24 maggio 1956 – Prima edizione dell’Eurovision Song Constent
L'Eurofestival compie 60 anni: una maifestazione poco fortunata per noi.

Si è conclusa l’edizione numero 61 dell’Eurovision Song Contest, ovvero l’Eurofestival, una selezione di canzoni interpretate ognuna da un diverso artista. Per l’Italia, il cui rapppresentate è deerminato dal vincitore del Festival di Sanremo (o da un altro scelto in caso di rinuncia di esso) solo due vittorie: nel 1964 con Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età” e nel 1990 con Toto Cutugno con “1992”, che sostituì i rinunciatari Pooh.
Canzone | |
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Titolo originale | (EN) Eurovision Song Contest (FR) Concours Eurovision de la chanson |
Paese | ![]() |
Anno | 1956 – oggi |
Genere | festival musicale |
Edizioni | 61 |
Puntate | 1 (1956-2003), 2 (2004-2007), 3 (2008-oggi) per ogni edizione |
Durata | 2 ore (semifinali) 3/4 ore (finale) |
Ideatore | Marcel Bezençon basatosi sul Festival di Sanremo |
Produttore | UER |
Musiche | sigla iniziale e finale: Te Deum: Prelude (Marche en rondeau), composta da: Marc-Antoine Charpentier |
Rete originale | Prodotto dalla tv del Paese ospitante |
L’Eurofestival (Eurovision Song Contest ufficialmente, spesso abbreviato in ESC o semplicemente Eurovision, in franceseConcours Eurovision de la chanson) è una manifestazione musicale nata nel 1956 organizzata dall’Unione Europea di Radiodiffusione e ispirata al Festival di Sanremo, nato 5 anni prima.
Il concorso è stato trasmesso ogni anno dalla sua inaugurazione nel 1956 ed è uno dei programmi televisivi più longevi del mondo. È anche l’evento non sportivo più seguito in tutto il mondo[1]: i dati di ascolto degli ultimi anni a livello internazionale sono stati stimati come qualcosa tra 100 milioni e 600 milioni, crescendo enormemente di livello.[2][3]
L’Eurovision è anche stato trasmesso al di fuori dell’Europa in luoghi come Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Colombia,Egitto, India, Giappone, Giordania, Marocco, Messico, Nuova Zelanda, Filippine, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Stati Uniti,Uruguay e Venezuela, nonostante il fatto che non partecipino alla gara.[4][5][6] Dal 2000 il concorso viene trasmesso anche via internet,[7] e nel 2006 più di 74.000 persone in quasi 140 paesi hanno seguito l’edizione online.[8]
In lingua italiana è stato comunemente usato il termine Eurofestival, mentre le due denominazioni ufficiali in italiano riconosciute dall’Eurovisione sono Gran Premio Eurovisione della Canzone, usata per l’edizione del 1965 tenutasi a Napoli e Concorso Eurovisione della Canzone, usata per l’edizione del 1991 tenutasi a Roma nello studio 15 di Cinecittà.
Il 23 maggio 2015 l’attuale executive supervisor dell’evento Jon Ola Sand rivela che l’ESC ha ricevuto il Guinness World Record per essere lo spettacolo musicale televisivo annuale in corso in onda da più anni consecutivi a livello internazionale.[9]
Storia
Idea iniziale
L’Europa soffriva ancora delle ferite della guerra e la televisione stava muovendo i primi passi ma già l’Unione Europea di Radiodiffusione (l’attuale UER) era alla ricerca di un programma televisivo che potesse coinvolgere diverse nazioni. Il comitato creato appositamente, su proposta di Sergio Pugliese, decise di puntare su di una gara canora che prendeva come modello il Festival di Sanremo da trasmettere simultaneamente in tutti i paesi coinvolti, idea che piacque a Marcel Bezençon[10]. Dopo vari incontri in varie sedi, il 19 ottobre 1955 a Roma si stabilì la data in cui avrebbe preso il via Gran Premio Eurovisione della Canzone detto anche nei paesi anglofoni Eurovision Song Contest[11].
Anni cinquanta
La prima edizione si tenne il 24 maggio 1956 a Lugano in Svizzera. Vi parteciparono solamente sette paesi europei, i Paesi Bassi, la Svizzera, il Belgio, la Germania Ovest, la Francia, il Lussemburgo e l’Italia portando due cantanti (e di conseguenza due canzoni). A trionfare furono i padroni di casa con Refrain di Lys Assia. Regno Unito e Danimarca avrebbero dovuto partecipare ma non rispettarono i termini per l’iscrizione quindi furono escluse, ciononostante trasmisero ugualmente la manifestazione. L’anno successivo, visto che non vigeva ancora la regola per cui è il paese vincitore a dover ospitare l’evento l’anno successivo, il concorso si tenne a Francoforte sul Meno il 3 maggio ed entrarono per la prima volta in gara il Regno Unito, la Danimarca e l’Austria. Corry Brokken portò la vittoria ai Paesi Bassi con Net als toen.
A Hilversum (Paesi Bassi) nel 1958 entrò per la prima volta in gara la Svezia mentre a trionfare fu la Francia con Andrè Claveau. Celebre partecipazione per l’Italia che mandò a difendere i suoi colori Domenico Modugno con il successone dell’anno, Volare. Ancora Modugno a rappresentare l’Italia, questa volta a Cannes, nel 1959 con Piove. In quest’anno i Paesi Bassi bissano il successo del 57 con Teddy Scholten; da sottolineare l’ingresso in gara del Principato di Monaco per la prima volta.
Anni sessanta

Gigliola Cinquetti vince il concorso nel 1964, con la canzone “Non ho l’età”, sancendo la prima vittoria italiana
Cominciano gli anni ’60 e a Londra si impone per la seconda volta la Francia con Tom Pillibi di Jacqueline Boyer mentre entra per la prima volta in gara la Norvegia. La Francia sceglie ancora una volta Cannes come sede dell’evento e il 18 marzo 1961 Jean-Claude Pascal porta la vittoria a Lussemburgo: da sottolineare l’ingresso nella competizione di Spagna, Finlandia e Jugoslavia. A Lussemburgo nel ’62 la Francia si riprende il titolo grazie a Isabelle Aubret. Arriva il 1963 e alla BBC Television Centre di Londra questa volta a trionfare è la Danimarca di Grethe & Jørgen Ingman. Copenaghen fortunata per l’Italia nel 1964 che, con la giovane Gigliola Cinquetti, strappa la sua prima vittoria al festival. Il titolo del brano vincitore era Non ho l’età (Per amarti) e per la prima volta entra in gara il Portogallo. Napoli capitale della musica europea nel 1965 vede il trionfo di France Gall per il Lussemburgo e ospita la prima apparizione al festival dell’Irlanda.
Villa Louvigny è stata la sede dell’ESC nel 1966, per la 3º volta in gara per l’Italia c’è Domenico Modugno che canta Dio come ti amo, ma a vincere sarà l’Austria con Udo Jürgens. A Vienna l’anno successivo Sandie Shaw regala una grande emozione al Regno Unito portando la vittoria a casa propria e ancora Londra nel ’68 funge da capitale della musica europea e con Massiel arriva il primo successo spagnolo che spalanca a Madrid l’organizzazione dell’evento per l’anno successivo. Al Teatro Real di Madrid non c’è stata l’Austria che si è rifiutata di partecipare alla competizione in un paese governato da dittatura fascista. Alla fine delle votazioni per la prima e unica volta si classificarono al primo posto con 18 punti ben quattro nazioni. Visto che non è contemplata nel regolamento questa eventualità si procedette a premiare i quattro paesi creando scompiglio visto che mancavano fisicamente i trofei e le medaglie per premiare tutti i cantanti e gli autori delle canzoni vincitrici.
Anni settanta
Arrivano gli anni ’70 e ad Amsterdam a vincere è Dana per l’Irlanda: ritiro a sorpresa per il Portogallo che doveva partecipare con Onde vais rio que eu canto cantata da Sérgio Borges. A Dublino l’anno successivo entrerà in gara per la prima volta Malta, mentre a vincere sarà Séverine per Monaco. L’anno successivo a Edimburgo si riafferma per la terza volta il Lussemburgo con Vicky Léandros. Dunque è ancora Lussemburgo a ospitare l’evento il 7 aprile del 1973 trionfando ancora, questa volta con il capolavoro di Anne-Marie David, Tu te reconnaîtras. Nel 1974 l’evento fu ospitato dalla città di Brighton (Regno Unito) e vide il ritiro della Francia per l’improvvisa morte dell’allora presidente della Repubblica.
A vincere fu per la prima volta la Svezia con gli ABBA che precedettero la vincitrice del ’64, Gigliola Cinquetti, che presentava il brano Sì: in quest’anno inoltre debutta la Grecia. A Stoccolma è invece la prima volta della Turchia e a vincere sono i pluri-vincitori dei Paesi Bassicon Ding-a-dong. Al Congresgebouw dell’Aia, nel ’76, importante vittoria dei Brotherhood of Man per il Regno Unito. L’Italia viene rappresentata in quest’anno da Al Bano e Romina Power. Il 7 maggio ’77 è ancora una volta Londra la capitale della musica europea e vede trionfare la Francia: la Tunisia si ritira dall’evento prima ancora della partenza senza aver scelto né la canzone, né il cantante. Nel 1978, per la prima volta, è Parigi a ospitare l’evento e Izhar Cohen & The Alpha Beta portano la prima vittoria a Israele che si ripete l’anno successivo a Gerusalemme con Gali Atari & Milk & Honey.
Anni ottanta
La prima edizione degli anni ’80 avrebbe dovuto essere ospitata da Israele che però si ritirò e non partecipò alla manifestazione perché la manifestazione cadeva il giorno della Giornata Nazionale del Ricordo dell’Olocausto. Allora si decise di organizzare ancora una volta la manifestazione nei Paesi Bassi, all’Aia. Debutta il Marocco e vince Johnny Logan per l’Irlanda. L’anno successivo l’evento si tiene a Dublino ed è la prima volta che l’Italia non partecipa alla competizione. Making Your Mind Up è la canzone vincitrice di questa edizione targata Regno Unito ed entra per la prima volta in gara Cipro. Nel 1982 a Harrogate per il secondo anno consecutivo l’Italia è assente: vince l’edizione Ein bißchen Frieden, cantata da Nicole per la Germania. Nel 1983 l’Eurovision si tiene in Germania, a Monaco di Baviera, e l’Italia ritorna in gara.

Una giovane Celìne Dion rappresentò la Svizzera nel 1988 trionfando ed avviando la sua carriera inernazionale, anche se lei di fatto con la Svizzera ebbe poco a che fare. Iniziò cantando in francese, poi raggiunto il successo internazionale, passò all’inglese.
Corinne Hermès vince la manifestazione per il Lussemburgo. Proprio a Lussemburgo l’anno successivo gli Herreys bissano il successo per la Svezia che nel 1985 ospita l’evento a Göteborg che viene vinto dalla Norvegia con le Bobbysocks. L’anno successivo, a Bergen, si compie l’esordio dell’Islanda e la vittoria tanto attesa del Belgio per opera di Sandra Kim. Il 9 maggio 1987 a Bruxelles festeggiano gli irlandesi ancora grazie a Logan. Nel 1988 è ancora Dublino la capitale della musica europea, dove la canzone di Cipro, Thimame, cantata da Yiannis Demetriou viene squalificata prima della manifestazione. A vincere fu la Svizzera con la canadese Céline Dion, che otterrà uno strepitoso successo internazionale 9 anni dopo con “My heart will go on”, colonna sonora del kolossal Titanic. e l’anno dopo, a Losanna, vince Riva con Rock Me per la Jugoslavia.
Anni novanta
Gli anni ’90 si aprono con una vittoria eccezionale di Toto Cutugno con Insieme: 1992 a Zagabria. Nel 1991 l’evento fu ospitato da Roma che vide trionfare Carola per la Svezia. L’Italia partecipò con una canzone in lingua napoletana, Comme è ddoce o mare, di Peppino di Capri. L’evento fu condotto dai due vincitori italiani della storia, Toto Cutugno e Gigliola Cinquetti. A Malmö l’anno successivo Linda Martin riporta la vittoria in Irlanda e nel 1993 alla Green Glens Arena di Millstreet il Lussemburgo parteciperà per l’ultima volta all’Eurovision. A causa del grande numero di partecipanti di questa edizione, il 3 aprile si svolse a Lubiana una preselezione, Kvalifikacija za Millstreet, presentata da Tajda Lecse per la tv slovena, dove sette nuovi paesi si contesero l’accesso alla manifestazione tenutasi poi in Irlanda: Bosnia-Erzegovina, Croazia e Slovenia arrivarono nei primi tre posti. Vinse il festival ancora una volta l’Irlanda con la canzone In Your Eyes.
L’egemonia irlandese non finisce e, nel 1994, a Dublino trionfano ancora loro con Rock ‘n’ Roll Kids. In questa edizione entrano per la prima volta in gara Estonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia e Ungheria. Nel 1995, a Dublino, la Norvegia vince grazie aiSecret Garden ma nel 1996 a Oslo ritorna alla vittoria ancora una volta l’Irlanda. In questa edizione, essendo ritenuto il numero di richieste di partecipazione troppo elevato, l’UER decise di effettuare una preselezione delle canzoni candidate. Delle 30 canzoni presentate quella della Norvegia fu ammessa di diritto alla manifestazione in quanto paese ospitante, mentre delle restanti 29 ne furono selezionate 22 da giurie nazionali che espressero i loro voti sulla base di registrazioni audio delle canzoni.
Nei siparietti che intercorrono tra una canzone e un’altra, al posto delle cartoline, vennero mandati dei messaggi di augurio da parte di un importante personalità per ogni nazione, per lo più del mondo della politica. Nel 1997 a Dublino ritorna l’Italia con i Jalisse e la loro Fiumi di parole. Vince la manifestazione il Regno Unito con Katrina and the Waves e la loro Love Shine a Light. A Birmingham nel ’98 vittoria a sorpresa di Israele con Dana International e la sua Diva e per la prima volta entra in gara la Macedonia. Il 29 maggio 1999 a Gerusalemme la Svezia vince grazie a Charlotte Nilsson.
Anni duemila
Il primo concorso degli anni 2000 si tiene alla Globen Arena di Stoccolma che dà il benvenuto all’Eurovision alla Lettonia e accoglie il trionfo danese per opera degli Olsen Brothers con Fly on the Wings of Love. A Copenaghen l’Estonia di Tanel Padar, Dave Benton & 2XL con la loro Everybody si aggiudica la vittoria e nel 2002 dopo appena due anni dall’ingresso in gara della Lettonia arriva la vittoria firmata Marie N che canta I Wanna. Nel 2003 debutta l’Ucraina e Sertab Erener firma il primo successo turco e dopo appena un anno, nel 2004, l’Ucraina si guadagna la prima affermazione nell’evento con Ruslana. Esordio per Albania, Andorra, Bielorussia e Serbia e Montenegro: viene inoltre introdotta la semifinale.
A Kiev l’anno successivo a vincere sarà la Grecia con Helena Paparizou e la sua My Number One: esordio nella competizione per Bulgaria e Moldavia. Nel 2006 vincono a sorpresa i Lordi per la Finlandia e la stampa di tutta Europa, che aveva pronosticato la vittoria della Russia di Dima Bilan, resta spiazzata: il 2006 è poi l’anno dell’esordio armeno. A Helsinki, nel 2007, arriva la vittoria annunciata di Marija Šerifović per la Serbia con Molitva; partecipano per la prima volta Georgia, Montenegro e Repubblica Ceca. Nel 2008 viene introdotta una seconda semifinale e le canzoni in gara sono 43 con i debutti di San Marino e Azerbaigian; a Belgrado tutti i riflettori sono puntati su Dima Bilan, il favoritissimo, che non delude le aspettative della vigilia e vince senza problemi con Believe. L’anno successivo, a Mosca, lo scettro passa al norvegese Alexander Rybak che con la sua Fairytale scala le classifiche europee.
Dal 2010 a oggi
A Oslo nel 2010 invece a trionfare è Lena Meyer-Landrut per la Germania con Satellite che, oltre a vincere l’Eurovision, batte nelle classifiche europee anche il tormentone mondiale Waka Waka di Shakira. Il rappresentante israeliano, Harel Skaat, stabilisce il record per vittorie dei Marcel Bezençon Awards.
L’evento, nel 2011, si è tenuto a Düsseldorf, in Germania, e ha visto la vittoria per la prima volta dell’Azerbaigian con il duo Ell & Nikki con il brano Running Scared. A conquistarsi il secondo posto è l’italiano Raphael Gualazzi che, con Madness of Love, riporta l’Italia all’interno di questo concorso, da cui era assente da ben 13 anni.

La svedese di origini berbero-marocchine Loreen, trionfatrice nel 2012 a Baku, in Azerbaidjan. May 27, 2012. REUTERS/David Mdzinarishvili (AZERBAIJAN – Tags: ENTERTAINMENT TPX IMAGES OF THE DAY)
A Baku, nel 2012, la vittoria è della rappresentante svedese Loreen con il brano Euphoria che sbanca le classifiche europee ottenendo 9 dischi di platino. Nel Regno Unito (dove raggiunge la terza posizione) è a oggi il singolo eurovisivo di maggior successo dopo Waterloo degli ABBA. Vende 180.000 copie in patria, 500.000 in Germania e 2 milioni in tutto il mondo.
L’anno seguente, il 2013, all’evento svoltosi a Malmö, la spunta la danese Emmelie de Forest con la canzone Only Teardrops.
Nel 2014 vince il contest Conchita Wurst, rappresentante dell’Austria. La cantante inizierà la sua carriera europea, guadagnando diversi premi in tutta Europa e conducendo l’edizione successiva del contest.
La manifestazione nel 2015 è stata vinta da Måns Zelmerlöw rappresentante della Svezia mentre Il Volo vince in questa edizione il premio della critica Press Award assegnato dalla sala stampa, e in gara conquista il terzo posto, dietro alla russa Polina Gagarina, totalizzando 292 punti, storicamente i più alti mai dati al paese. C’è il primo debutto di un paese non europeo: l’Australia.
Nel 2016, durante l’edizione svoltasi a Stoccolma, torna a vincere a sorpresa l’Ucraina, con la cantante Jamala e una canzone a tema storico politico, con richiami al ritmo della tradizione popolare ucraina. Nel 2017 sarà quindi l’Ucraina ad organizzare la manifestazione.

L’ucraina Jamala, trionfatrice nel 2016.
Albo d’oro
Albo d’oro per nazione
Ordine di esordio per anno
La tabella, riassume per anno, l’esordio di ciascun paese nella manifestazione.
Anno | Esordio |
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1956 | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
1957 | ![]() ![]() ![]() |
1958 | ![]() |
1959 | ![]() |
1960 | ![]() |
1961 | ![]() ![]() ![]() |
1964 | ![]() |
1965 | ![]() |
1971 | ![]() |
1973 | ![]() |
1974 | ![]() |
1975 | ![]() |
1980 | ![]() |
1981 | ![]() |
1986 | ![]() |
1992 | ![]() |
1993 | ![]() ![]() ![]() |
1994 | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
1998 | ![]() |
2000 | ![]() |
2003 | ![]() |
2004 | ![]() ![]() ![]() ![]() |
2005 | ![]() ![]() |
2006 | ![]() |
2007 | ![]() ![]() ![]() ![]() |
2008 | ![]() |
2015 | ![]() |
Formula
Nel corso degli anni il regolamento della manifestazione ha subito diverse modifiche. Di seguito sono qui riportate alcune delle regole attualmente in vigore.
I paesi che partecipano all’Eurovision Song Contest possono selezionare cantanti senza vincoli di nazionalità, ad esempio nel 1988 la Svizzera vinse con la cantante canadese Céline Dion, ma ovviamente le tv possono privilegiare artisti autoctoni. Anche la modalità di selezione è libera, così alcuni paesi optano per una selezione interna mentre in altri viene organizzato un festival apposito, come ad esempio lo storico Melodifestivalen svedese o il Melodi Grand Prix norvegese.
I cantanti devono avere almeno 16 anni di età, e sul palco non sono consentite più di 6 persone (neanche per i gruppi). Per quanto riguarda la canzone presentata queste sono alcune delle regole in vigore, valide per tutti i paesi:
- non deve durare più di 3 minuti;
- può essere di qualunque genere e cantata in qualunque lingua, anche inventata (e anche qui le tv possono imporre le lingue ufficiali dei loro paesi);
- non può essere cover o ispirata ad altro brano edito, pena la squalifica;
- deve essere pubblicata non prima di un certo periodo prima del festival (solitamente non prima del 1º settembre dell’anno precedente a quello dello svolgimento della gara), e deve essere presentata insieme con un video;
- non deve avere una scenografia o una coreografia controversa (in particolare sono vietati gli animali);
- non deve avere contenuti politici, pubblicitari, o offensivi.
Dall’edizione del 2015 non vi saranno più penali per gli Stati che si iscrivono e poi si ritirano oltre il termine ultimo per iscriversi, come invece accadeva in passato.[13]
Il festival si svolge rigorosamente in una settimana di maggio ed è introdotto e chiuso come tutti i programmi in Eurovisione dal Te Deum di Charpentier. La finale deve essere obbligatoriamente trasmessa in diretta, mentre per le semifinali è sufficiente dal 2008 la trasmissione in diretta di quella di competenza del paese, anche su canali minori. Dal 1999 sono previsti, per le televisioni che volessero introdurli, degli spazi per inserire gli annunci pubblicitari e si può anche non trasmettere l’Interval Act.
Fino all’edizione del 2003 la manifestazione si articolava in un’unica serata finale. Per limitare il numero di partecipanti l’UER ha in alcuni casi effettuato una preselezione, ma più spesso usava le “retrocessioni” (cioè la non partecipazione per un anno alle ultime classificate). Dal 2004 al 2007 compreso è stata introdotta una semifinale che si è svolta due (nel 2004 tre) giorni prima della finale. Alla finale avevano direttamente accesso i cosiddetti Big Four (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) per il loro maggiore contributo finanziario, il paese ospitante, i nove migliori paesi della precedente edizione e i dieci vincitori della semifinale, per una finale a 24. In entrambe le serate votavano tutti i paesi.
Dal 2008, visto l’alto numero di paesi, il regolamento prevede due semifinali a cui partecipano tutti i paesi con l’eccezione dei Big (che diventano Five nel 2011 con il ritorno dell’Italia) e del paese ospitante che accedono direttamente alla finale, che passa a 26 (o 25 se l’ospitante è una Big).
Nel corso degli anni anche il sistema di votazione ha subito alcune modifiche. Dal 1975 è entrato in vigore l’attuale sistema di assegnazione dei punteggi: ogni paese assegna un certo numero di punti alle 10 canzoni preferite: da 1 a 7 punti rispettivamente dalla decima alla quarta, 8 punti alla terza, 10 alla seconda e 12 alla prima, da cui la famosa frase “douze points”. Ogni paese non può votare per la propria canzone.
Inizialmente la votazione era effettuata da giurie. Dal 1997 è stato sperimentato il televoto che è entrato ufficialmente in vigore l’anno successivo per tutte le nazioni. Esistono comunque giurie di riserva che assegnano i punti nel caso il televoto non dovesse funzionare. A seguito delle critiche sul sistema di votazione, nell’edizione 2009 sono state reintrodotte le giurie solo nella serata finale, il cui punteggio ha pesato per il 50% sul punteggio finale, mentre il 50% dei punti è stato assegnato in base al risultato del televoto; anche in questo caso se il secondo sistema non funziona un paese può usare solo il primo.
Al termine delle semifinali vengono annunciati senza un ordine particolare i paesi che in base ai punteggi ottenuti hanno avuto accesso alla finale. I punteggi e la classifica delle semifinali vengono resi noti solo dopo la serata finale. In queste due serate dal 2010 si usano come per la finale televoto e giurie, sempre con peso del 50%, e votano solo i paesi coinvolti in quella rispettiva, più due o tre qualificati di diritto sorteggiati. Ad esempio la Svezia e la Germania nel 2009 hanno potuto votare solo di martedì e non di giovedì.
Lo show televisivo della finale dura poco più di 3 ore (le semifinali 2), segue un rigido protocollo, e si usa come lingua l’inglese, con alcuni inserti di francese (lingue ufficiali dell’UER) e della lingua del paese ospitante. Tranne che nel 2010 e 2011 (dove si è votato fin dalla prima canzone), è possibile televotare in uno spazio di 15′ poco dopo l’ultima canzone, annunciato dalla frase “Europe, start voting now!”. Nella finale tutti i paesi partecipanti hanno diritto di voto, compresi quelli che sono stati eliminati nelle semifinali. L’ordine di presentazione dei voti dal 2006 al 2010 è stato deciso per sorteggio: dopo l’esibizione di tutti i cantanti e scaduto il tempo per la votazione i presentatori della manifestazione si collegano a uno a uno con tutti i paesi partecipanti, che dichiarano il risultato delle votazioni nel proprio paese. Inizialmente il collegamento era telefonico, attualmente è in video.
Anche la dichiarazione dei voti ha subito delle modifiche dovute all’alto numero di paesi partecipanti. Inizialmente ogni paese dichiarava tutti i punteggi partendo dal basso e ogni punteggio doveva essere ripetuto per regolamento dal presentatore in inglese e francese, ma dal 2004 viene ripetuto il punteggio solo nella lingua non usata da chi si collegava (es. la Francia usa il francese e i voti sono ripetuti solo in inglese); dal 2006, per sveltire la procedura, i primi sette voti vengono mostrati in video e solo i tre punteggi massimi (8, 10 e 12) vengono dichiarati. Dal 2011, l’ordine in cui vengono chiamate le nazioni è basato su un particolare algoritmo sviluppato dalla tv norvegese NRK che tiene conto dei voti delle giurie, cercando di mantenere il più possibile in bilico il risultato finale.
Il paese che ottiene più punti vince l’Eurovision Song Contest e acquisisce l’invito a organizzare l’edizione successiva. In alcune edizioni il paese vincitore ha rinunciato all’organizzazione.
Il regolamento inizialmente non prevedeva il caso di parità. A causa del pareggio a quattro nell’edizione del 1969 e le critiche successive (alcuni paesi non parteciparono per protesta all’edizione successiva) il regolamento fu modificato e fu deciso che in caso di parità il paese con il maggior numero di 12 punti ricevuti sarebbe stato il vincitore. In caso di ulteriore parità si sarebbe deciso in base al numero di 10 punti ricevuti, eventualmente 8, 7 e così via fino a dichiarare il paese vincitore. Questa regola fu applicata nel 1991 in Italia assegnando la vittoria alla Svezia, che si trovava a pari punteggio con la Francia. Il regolamento fu successivamente modificato e la vittoria viene assegnata al paese che ha ricevuto punti dal maggior numero di paesi. Solo in caso di parità si procede al conteggio dei 12 punti, eventualmente dei 10 punti e così via. Con l’attuale regolamento la vittoria del 1991 sarebbe stata assegnata alla Francia.
Slogan
A partire dall’Eurovision Song Contest 2002 ogni edizione del concorso canoro, a eccezione di quella del 2009, ha adottato uno slogan, deciso dalla rete di radiodiffusione. A partire dallo slogan vengono in seguito sviluppati il design e la scenografia. Ecco di seguito elencati tutti gli slogan:
Edizione | Città ospitante | Slogan | Traduzione |
---|---|---|---|
2002 | ![]() | A Modern Fairytale | Una Favola Moderna |
2003 | ![]() | Magical Rendezvous | Magico Appuntamento |
2004 | ![]() | Under The Same Sky | Sotto Lo Stesso Cielo |
2005 | ![]() | Awakening | Risveglio |
2006 | ![]() | Feel The Rhythm! | Senti Il Ritmo! |
2007 | ![]() | True Fantasy | Pura Fantasia |
2008 | ![]() | Confluence of Sound | Confluenza del Suono |
2010 | ![]() | Share The Moment! | Condividi Il Momento! |
2011 | ![]() | Feel Your Heart Beat! | Senti Il Tuo Cuore Battere! |
2012 | ![]() | Light Your Fire! | Accendi il tuo fuoco! |
2013 | ![]() | We Are One | Siamo Uno Solo |
2014 | ![]() | #JoinUs | #UniscitiANoi |
2015 | ![]() | Building Bridges | Costruendo Ponti |
2016 | ![]() | Come Together | Venite Insieme |
Gare simili nel mondo
- L’8 novembre 2011 l’ABU (l’equivalente della zona asiatica dell’UER) ha annunciato la produzione di un festival musicale simile all’Eurovision Song Contest, ovvero gli ABU Song Festivals 2012.[15]
- Nel 2013 è partita una gara parallela all’Eurovision Song Contest, ovvero il Turkvision Song Contest, ristretto alla sola partecipazione di nazioni e territori a forte presenza turcofona.
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