Trentun’anni fa avvenne in Italia quello che forse è il miracolo calcistico per eccellenza, quello che fa ricordare un po’ il Leicester di Claudio Ranieri quest’anno in Inghilterra. Il Verona di Osvaldo Bagnoli fece qualcosa di straordinario nel 1985, visto che riuscì a salire in vetta al campionato e rimanerci fino alla fine, vincendo tra la sorpresa e lo sbigottimento generale.
Da storiedicalcio.altervista.org
LA SINTESI DEL CAMPIONATO
Con l’arrivo al Napoli di Maradona, il più forte giocatore del mondo, si attende un campionato memorabile.
Invece è un torneo poco spettacolare, dominato dall’outsider Verona, in testa dalla prima all’ultima giornata.
Le grandi più attese falliscono l’appuntamento. La Juventus aveva azzeccato il gran colpo estivo comprando
Giordano dalla Lazio, ma le esorbitanti richieste economiche del giocatore hanno fatto andare a monte
l’affare. Così è una Signora in tono minore, tutta tesa al traguardo europeo, mentre l’Inter, che vanta forse
l’organico migliore, non riesce a trovare continuità di rendimento. Fiorentina, Sampdoria e Torino
affiancano i veneti nel primo turno. Poi, i ragazzi di Bagnoli prendono da soli la testa, sono campioni
d’inverno con un punto di vantaggio sull’Inter e la domenica dopo, il 20 gennaio, vengono per la prima e unica
volta raggiunti dai nerazzurri. Alla fine, il Torino soffia all’Inter il secondo posto, mentre in coda cade la
Lazio di Chinaglia (e Giordano), assieme a Cremonese e Ascoli.
I CAMPIONI
Da due stagioni il Verona faceva la posta al vertice: sarebbe bastato poco per proiettarlo nel giro effettivo
dello scudetto. Quel “poco” viene individuato in estate dal general manager Mascetti, ex gran cervello del
centrocampo, in due stranieri poco reclamizzati: il possente tedesco Hans Peter Briegel, protagonista di
una poco felice comparsata agli Europei (utilizzato dal Ct Derwall come difensore puro) e il centravanti
danese Preben Larsen-Elkjaer (quest’ultimo è cognome della madre, che ha laicisticamente scelto per
distinguersi meglio), ottimo protagonista della rassegna continentale, ma vera incognita per le ribalte italiane,
tradizionalmente ostiche per gli attaccanti.
Il presidente, Celestino Guidotti, che da un po’ ha ceduto la società a Ferdinando Chiampan restando
però alla guida del club, non ha voluto altro, se non alcuni promettenti rincalzi (Fabio Marangon, fratello
minore di Luciano, Donà e Turchetta), Al resto pensa Osvaldo Bagnoli, tecnico dall’innata capacità di
sintesi, che approva la rosa, ridotta nei numeri ma ricca nella sostanza grazie all’eclettismo di alcuni uomini
chiave, e costruisce un capolavoro. In porta, Garella, portiere acrobata a suo tempo scartato dal Torino e
dalla Lazio, protagonista di una stagione-monstre. Davanti a lui, i marcatori Volpati (mediano d’origine, uno
degli eclettici di cui sopra) e Fontolan, l’incursore Luciano Marangon sulla fascia sinistra e il raffinato
libero Tricella a fungere da ultimo baluardo e prima fonte di gioco. Ferroni e Fabio Marangon fungono da
valide alternative. Il centrocampo è un cocktail perfetto: col carro armato Briegel (all’occorrenza marcatore),
Fanna, irresistibile tornante tutto guizzi e cross al bacio, Di Gennaro, gran geometra del gioco, e il motorino
Bruni, un po’ rifinitore un po’ portatore d’acqua. Sacchetti e Donà offrono plausibili alternative, assieme al
tornante d’attacco Turchetta. In avanti, perfetta simbiosi tra il piccolo e guizzante Galderisi e il dirompente
panzer danese Elkjaer.

Una panoramica di alcuni di quegli “eroi”
Classifica finale
Legenda: - Campione d’Italia e qualificata in Coppa dei Campioni 1985-1986
- Qualificata in Coppa dei Campioni 1985-1986 come detentrice della manifestazione
- Vincitrice della Coppa Italia e qualificata in Coppa delle Coppe 1985-1986
- Qualificate in Coppa UEFA 1985-1986
- Retrocesse in Serie B 1985-1986
| Note: - Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
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Stagione
« Oggi non ci rendiamo conto di quale impresa abbiamo realizzato, ma sarà il corso del tempo a farcelo capire » |
(Domenico Volpati[1]) |
Nel 1985, solamente un triennio dopo il ritorno in massima serie, l’Hellas Verona riuscì ad iscrivere per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro del Campionato. L’affermazione coincise con il primo tricolore andato alla squadra di una città non capoluogo di regione.[2] L’undici titolare fu ritoccato con gli inserimenti mirati di due stranieri, che avevano catalizzato l’attenzione generale durante l’Europeo: il tedesco occidentale Hans-Peter Briegel e il danese Preben Elkjær Larsen.

12 maggio 1985: l’allenatoreBagnoli viene portato in trionfo da tifosi e calciatori, dopo il pareggio a Bergamo che decreta l’aritmetica conquista del titolo.
L’apertura del campionato vide due vittorie contro Napoli (in cui faceva il suo esordio Maradona) e Ascoli, che proiettarono subito gli scaligeri in vetta.[3] Nel quinto turno, la Juventus cadde al Bentegodi per 2-0: Preben Elkjær realizzò la seconda rete, dopo aver perso una scarpa in un’azione di gioco precedente.[3] I gialloblu diedero una prima svolta il 25 novembre, imponendosi per 1-2 sul campo del Torinoe toccando la quota di 17 punti.[3][4][5] L’unica sconfitta del girone di andata fu con l’Avellino, su un campo innevato e a pochi minuti dal termine, e non pregiudicò l’acquisizione del titolo invernale.[3] Sette giorni più tardi l’Inter compì l’aggancio, ma la coppia di testa si sfaldò dopo una sola settimana.[3] L’1-1 nel confronto diretto del 17 febbraio lasciò i nerazzurri indietro, con un punto di ritardo.[3] Un passo decisivo verso lo Scudetto fu mosso il 24 marzo, allorché la vittoria per 3-0 sul fanalino di coda Cremonese portò a cinque lunghezze il margine sugli inseguitori.[3] Il traguardo venne tagliato alla penultima giornata, grazie al pareggio in casa dell’Atalanta con cui l’Hellas ottenne il punto necessario per la matematica certezza del primo posto.[3]
Rosa
Risultati
Serie A
Girone di andata
Verona 16 settembre 1984 1ª giornata | Verona  | 3 – 1 | Napoli | Stadio Marcantonio Bentegodi (41.000 spett.)Arbitro: | Mattei (Macerata) |
|
Briegel 26’ Galderisi 33’ Di Gennaro 75’ | Marcatori | 58’ Bertoni |
Ascoli Piceno 23 settembre 1984 2ª giornata | Ascoli  | 1 – 3 | Verona | Stadio Cino e Lillo Del Duca (20.093 spett.) |
Hernández 75’ | Marcatori | 53’ Di Gennaro 60’ Briegel 70’ Elkjær Larsen |
Verona 30 settembre 1984 3ª giornata | Verona  | 1 – 0 | Udinese | Stadio Marcantonio Bentegodi (35.368 spett.)Arbitro: | Agnolin (Bassano del Grappa) |
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Galderisi 33’ (rig.) | Marcatori |
Milano 7 ottobre 1984 4ª giornata | Inter  | 0 – 0 | Verona | Stadio Giuseppe Meazza (63.205 spett.) |
Verona 14 ottobre 1984 5ª giornata | Verona  | 2 – 0 | Juventus | Stadio Marcantonio Bentegodi (41.955 spett.)Arbitro: | Bergamo (Livorno) |
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Galderisi 62’ Elkjær Larsen 81’ | Marcatori |
Roma 21 ottobre 1984 6ª giornata | Roma  | 0 – 0 | Verona | Stadio Olimpico (60.909 spett.)Arbitro: | Mattei (Macerata) |
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Verona 28 ottobre 1984 7ª giornata | Verona  | 2 – 1 | Fiorentina | Stadio Marcantonio Bentegodi (40.945 spett.) |
Moz 25’ (aut.) Galderisi 40’ | Marcatori | 58’ Pecci |
Cremona 11 novembre 1984 8ª giornata | Cremonese  | 0 – 2 | Verona | Stadio Giovanni Zini (21.571 spett.) |
Marcatori | 74’ (rig.) Galderisi 84’ Briegel |
Verona 18 novembre 1984 9ª giornata | Verona  | 0 – 0 | Sampdoria | Stadio Marcantonio Bentegodi (36.681 spett.) |
Torino 25 novembre 1984 10ª giornata | Torino  | 1 – 2 | Verona | Stadio Comunale (49.725 spett.)Arbitro: | Bergamo (Livorno) |
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Dossena 24’ | Marcatori | 20’ Briegel 60’ Marangon I |
Verona 2 dicembre 1984 11ª giornata | Verona  | 0 – 0 | Milan | Stadio Marcantonio Bentegodi (41.870 spett.)Arbitro: | Mattei (Macerata) |
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Roma 16 dicembre 1984 12ª giornata | Lazio  | 0 – 1 | Verona | Stadio Olimpico (53.107 spett.) |
Marcatori | 60’ (aut.) Podavini |
Como 23 dicembre 1984 13ª giornata | Como  | 0 – 0 | Verona | Stadio Giuseppe Sinigaglia (18.612 spett.)Arbitro: | Ballerini (La Spezia) |
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Verona 6 gennaio 1985 14ª giornata | Verona  | 1 – 1 | Atalanta | Stadio Marcantonio Bentegodi (32.703 spett.) |
Bruni 35’ | Marcatori | 85’ Pacione |
Avellino 13 gennaio 1985 15ª giornata | Avellino  | 2 – 1 | Verona | Stadio Partenio (23.857 spett.) |
Volpati 32’ (aut.) Colombo 84’ | Marcatori | 38’ Marangon I |
Girone di ritorno
Napoli 20 gennaio 1985 16ª giornata | Napoli  | 0 – 0 | Verona | Stadio San Paolo (81.798 spett.)Arbitro: | Pairetto (Nichelino) |
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Verona 27 gennaio 1985 17ª giornata | Verona  | 2 – 0 | Ascoli | Stadio Marcantonio Bentegodi |
Galderisi 29’ Sacchetti 33’ | Marcatori |
Udine 10 febbraio 1985 18ª giornata | Udinese  | 3 – 5 | Verona | Stadio Friuli (42.676 spett.) |
Edinho 45’ Carnevale I 53’ Mauro II 59’ | Marcatori | 3’, 63’ Briegel 10’ Galderisi 20’, 61’ Elkjær Larsen |
Verona 17 febbraio 1985 19ª giornata | Verona  | 1 – 1 | Inter | Stadio Marcantonio Bentegodi (40.008 spett.)Arbitro: | Agnolin (Bassano del Grappa) |
|
Briegel 48’ | Marcatori | 39’ Altobelli |
Torino 24 febbraio 1985 20ª giornata | Juventus  | 1 – 1 | Verona | Stadio Comunale (45.799 spett.)Arbitro: | Bergamo (Livorno) |
|
Briaschi I 74’ | Marcatori | 76’ Di Gennaro |
Verona 3 marzo 1985 21ª giornata | Verona  | 1 – 0 | Roma | Stadio Marcantonio Bentegodi (36.795 spett.) |
Elkjær Larsen 75’ | Marcatori |
Firenze 17 marzo 1985 22ª giornata | Fiorentina  | 1 – 3 | Verona | Stadio Comunale (48.895 spett.)Arbitro: | Lo Bello (Siracusa) |
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Monelli 11’ | Marcatori | 57’ Fontolan I 70’ (rig.), 83’ Galderisi |
Verona 24 marzo 1985 23ª giornata | Verona  | 3 – 0 | Cremonese | Stadio Marcantonio Bentegodi (39.751 spett.) |
Di Gennaro 49’ Elkjær Larsen 61’ Briegel 90’ | Marcatori |
Genova 31 marzo 1985 24ª giornata | Sampdoria  | 1 – 1 | Verona | Stadio Luigi Ferraris (41.405 spett.) |
Renica 11’ | Marcatori | 6’ Galderisi |
Verona 14 aprile 1985 25ª giornata | Verona  | 1 – 2 | Torino | Stadio Marcantonio Bentegodi (42.794 spett.)Arbitro: | Lombardo (Marsala) |
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Briegel 77’ | Marcatori | 53’ Serena 65’ Schachner |
Milano 21 aprile 1985 26ª giornata | Milan  | 0 – 0 | Verona | Stadio Giuseppe Meazza (66.829 spett.) |
Verona 28 aprile 1985 27ª giornata | Verona  | 1 – 0 | Lazio | Stadio Marcantonio Bentegodi (36.478 spett.) |
Fanna 78’ | Marcatori |
Verona 5 maggio 1985 28ª giornata | Verona  | 0 – 0 | Como | Stadio Marcantonio Bentegodi (36.933 spett.)Arbitro: | Esposito (Torre del Greco) |
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Bergamo 12 maggio 1985 29ª giornata | Atalanta  | 1 – 1 | Verona | Stadio Comunale (39.039 spett.) |
Perico 16’ | Marcatori | 51’ Elkjær Larsen |
Verona 19 maggio 1985 30ª giornata | Verona  | 4 – 2 | Avellino | Stadio Marcantonio Bentegodi (45.860 spett.) |
Fanna 9’ Garuti 40’ (aut.) Galderisi 61’ (rig.) Elkjær Larsen 90’ | Marcatori | 42’ Faccini 46’ Díaz |
Statistiche
Statistiche di squadra
Statistiche aggiornate al 19 giugno 1985.
Competizione[7] | Punti | In casa | In trasferta | Totale | D.R. | Q.R. |
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G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs | G | V | N | P | Gf | Gs |
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Serie A | 43 | 15 | 9 | 5 | 1 | 22 | 8 | 15 | 6 | 8 | 1 | 20 | 11 | 30 | 15 | 13 | 2 | 42 | 19 | 23 | 2.21 |
Coppa Italia | – | 5 | 5 | 0 | 0 | 15 | 3 | 4 | 2 | 1 | 1 | 6 | 8 | 9 | 7 | 1 | 1 | 21 | 11 | 10 | 1.90 |
Totale | – | 20 | 14 | 5 | 1 | 37 | 11 | 19 | 8 | 9 | 2 | 26 | 19 | 39 | 22 | 14 | 3 | 63 | 30 | 33 | 2.1 |
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Statistiche dei giocatori
Il dopo scudetto
Le due finali consecutive di Coppa Italia del 1983 e 1984 (abbinate ai quarti e sesti posti di quei campionati) perse con Juventus e Roma finaliste deluse di Coppa dei Campioni erano state “antipasto” alla Grande Vittoria del 1985. Superata l’euforia scudetto, gli scaligeri si tuffarono nella Coppa dei Campioni 1985-86: dopo aver eliminato i greci del Paok Salonicco (3-1 a Verona e 2-1 in Grecia) dovettero arrendersi alla Juventus, alla quale fu sorteggiata nel secondo turno, Dopo lo 0-0 casalingo, il Verona perse 2-0 il ritorno a Torino. Ottenne ancora un buon quarto posto nel 1987, ma poi nel 1990 retrocesse, finendo così la propria gloria. Tornò subito in serie A, ma retrocesse immediatamente nel 1992, nonostante l’ingaggio dello slavo Dragan Stojkovic, ex campione con la Stella Rossa. Si riaffacciò in serie A nel 1996, ma tutto durò una sola stagione. Molto più duraturo fu il ritorno in serie A nel 1999: dopo il buon nono posto del 2000 e la salvezza con lo spareggio con la Reggina nel 2001 arrivò una clamorosa retrocessione nel 2002, dopo un girone d’andata chiuso a metà classifica, lanciando però l’italo argentino Mauro Camoranesi, poi passato alla Juventus (sarà campione del Mondo a Germania 2006 insieme ad altri tre ex veronesi: Oddo, Gilardino ed Inzaghi). Per i veneti iniziò un periodo buio, culminato nel 2007 con la prima retrocessione in C1 della sua storia, dopo aver perso il playout con lo Spezia. Sembra uno spiraglio senza fine, ma con Andrea Mandorlini arrivano nel 2012 e nel 2013 due promozioni consecutive che riportano il club in serie A dopo 11 stagioni, grazie ai gol del capo cannoniere Daniele Cacia. Altre due stagioni esaltanti, scoprendo giocatori interessanti come Romulo, Iturbe e Jorginho la prima stagione, ed i gol del redivivo capo cannoniere Luca Toni la seconda, poi la caduto nuovamente in B quest’anno, nonostante la presenza di giocatori come Pazzini, Viviani e Greco ed i recenti successi su Milan e Juventus.
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