | ![]() ![]() |
Torino 23 settembre 2015, ore 20:45 CEST 5ª giornata | Juventus | 1 – 1 referto | Frosinone | Juventus Stadium (35 793[3] spett.)
|
Zaza ![]() | Marcatori | ![]() |
Napoli 26 settembre 2015, ore 20:45 CEST 6ª giornata | Napoli | 2 – 1 referto | Juventus | Stadio San Paolo (40 311[3] spett.)
|
Insigne ![]() Higuaín ![]() | Marcatori | ![]() |
Torino 4 ottobre 2015, ore 18:00 CEST 7ª giornata | Juventus | 3 – 1 referto | Bologna | Juventus Stadium (39 330[3] spett.)
|
Morata ![]() Dybala ![]() Khedira ![]() | Marcatori | ![]() |
Milano 18 ottobre 2015, ore 20:45 CEST 8ª giornata | Inter | 0 – 0 referto | Juventus | Stadio Giuseppe Meazza (79 154[3] spett.)
|
Torino 25 ottobre 2015, ore 15:00 CET 9ª giornata | Juventus | 2 – 0 referto | Atalanta | Juventus Stadium (38 720[3] spett.)
|
Dybala ![]() Mandžukić ![]() | Marcatori |
Reggio nell’Emilia 28 ottobre 2015, ore 20:45 CET 10ª giornata | Sassuolo | 1 – 0 referto | Juventus | Mapei Stadium-Città del Tricolore (20 570[3] spett.)
|
Sansone ![]() | Marcatori |
Torino 31 ottobre 2015, ore 18:00 CET 11ª giornata | Juventus | 2 – 1 referto | Torino | Juventus Stadium (39 828[3] spett.)
|
Pogba ![]() Cuadrado ![]() | Marcatori | ![]() |
Empoli 8 novembre 2015, ore 15:00 CET 12ª giornata | Empoli | 1 – 3 referto | Juventus | Stadio Carlo Castellani (14 693[3] spett.)
|
Maccarone ![]() | Marcatori | ![]() ![]() ![]() |
Torino 21 novembre 2015, ore 20:45 CET 13ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Milan | Juventus Stadium (40 841[3] spett.)
|
Dybala ![]() | Marcatori |
Palermo 29 novembre 2015, ore 20:45 CET 14ª giornata | Palermo | 0 – 3 referto | Juventus | Stadio Renzo Barbera (25 737[3] spett.)
|
Marcatori | ![]() ![]() ![]() |
Roma 4 dicembre 2015, ore 20:45 CET 15ª giornata | Lazio | 0 – 2 referto | Juventus | Stadio Olimpico (27 740[3] spett.)
|
Marcatori | ![]() ![]() |
Torino 13 dicembre 2015, ore 20:45 CET 16ª giornata | Juventus | 3 – 1 referto | Fiorentina | Juventus Stadium (38 044[3] spett.)
|
Cuadrado ![]() Mandžukić ![]() Dybala ![]() | Marcatori | ![]() |
Modena 20 dicembre 2015, ore 12:30 CET 17ª giornata | Carpi | 2 – 3 referto | Juventus | Stadio Alberto Braglia (17 755[3] spett.)
|
Borriello ![]() Bonucci ![]() | Marcatori | ![]() ![]() ![]() |
Torino 6 gennaio 2016, ore 15:00 CET 18ª giornata | Juventus | 3 – 0 referto | Verona | Juventus Stadium (40 171[3] spett.)
|
Dybala ![]() Bonucci ![]() Zaza ![]() | Marcatori |
Genova 10 gennaio 2016, ore 20:45 CET 19ª giornata | Sampdoria | 1 – 2 referto | Juventus | Stadio Luigi Ferraris (25 024[3] spett.)
|
Cassano ![]() | Marcatori | ![]() ![]() |
Girone di ritorno
Udine 17 gennaio 2016, ore 15:00 CET 20ª giornata | Udinese | 0 – 4 referto | Juventus | Stadio Friuli (25 467[3] spett.)
|
Marcatori | ![]() ![]() ![]() ![]() |
Torino 24 gennaio 2016, ore 20:45 CET 21ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Roma | Juventus Stadium (39 721[3] spett.)
|
Dybala ![]() | Marcatori |
Verona 31 gennaio 2016, ore 12:30 CET 22ª giornata | Chievo | 0 – 4 referto | Juventus | Stadio Marcantonio Bentegodi (25 000[3] spett.)
|
Marcatori | ![]() ![]() ![]() ![]() |
Torino 3 febbraio 2016, ore 20:45 CET 23ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Genoa | Juventus Stadium (37 151[3] spett.)
|
De Maio ![]() | Marcatori |
Frosinone 7 febbraio 2016, ore 15:00 CET 24ª giornata | Frosinone | 0 – 2 referto | Juventus | Stadio Matusa (7 954[3] spett.)
|
Marcatori | ![]() ![]() |
Torino 13 febbraio 2016, ore 20:45 CET 25ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Napoli | Juventus Stadium (41 305[3] spett.)
|
Zaza ![]() | Marcatori |
Bologna 19 febbraio 2016, ore 20:45 CET 26ª giornata | Bologna | 0 – 0 referto | Juventus | Stadio Renato Dall’Ara (29 463[3] spett.)
|
Torino 28 febbraio 2016, ore 20:45 CET 27ª giornata | Juventus | 2 – 0 referto | Inter | Juventus Stadium (40 204[3] spett.)
|
Bonucci ![]() Morata ![]() | Marcatori |
Bergamo 6 marzo 2016, ore 15:00 CET 28ª giornata | Atalanta | 0 – 2 referto | Juventus | Stadio Atleti Azzurri d’Italia (19 770[3] spett.)
|
Marcatori | ![]() ![]() |
Torino 11 marzo 2016, ore 20:45 CET 29ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Sassuolo | Juventus Stadium (39 240[3] spett.)
|
Dybala ![]() | Marcatori |
Torino 20 marzo 2016, ore 15:00 CET 30ª giornata | Torino | 1 – 4 referto | Juventus | Stadio Olimpico (24 428[3] spett.)
|
Belotti ![]() | Marcatori | ![]() ![]() ![]() ![]() |
Torino 2 aprile 2016, ore 20:45 CEST 31ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Empoli | Juventus Stadium (39 260[3] spett.)
|
Mandžukić ![]() | Marcatori |
Milano 9 aprile 2016, ore 20:45 CEST 32ª giornata | Milan | 1 – 2 referto | Juventus | Stadio Giuseppe Meazza (75 393[3] spett.)
|
Alex ![]() | Marcatori | ![]() ![]() |
Torino 17 aprile 2016, ore 15:00 CEST 33ª giornata | Juventus | 4 – 0 referto | Palermo | Juventus Stadium (39 133[3] spett.)
|
Khedira ![]() Pogba ![]() Cuadrado ![]() Padoin ![]() | Marcatori |
Torino 20 aprile 2016, ore 20:45 CEST 34ª giornata | Juventus | 3 – 0 referto | Lazio | Juventus Stadium (38 655[3] spett.)
|
Mandžukić ![]() Dybala ![]() ![]() | Marcatori |
Firenze 24 aprile 2016, ore 20:45 CEST 35ª giornata | Fiorentina | 1 – 2 referto | Juventus | Stadio Artemio Franchi (33 650[3] spett.)
|
Kalinić ![]() | Marcatori | ![]() ![]() |
Torino 1º maggio 2016, ore 12:30 CEST 36ª giornata | Juventus | – | Carpi | Juventus Stadium |
Verona 8 maggio 2016, ore 20:45 CEST 37ª giornata | Verona | – | Juventus | Stadio Marcantonio Bentegodi |
Torino 15 maggio 2016, ore 20:45 CEST 38ª giornata | Juventus | – | Sampdoria | Juventus Stadium |
Competizione | Punti | In casa | In trasferta | Totale | D.R. | |||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | |||
![]() | 85 | 17 | 14 | 2 | 1 | 30 | 6 | 18 | 13 | 2 | 3 | 37 | 12 | 35 | 27 | 4 | 4 | 67 | 18 | +49 |
Statistiche dei giocatori
Sono in corsivo i calciatori che hanno lasciato la società a stagione in corso.
Giocatore | Serie A | Coppa Italia | UEFA Champions League | Supercoppa italiana | Totale | |||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | |
K. Asamoah | 9 | 0 | 1 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 11 | 0 | 1 | 0 |
A. Barzagli | 29 | 1 | 2 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 8 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 39 | 1 | 2 | 0 |
L. Bonucci | 33 | 2 | 5 | 0 | 4 | 0 | 2 | 0 | 8 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 46 | 2 | 8 | 0 |
G. Buffon | 34 | -17 | 1 | 0 | 0 | -0 | 0 | 0 | 8 | -9 | 0 | 0 | 1 | -0 | 0 | 0 | 43 | -26 | 1 | 0 |
M. Cáceres | 6 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 9 | 0 | 0 | 0 |
G. Chiellini | 22 | 0 | 3 | 1 | 3 | 0 | 1 | 0 | 6 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 31 | 0 | 5 | 1 |
K. Coman | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 |
J. Cuadrado | 26 | 4 | 2 | 0 | 3 | 0 | 1 | 0 | 8 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 37 | 5 | 4 | 0 |
P. Dybala | 32 | 16 | 1 | 0 | 3 | 2 | 1 | 0 | 7 | 1 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 43 | 20 | 3 | 0 |
P. Evra | 24 | 1 | 5 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 32 | 1 | 5 | 1 |
A. Favilli | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
Hernanes | 12 | 0 | 4 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 5 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 19 | 0 | 4 | 1 |
M. Isla | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
S. Khedira | 20 | 5 | 3 | 1 | 1 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 25 | 5 | 4 | 1 |
M. Lemina | 9 | 2 | 3 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 11 | 2 | 4 | 0 |
S. Lichtsteiner | 24 | 0 | 4 | 0 | 4 | 1 | 0 | 0 | 5 | 1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 34 | 2 | 5 | 0 |
F. Llorente | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 |
M. Mandžukić | 25 | 10 | 4 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 5 | 2 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 33 | 13 | 4 | 0 |
C. Marchisio | 23 | 0 | 8 | 0 | 3 | 0 | 1 | 0 | 5 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 32 | 0 | 10 | 0 |
Á. Morata | 32 | 7 | 6 | 0 | 4 | 2 | 0 | 0 | 8 | 2 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 44 | 11 | 8 | 0 |
N. Neto | 1 | -1 | 0 | 0 | 4 | -3 | 0 | 0 | 0 | -0 | 0 | 0 | 0 | -0 | 0 | 0 | 5 | -4 | 0 | 0 |
S. Padoin | 11 | 1 | 2 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 13 | 1 | 2 | 0 |
R. Pereyra | 11 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 14 | 0 | 1 | 0 |
P. Pogba | 33 | 8 | 9 | 0 | 4 | 1 | 1 | 0 | 8 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 46 | 10 | 10 | 0 |
Rubinho | 0 | -0 | 0 | 1 | 0 | -0 | 0 | 0 | 0 | -0 | 0 | 0 | 0 | -0 | 0 | 0 | 0 | -0 | 0 | 1 |
D. Rugani | 15 | 0 | 1 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 18 | 0 | 1 | 0 |
Alex Sandro | 20 | 2 | 5 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 | 5 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 29 | 2 | 6 | 0 |
S. Sturaro | 16 | 1 | 5 | 0 | 2 | 0 | 1 | 0 | 6 | 1 | 3 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 25 | 2 | 9 | 0 |
S. Zaza | 16 | 4 | 5 | 1 | 3 | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 21 | 7 | 8 | 1 |
GLI ALTRI DELLA CINQUINA
2011-12

13 maggio 2012: la Juve solleva il primo trofeo di campione d’Italia dei 5 della serie. Il titolo è arrivato la domenica prima a Trieste sul Cagliari. Finirà il campionato imbattuta.
Dopo i due settimi posti e le delusioni delle annate 2009-2011 arriva Antonio Conte sulla panchina bianconera: arrivano Vidal, Pirlo, Lichtsteiner e Vucinic, a gennaio tornerà Caceres e verranno ingaggiati Borriello e Padoin, con gli adii di Amauri e Iaquinta. Juve competitiva fin da subito, ed il 2 ottobre batte il Milan nel finale con una doppietta di Marchisio. Il 26 ottobre, grazie al 2-1 sulla Fiorentina nel turno infrasettimanale va per la prima colta in testa da sola dopo Calciopoli. Sembra andare bene fino a dicembre, duellando col Milan e la sorpresa Udinese, ma in inverno la squadra incappa in una serie di pareggi assurdi (tra cui il famoso 1-1 dello scontro diretto del 25 febbraio in casa del Milan col famoso gol annullato a Muntari) scivolando a -4 dai rossoneri, che sembrano avviarsi al bis tricolore. Ma a metà marzo, dopo un 5-0 a Firenze la Juve mette il turbo e ne vince 7 di fila, il Milan non regge e arriva il sorpasso a Pasqua e l’allungo a +3. Tuttavia il 2 maggio incappa in un pari casalingo col Lecce e vede i rossoneri avvicinarsi a -1, ma il 6 maggio a Trieste batte 2-0 il Cagliari e grazie al ko nel derby del Milan è campione d’Italia dopo 6 anni dal lo scandalo di Calciopoli. Finisce il campionato imbattuta, prima volta nei tornei a 20 squadre. Nell’ultima gara casalinga con l’Atalanta c’è l’addio di Del Piero. Il dilemma del numero di scudetti resta aperto: per la FIGC son 28, per il club 30 contando i due revocati, la società non ottiene la terza stella sulle maglie e per protesta coprirà anche le altre 2, portando per la stagione successiva sulle maglie la scritta simbolica “30 SUL CAMPO”.
2012-13

11 maggio 2013: dopo un pari casalingo col Cagliari scatta la festa scudetto, vinto aritmeticamente 6 giorni prima. / foto Daniele Buffa/Image Sport
Conte è squalificato per il calcioscommesse fino a dicembre, arriva il talento Paul Pogba alla Juve, che lascia quasi invariato l’assetto per il resto: a gennaio arrivano Bendtner ed Anelka, acquisti inutili. La partenza è fulminante, con 8 vittorie ed un pari nei primi 9 turni. Solo il Napoli tiene, ma il 20 ottobre è sconfitto 2-0 a Torino. La Juve passa indenne anche la crisi di novembre, che vede l’Inter violare per la prima volta lo Juventus Stadium e portarsi a -1 ed inoltre il pari casalingo con la Lazio ed il ko in casa del Milan, ma a dicembre, col rientro di Conte prende nuovamente il largo. Finendo l’anno con un +8 sula Lazio seconda. Nuova flessione a gennaio, col Napoli che si fa sotto a -2, ma dopo un nuovo ko in casa della Roma e lo scontro diretto a Napoli del 1°marzo finito in parità con la Juve a +6 arrivano solo vittorie arrivando fino ad un margine di 11 punti sul Napoli ed il 5 maggio arriva lo scudetto dopo l’1-o sul Palermo, a tre turni dalla fine.
2013-14

18 maggio 2014: la Juve vince il terzo scudetto consecutivo dopo il record di 102 punti. La matematica era arrivata il 4 maggio senza scendere in campo.
Arrivano Carlos Tevez e Fernando Llorente, salutano Matri e Giaccherini e a gennaio anche Vucinic. Sembra l’anno della Roma, che vince le prime 10 partite di campionato stabilendo un nuovo primato. La Juve tiene, ma un pari in casa dell’Inter ed un tonfo a Firenze (da 2-0 a 2-4) la fanno scivolare a -5 col Napoli. Ma a novembre la Roma incappa in una serie di pareggi e la Juve, dopo essersi liberata del Napoli con un netto 3-0 effettua il sorpasso sui giallorossi già il 25 novembre. A questo punto la Juve inizia a volare ed il 6 gennaio affossa i giallorossi per 3-0 mandandoli a -8. Arrivano 12 successi di fila, nuovo record societario, interrotti a fine gennaio dal pari in casa della Lazio. Ma a parte due contrattempi a Verona (da 2-0 a 2-2) e un ko a Napoli vince sempre, tenendo i giallorossi a -8 Ma il 4 maggio, a due giornate dal termine, i giallorossi si suicidano a Catania e la Juve, che avrebbe dovuto giocare il lunedì con l’Atalanta è già campione. Alla fine tocca la mostruosa quota di 102 punti in campionato, stabilendo diversi primati, come le 33 vittorie in campionato e il pieno di successi casalinghi. Questo però costerà due eliminazioni europee nel girone di Champions League ad Istanbul e nelle semifinali di Europa League col Benfica. Le stelle sono tre anche per gli annali, ma la Juve le mette sulla maglia solo dall’estate 2015.
2014-15

23 maggio 2015: Dopo un 3-1 al Napoli c’è la festa scudetto, arrivato il 2 a Genova con quattro turni d’anticipo: mai i bianconeri l’avevano vinto così presto.
Lo shock dell’addio di Conte nel ritiro e l’arrivo di Allegri non scombussola la Juve: arrivano Morata, Evra e Coman, a gennaio torna Matri. La lotta è ancora con la Roma: le due squadre vanno a braccetto fino allo scontro diretto del 5 ottobre alla sesta giornata, vinto per 3-2 dalla Juve tra mille polemiche. Fino all’Epifania poi il distacco oscilla tra uno e tre punti, poi dall’ultima d’andata la Juve inizia un allungo che si protrae per tutto il girone di ritorno, causa un’infinita serie di pareggi dei giallorossi, che vengono pure sorpassati temporaneamentedalla Lazio. Il distacco sulla secoda arriverà fino ai 15 punti ed il titolo arriva già il 2 maggio a Genova, a quattro turni dal termine, dopo il successo in casa della Sampdoria. Oltre allo scudetto arriva anche la Coppa Italia, quella della stella d’argento, ma non la Champions League, persa in finale col Barcellona.
CURIOSITA’
- Dopo 9 anni, lo scudetto viene assegnato ad aprile: l’ultima volta fu nel 2007, quando l’Inter lo vinse il 22, ma a cinque turni dal termine.
- E’ il secondo scudetto dei cinque, dopo quello del 2014, vinto senza scendere in campo. Lo avevano vinto da spettatori anche l’Inter nel 2009 e la stessa Juventus nel 2005.
- E’ il primo scudetto assegnato di lunedì. Nei quattro precedenti la certezza era sempre arrivata di domenica (sera nel 2012, pomeriggio nel 2013 e 2014) tranne nel 2015, che giunse di sabato nel tardo pomeriggio.
- La consegna del trofeo dello scudetto arriverà al termine della gara casalinga con la Sampdoria, il 14 o 15 maggio.
- Per Massimiliano Allegri terzo scudetto in carriera, secondo consecutivo, dopo quello con il Mian nel 2011.
Bravissimo Diego, complimenti
Peccato che sei bianconero…
Ho dedicato lo speciale ai campioni, come farò con le altre manifestazioni. Poi se capita che sia la Juve…meglio ancora!
Wow… c’ho impiegato in pò a leggerlo ma che passione! Ben fatto.