Comuni della Bergamasca – Capriate San Gervasio

Capriate San Gervasio comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Valeria Radaelli (lista civica) dal 27/05/2013 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°36′32″N 9°31′41″E | ||||
Altitudine | 190 m s.l.m. | ||||
Superficie | 5,83 km² | ||||
Abitanti | 8 006[1] (31-12-2014) | ||||
Densità | 1 373,24 ab./km² | ||||
Frazioni | Capriate, Crespi d’Adda, San Gervasio | ||||
Comuni confinanti | Bottanuco, Brembate,Canonica d’Adda, Filago,Trezzo sull’Adda (MI), Vaprio d’Adda (MI) | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24042 | ||||
Prefisso | 02 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 016051 | ||||
Cod. catastale | B703 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Cl. climatica | zona E, 2 428 GG[2] | ||||
Nome abitanti | capriatesi | ||||
Patrono | Sant’Alessandro | ||||
Giorno festivo | 26 agosto | ||||
Cartografia | |||||
![]() ![]() Capriate San Gervasio | |||||
![]() Posizione del comune di Capriate San Gervasio nella provincia di Bergamo | |||||
Sito istituzionale |
Capriate San Gervasio (Cavriàt San Gervàs in dialetto bergamasco[3]) è un comune italiano di 8.006 abitanti[4] della provincia di Bergamo in Lombardia. Il comune si trova a circa 17 chilometri a sud-ovest del capoluogo orobico.
Geografia fisica
Situato nell’isola bergamasca, territorio dell’alta pianura bergamasca, è delimitato dai fiumi Brembo e Adda.
Il territorio comunale ha una configurazione longilinea ed è collocato lungo la sponda sinistra dell’Adda, proprio dove il fiume forma una caratteristica doppia ansa che dà vita ad un ambiente naturale ricco di vegetazione.
Ha una struttura particolarmente curiosa: da nord a sud è infatti formato da tre “gradini”, su ognuno dei quali si adagia uno degli storici insediamenti urbani di San Gervasio d’Adda (a nord), Capriate d’Adda (al centro), e Crespi d’Adda (a sud).
Storia
L’antichità
Circa duemila anni fa, i Romani crearono degli insediamenti in zona, che si affiancarono ai precedenti insediamenti celtici.
Il Medioevo
Il primo documento che attesta l’esistenza del borgo risale tuttavia a qualche secolo più tardi, precisamente al 948, nel quale viene ribadito l’utilizzo e lo sfruttamento di questi terreni da parte del vescovo di Cremona, che aveva ricevuto l’investitura feudale direttamente dall’imperatore del Sacro Romano Impero.
I secoli successivi videro notevoli scontri tra le opposte fazioni di guelfi e ghibellini, che resero obbligatoria la costruzione di edifici atti alla difesa del territorio, tra i quali un castello. Inoltre, verso la fine del XII secolo, le truppe comunali di Bergamo vi costruirono un imponente fortificazione di legno utilizzata come deposito per le armi e l’artiglieria.
Il borgo fu interessato anche dalle spedizione punitive, tra le quali ebbero tragiche conseguenze quelle perpetrate da Facino Cane e da Francesco Bussone, detto il Carmagnola, culminate con la distruzione del ponte sull’Adda.
Le numerose lotte segnarono gli abitanti, sottoposti successivamente ad ulteriori scontri tra le truppe del Ducato di Milano e quelle della Repubblica di Venezia, con i primi che, guidati dalla famiglia Sforza-Visconti, ebbero inizialmente la meglio.
Età moderna
Successivamente furono invece i veneti che riacquisirono definitivamente il controllo della zona nel XV secolo, garantendo stabilità a livello politico per alcuni secoli.
Età contemporanea
Nel 1797 vi fu l’arrivo della dominazione francese tramite la Repubblica Cisalpina, a cui subentrarono poi gli austriaci con il Regno Lombardo-Veneto.
Nel 1889 al comune di Capriate d’Adda venne aggregata la frazione di Crespi, fino ad allora appartenente a Canonica d’Adda[5].
Soltanto nel 1928 il comune assunse le attuali dimensioni, quando vennero accorpati i comuni di Capriate d’Adda e San Gervasio d’Adda nel nuovo comune di Capriate San Gervasio.
Simboli
I simboli del comune sono lo stemma e il gonfalone conferiti con R.D. 26 luglio 1929.
Blasonatura stemma:
« Troncato, al primo d’azzurro allo scaglione d’argento accompagnato da tre fusi dello stesso, posti due e uno; al secondo d’argento al castello di rosso fondato sulla campagna erbosa accompagnato in capo da un fulmine dello stesso. Ornamenti esteriori da Città. » |
(RD 26 luglio 1929, come modificato dal DPR 11 luglio 2006 in seguito alla concessione del nuovo gonfalone cittadino) |
L’11 luglio 2006 il Comune di Capriate San Gervasio ha inoltre ottenuto, con Decreto del Presidente della repubblica, il titolo di “Città”.
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
La chiesa parrocchiale, dedicata a Sant’Alessandro. Edificata all’inizio del XX secolo in luogo di un più piccolo edificio di culto, ha conservato di esso l’altare maggiore, la via crucis e numerosi affreschi.
Altre chiese sparse sul territorio comunale meritano una citazione: la chiesa di San Gervasio e Protasio, la parrocchiale di Crespi d’Adda, l’oratorio di San Rocco e quello dei santi Siro e Sinigoldo.
Architetture civili
Nel paese sono presenti numerosi edifici civili degni di nota, tra i quali spiccano la Villa Valsecchi, sede di un ordine religioso, il Palazzo comunale ed il ponte sull’Adda.
Altro
Minitalia Leolandia
A Capriate San Gervasio è infine situato il parco divertimenti Minitalia Leolandia. Tra le principali attrazioni abbiamo giostre, un rettilario e l’Italia riprodotta in miniatura.
Siti archeologici
Villaggio Operaio di Crespi d’Adda
Il luogo di maggior interesse turistico è dato dal Villaggio operaio di Crespi d’Adda.
Al riguardo il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha accolto nel 1995 Crespi d’Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto in quanto “Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa”. Il villaggio di Crespi è, nella lista dell’Unesco, il quinto sito al mondo legato al tema della storia dell’industria.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[6]
Infrastrutture e trasporti
L’A4 dispone a Capriate di un’uscita dedicata.
Fra il 1890 e il 1958 era inoltre presente una stazione della tranvia Monza-Trezzo-Bergamo dalla quale si diramava la breve tratta di collegamento con Crespi d’Adda[7].
Crespi d’Adda
Crespi d’Adda frazione | |
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panorama di Crespi d’Adda | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°35′48″N 9°32′10″E |
Altitudine | 180 m s.l.m. |
Abitanti | 450 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24040 |
Prefisso | 02 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | crespesi |
Patrono | Santissimo Nome di Maria |
Cartografia | |
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Crespi d’Adda (EN) Crespi d’Adda | |
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Tipo | Culturale |
Criterio | (iv) (v) |
Pericolo | non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1995 |
Scheda UNESCO | (EN) Scheda (FR) Scheda |
Crespi d’Adda è una frazione del comune italiano di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, Lombardia.
Il paese sorge poco sopra la confluenza del fiume Brembo nell’Adda, all’estremità meridionale dell’Isola bergamasca.
È sede di un villaggio operaio, operante nel settore tessile cotoniero sorto a opera di Cristoforo Benigno Crespi a partire dal 1875 e passato poi nelle mani del figlio.
Per il suo rilievo storico e architettonico fu, nel 1995, annoverato tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO.
Storia
Il villaggio venne costruito durante l’ultimo quarto del XIX secolo dalla famiglia Crespi, che scelse quest’area, vicina al fiume Adda, per costruire un cotonificio. La fondazione si fa risalire al 1878, anno in cui il bustocco Cristoforo Benigno Crespi acquistò 85 ettari di terra dai comuni di Capriate San Gervasio e Canonica d’Adda. I lavori di costruzione vennero affidati all’architetto Ernesto Pirovanoe all’ingegnere Pietro Brunati. Il villaggio è poi stato portato avanti dal figlio di Cristoforo, Silvio Crespi.
L’ambizioso progetto di Crespi prevedeva di affiancare agli stabilimenti – similmente a quanto già accadeva nell’Inghilterra dellarivoluzione industriale – un vero e proprio villaggio che ospitasse alcuni operai della fabbrica e le loro famiglie. Il neonato insediamento venne dotato di ogni struttura necessaria: oltre alle casette delle famiglie operaie (complete di giardino ed orto) e alle ville per i dirigenti (che vennero costruite in seguito), il villaggio era dotato di chiesa (copia in scala ridotta del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio), scuola, cimitero, ospedale proprio davanti alla fabbrica, campo sportivo, teatro, stazione dei pompieri e di altre strutture comunitarie.
Il cimitero di Crespi d’Adda, realizzato dall’architetto Gaetano Moretti (cui i Crespi avevano commissionato anche i lavori di realizzazione della centrale idroelettrica di Trezzo sull’Adda), è dominato dalla tomba della famiglia Crespi: una piramide con scalone monumentale, di stile eclettico e di gusto esotico, affiancata da due ampie esedre che sembrano idealmente simboleggiare l’abbraccio della famiglia Crespi a tutti gli operai del villaggio. Nel prato di fronte al famedio dei Crespi vi sono piccole croci disposte in modo ordinato e geometrico, mentre le tombe più elaborate sono allineate lungo i muri di cinta, memoria della stratificazione sociale della comunità. Negli ultimi decenni, tuttavia, il cimitero ha perso parte del suo originario rigore: tombe e monumenti recenti si sono sostituiti o aggiunti alle originali sepolture. Il cimitero è tuttora in funzione, caro alla comunità locale. La via principale ha anche un significato simbolico.
Nel 1889 la frazione di Crespi, sino ad allora compresa nel comune di Canonica d’Adda nel circondario di Treviglio, venne assegnata al comune di Capriate d’Adda nel circondario di Bergamo[1].
In data 11 ottobre 2013 il complesso dell’ex cotonificio viene acquistato dall’imprenditore Antonio Percassi con l’intenzione di utilizzarlo come quartier generale delle sue aziende.[2]
Patrimonio UNESCO
All’inizio degli anni novanta a livello comunale fu proposto un piano regolatore che prevedeva nuove edificazioni nell’area del villaggio operaio. L’associazione culturale locale “Centro Sociale Fratelli Marx” (CSFM), supportata dal locale circolo di Legambiente e da diverse persone coscienti del valore del villaggio, volle contrastare questa proposta decidendo di tentare l’iscrizione del sito di Crespi d’Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Fu costituita la Consulta per Crespi, che iniziò un’opera di informazione e pressione sui politici e gli organi di informazione locali per scongiurare l’applicazione del piano urbanistico.
L’operazione ebbe successo convincendo l’Amministrazione a non realizzare le edificazioni previste nell’area storica del villaggio e ad appoggiare la richiesta di inserimento nella Lista. La redazione del dossier di nomination da presentare all’UNESCO venne affidata a due membri del CSFM: Andrea Biffi ed Enzo Galbiati (cfr. Belli Guido, Chorus. A programme for balanced and sensitive development of heritage and culture: the case of Crespi d’Adda. Milano: Regione Lombardia, gennaio 1997). In una fase successiva dell’istruttoria l’UNESCO richiese un approfondimento sullo stato di autenticità del sito, affidata all’esperto di archeologia industriale Edo Bricchetti. Accompagnava la nomination un progetto di valorizzazione culturale del villaggio operaio e della comunità residente ideato dal CSFM, presentato nel corso del Convegno Internazionale organizzato per promuovere la candidatura di Crespi d’Adda, a cui partecipò Giancarlo Riccio, Ambasciatore Diplomatico e all’epoca Codirettore del Centro per il Patrimonio Mondiale UNESCO di Parigi (Riccio fu determinante per l’inserimento di Crespi nella Lista).
Il 5 dicembre 1995 il “Villaggio operaio di Crespi” è entrato a far parte della Lista del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. È uno degli esempi meglio conservati di villaggio operaio industriale che esistano al mondo. Contrariamente a siti analoghi, lo stabilimento è stato funzionante fino al dicembre 2003 e le case sono tuttora abitate.
Infrastrutture e trasporti
Fra il 1890 e il 1958 Crespi d’Adda era servita dalla stazione capolinea della breve tratta di diramazione proveniente da Capriate San Gervasio della tranvia Monza-Trezzo-Bergamo[3].
Galleria d’immagini
Leolandia
Coordinate: 45°36′20″N 9°32′21″E (Mappa)
Leolandia (ex Minitalia) | |
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Stato | ![]() |
Località | Capriate San Gervasio |
Inaugurazione | 14 marzo 2008 |
Temi | Parco a tema |
Proprietario | Gruppo Thorus |
Slogan | Un mondo fantastico, una festa strepitosa! |
Sito web | Sito ufficiale italiano |
Parchi di divertimento |
Leolandia (fino alla stagione 2014 Minitalia Leolandia) è un parco di divertimento che si trova a Capriate San Gervasio, inprovincia di Bergamo in Lombardia.
Nato nel 1975 con il nome di Minitalia, nel 1998 ha cambiato nome in FantasyWorld Minitalia e nel 2007 in Minitalia Leolandia.
Il parco è orientato principalmente alle famiglie con bambini, ma presenta attrazioni e show rivolti a persone di ogni età e alcuni percorsi didattici per le scuole. Al suo interno ospita anche un acquario, un rettilario e un’area aperta con animali da fattoria e una collezione di pappagalli.
La sua storica attrazione, tuttora presente e completamente ristrutturata, è l’Italia in miniatura, con 160 riproduzioni in scala dei monumenti più belli del nostro Paese. Lungo il percorso del mini Stivale, inoltre, sono posizionate 12 statue parlanti, raffiguranti alcuni personaggi simbolo delle varie regioni (come Giulio Cesare, Mia Martini ed Eduardo De Filippo) che raccontano la loro storia e le particolarità del loro territorio.
Il parco è aperto generalmente da metà marzo ai primi di novembre e con i suoi 200.000 m²[1] può essere considerato uno dei più importanti parchi del Nord Italia.
Dalla stagione 2007-2008 il parco è passato sotto la gestione della Zamperla Spa e del gruppo Thorus, i quali hanno apportato al parco un mix di natura, scoperta e divertimento che ha restituito a Minitalia Leolandia Park un ruolo attivo nella vita sociale del suo territorio[2].
Nella stagione 2010 Zamperla esce dalla società ed il parco passa sotto la gestione del gruppo Thorus[3].
Storia del parco
L’idea di realizzare un parco, la cui principale attrazione fosse la riproduzione dell’Italia in miniatura, venne all’imprenditore tessile di Capriate San Gervasio Guido Pendezzini alla fine degli anni Sessanta.
I lavori partirono nel 1973 e nel luglio del 1975 il parco, non ancora completo ma già dotato di una grande area giochi e di un’arena per gli spettacoli, venne aperto al pubblico col nome “Minitalia”. L’inaugurazione definitiva avvenne però tre anni più tardi, nell’aprile del 1978. Tra le peculiarità del parco, che cominciò ad ospitare anche eventi e manifestazioni, c’erano 18 negozi attrezzati per la vendita di prodotti dell’artigianato tipico delle varie regioni (oggi non più presenti).
Negli anni ’80, la concorrenza dei parchi meccanico-tematici spinse anche Minitalia a potenziare e diversificare il mix di offerta. Ciò coincise anche con il primo cambio di gestione che avvenne nell’ottobre del 1997, quando la famiglia Pendezzini cedette il parco a due soggetti imprenditoriali già operanti nel mondo dei divertimenti: la famiglia Triberti, con una decennale esperienza circense e già gestore delle attrazioni del parco “Le Cornelle” a Valbrembo, e la famiglia Fabbri, imprenditori rodigini nella produzione di attrazioni per parchi divertimento. Il parco assunse il nuovo nome “FantasyWorld-Minitalia” iniziando la prima stagione il 15 marzo 1998.
Nel 2000 venne creata un’area dedicata a Leonardo Da Vinci, che oggi è stata ulteriormente ampliata con l’aggiunta di attrazioni meccaniche a tema: si tratta di alcune invenzioni di Leonardo riprodotte a grandezza naturale ed esposte in una mostra interattiva.
Alla fine del 2007 è avvenuto il secondo cambio di gestione: la Zamperla SpA, azienda vicentina tra i maggiori produttori mondiali di attrazioni per parchi di divertimento (già soci di minoranza nella precedente gestione del gruppo Triberti) insieme alla società finanziaria bergamasca Thorus, hanno dato il via ad una massiccia operazione di recupero, restyling ed espansione del parco, potenziando l’offerta delle attrazioni e cambiando il nome in “Minitalia Leolandia Park”
La stagione 2010 si è aperta con un nuovo cambio di gestione. La Zamperla esce dalla compagnia azionaria formata nel 2007 con il Gruppo Thorus che ne diviene così unico proprietario[4].
Dal 2014, infine, il parco abbandona definitivamente lo storico nome Minitalia, cominciando a chiamarsi solamente Leolandia.
http://www.comune.capriatesangervasio.bg.gov.it/servizi/notizie/notizie_homepage.aspx sito istituzionale
https://www.leolandia.it/ sito Leolandia
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