Comuni della Bergamasca – Fara Olivana con Sola, Isso

Fara Olivana con Sola comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Sabrina Severgnini (lista civica) dal 25/05/2014 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°30′N 9°45′E | ||||
Altitudine | 107 m s.l.m. | ||||
Superficie | 5,04 km² | ||||
Abitanti | 1 310[1] (31-12-2013) | ||||
Densità | 259,92 ab./km² | ||||
Frazioni | Sola | ||||
Comuni confinanti | Bariano, Castel Gabbiano(CR), Covo, Fornovo San Giovanni, Isso, Mozzanica,Romano di Lombardia | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24058 | ||||
Prefisso | 0363 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 016097 | ||||
Cod. catastale | D491 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Nome abitanti | faresi | ||||
Patrono | San Lorenzo e santo Stefano | ||||
Giorno festivo | 10 agosto e 26 dicembre | ||||
Cartografia | |||||
![]() ![]() Fara Olivana con Sola | |||||
![]() Posizione del comune di Fara Olivana con Sola nella provincia di Bergamo | |||||
Sito istituzionale |
Fara Olivana con Sola (Fara e Söla in dialetto bergamasco[2][3]) è un comune italiano di 1 310 abitanti[1] della provincia di Bergamo, in Lombardia. È situato nella bassa pianura bergamasca, sulla riva sinistra del fiume Serio, al confine con la provincia di Cremona.
Geografia fisica
Il suo territorio, interamente pianeggiante, si estende per 4,93 km² ad altitudini sul livello del mare comprese tra i 107 metri di Fara ed i 105 metri di Sola, e dista circa 29 chilometri a sud da Bergamo, 2 da Covo e 3 da Romano di Lombardia.
Il comune comprende due centri urbani: Fara Olivana, sede dell’antica pieve di Santo Stefano, che si trova più a nord, e la frazione Sola, sede della parrocchia di San Lorenzo, situata due chilometri più a sud, lungo la ex strada Statale 11. Sono inoltre presenti alcuni grossi cascinali: la Superba, Fara Nuova, Pomi, San Vito e Bettola.
Una striscia del territorio comunale situata lungo il fiume fa parte del Parco regionale del Serio.
Storia
Le origini di Fara Olivana risalgono tra il VI ed il VII secolo, durante l’epoca dei Longobardi. Questo si evince dall’origine etimologica del nome che starebbe ad indicare una fara, ovvero una tribù longobarda legata da vincoli di parentela, discendente da tale Olivano. Sempre in epoca longobarda vi è inoltre il culto devozionale a Santa Fara.
Il primo documento scritto che attesta l’esistenza del borgo risale invece all’anno 915, durante il periodo feudale, nel quale il borgo era inglobato nel Sacro Romano Impero. Inizialmente la gestione del territorio venne affidata dagli imperatori direttamente alla diocesi di Cremona, a cui in seguito subentrò la famiglia dei Da Rudiano. In quei tempi sorsero numerose fortificazioni volte alla difesa del territorio, tra cui anche un castello, di cui ora non esistono resti, probabilmente collocato presso la Cascina Superba. Il tutto al fine di proteggere il territorio e gli abitanti dalle lotte fratricide tra i guelfi ed i ghibellini, che a lungo funestarono la vita del paese, al punto di provocarne la distruzione tra il XIV ed il XV secolo.
La ricostruzione fu lenta e faticosa, al termine della quale, nel XV secolo il potere passò nelle mani della Repubblica di Venezia, che compì numerosi interventi volti al miglioramento delle condizioni sociali e lavorative, dissodando terreni e costruendo canali per l’irrigazione, tra i quali il fosso bergamasco, che delimitava i territori della Serenissima nonché i confini amministrativi del paese a sud e ad est. Da allora il paese ha mantenuto una forte connotazione e tradizione rurale, con l’agricoltura attività predominante. A tal riguardo le cronache riportano che Fara fu uno dei primi paesi in Europa ad adottare la coltivazione di granoturco.
I successivi regimi si susseguirono senza riguardare direttamente questo piccolo comune, che seguì le sorti del resto della provincia.
Simboli
Il comune ha come simboli lo stemma e il gonfalone definiti nello statuto comunale[4]:
Blasonatura stemma:
« Troncato da una fascia in divisa d’argento, ondata e ombrata d’azzurro; nel primo d’azzurro a tre spighe di grano d’oro una accanto all’altra; nel secondo di rosso a tre pannocchie di granoturco d’argento ugualmente ordinate. Ornamenti esteriori da Comune. » |
Blasonatura gonfalone:
« Drappo troncato, di rosso e d’azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento: Comune di Fara Olivana con Sola. » |
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
Chiesa arcipretale di Santo Stefano
Chiesa arcipretale di Santo Stefano | |
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Stato | ![]() |
Regione | Lombardia |
Località | Fara Olivana |
Religione | Cattolica |
Diocesi | Bergamo |
La prima notizia certa della sua esistenza risale al XIII secolo; compare infatti, già come pieve, nell’elenco delle chiese bergamasche che pagavano la tassa alla Santa Sede attorno al 1260.
Nel XIV secolo era officiata dall’arciprete e da almeno due canonici, nel 1360 estendeva la sua giurisdizione su Sola, Innerverga (Neveri di Bariano), Carpeneto di Morengo e su alcune chiese cremonesi feudo del vescovo di Bergamo (Paderno, Fengo, Ursulario, Acqualonga).
Un inventario del 1348 assegna alla chiesa di Santo Stefano un cospicuo beneficio di varie centinaia di pertiche di terra. L’edificio sacro che doveva essere di modeste dimensioni subì certamente gravi danni nel 1398 durante l’assedio e la distruzione del Castello Vecchio, che si trovava nelle sue immediate vicinanze. Fu restaurata una prima volta verso il 1470 ad opera della Misericordia Maggiore di Bergamo; la stessa nel 1507 fornì all’arciprete del tempo i mattoni necessari per rifare il pavimento. Le visite pastorali dei primi decenni del Cinquecento definiscono la chiesa “piccola ma ben tenuta”con tre altari, dei quali il maggiore collocato nel piccolo e basso presbiterio coperto a volta.
Attorno al 1570 la pieve di Fara venne soppressa e la chiesa fu aggregata alla pieve di Ghisalba. A seguito della visita di San Carlo Borromeo(1575) la Misericordia fece ricostruire il presbiterio, innalzò il campanile sulla sinistra della facciata dotandolo di campane ed orologio e acquistò un organo, assumendo poi un organista di Pesaro. La chiesa aveva un cimitero adiacente alla parete settentrionale, ma non era usato in quanto i morti venivano sepolti regolarmente all’interno del tempio. L’attuale edificio fu voluto dall’Arciprete Andrea Garella e dal popolo di Fara, che lo fecero erigere tra il 1767 e il 1788 su progetto dell’architetto.
Per la particolare natura del suolo acquitrinoso si dovettero eseguire continui lavori di consolidamento: nel 1828, nel 1894, nel 1919e nel 1932. Le spese per l’ultimo intervento furono particolarmente onerose e dovettero essere interamente sostenute dal Comune e dai fedeli; in quegli anni infatti l’amministrazione della Misericordia, alla quale era stato chiesto un congruo contributo, si trovava in gravi difficoltà economiche. Un’epigrafe posta sull’edificio commemora la sua ricostruzione e i difficili lavori di restauro: “Veteri aede arcipresb. plebana/angusta ac fatiscente/templum hoc/auspice Andrea Garella Archipr./Misericordia Majori Bergomi opitulante/incolarum stipe et opera/ab an.MDCCLXVI ad an. MDCCLXXXVIII/Archetipis Iac Allegrini/funditus Eadificatum/Divo Stephano Pr Sacrum/VI Kal.Majas an.MDCCCLXIX/A Petro Aloisio Speranza Bergomensium Episc./rite consecratum/Franc.Xav.Cavagna Archipr./eques italicae coronae/popouli aere et labore/circumquaque solidandum/auroque pictisque marmisque exornandum/curavit/reparatae salutis/undevices.centeno anno vertente/”.
Chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Sola
Chiesa di San Lorenzo | |
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Stato | ![]() |
Regione | Lombardia |
Località | Sola (frazione di Fara Olivana) |
Religione | Cattolica |
Diocesi | Bergamo |
La chiesa di San Lorenzo è di origine medioevale: l’orientamento canonico delle chiese più antiche difatti prevedeva che la facciata si trovasse esposta ad Ovest e l’abside ad Est. Nel 1260 faceva già parte della pieve di Fara Olivana e probabilmente aveva una cappella sussidiaria a Bettola, dedicata a San Giorgio, distrutta dall esondazione del fiume Serio in epoca molto antica.
La chiesa di Sola fu distrutta, insieme con il paese durante le guerre civili del XIV e XV secolo. Nei documenti delle visite pastorali del XVI secolo si accenna sempre alle “rovine della distrutta chiesa di San Lorenzo di Sola“, che tuttavia possedeva un beneficio di oltre cento pertiche di terra, usurpato probabilmente dai laici che l’avevano in affitto. Devotissimi a San Lorenzo, gli abitanti di Sola facevano spesso celebrare la messa tra le sue rovine, e non appena i tempi lo permisero provvidero alla sua ricostruzione.
La chiesetta fu probabilmente rifatta nei primi anni del Seicento e da allora gli abitanti di Sola provvidero a farvi celebrare settimanalmente delle messe dei frati agostiniani di Romano di Lombardia o dei sacerdoti dei paesi vicini. Con l’aumento della popolazione la chiesetta fu ampliata una prima volta nel 1834 e poi ancora nel 1899 su progetto dell’architetto Don Antonio Piccinelli.
Nel corso di questi lavori fu eretto il muro che separa il presbiterio dall’antica abside, trasformata in ripostiglio. Il tempio fu benedetto il 9 agosto 1900 dal vescovo G. Camillo Guindani. Dopo molto secoli d’attesa la chiesa divenne finalmente parrocchiale e fu sottoposta ad un nuovo restauro generale. Fu riconsacrata nel 1994 con l’antico titolo di San Lorenzo.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Alessandro Nespoli | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 24 maggio 2014 | Diego Recanati | Lista civica | Sindaco | |
25 maggio 2014 | in carica | Sabrina Severgnini | Lista civica Cresciamo Insieme | Sindaco |
http://www.comune.faraolivanaconsola.bg.it/bin/index.php sito istituzionale
http://www.faraolivanasola.com/index.php?c=3 sito A.S.D. Fara
http://bessimo.it/fara-olivana-con-sola/ Sito Coperativa Bessimo
Isso comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Rocco Maccali (lista civicaProgetto Isso) dal 26/05/2014 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°28′36″N 9°45′34″E | ||||
Altitudine | 104 m s.l.m. | ||||
Superficie | 5,06 km² | ||||
Abitanti | 669[1] (31-12-2013) | ||||
Densità | 132,21 ab./km² | ||||
Comuni confinanti | Barbata, Camisano (CR),Castel Gabbiano (CR),Covo, Fara Olivana con Sola | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24040 | ||||
Prefisso | 0363 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 016122 | ||||
Cod. catastale | E370 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Nome abitanti | issesi | ||||
Patrono | sant’Andrea | ||||
Giorno festivo | 30 novembre | ||||
Cartografia | |||||
![]() ![]() Isso | |||||
![]() Posizione del comune di Isso nella provincia di Bergamo |
Isso (Iss in dialetto bergamasco[2]) è un comune italiano di 669 abitanti[1] della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situato nella bassa pianura bergamasca, al confine con la provincia di Cremona, dista circa 35 chilometri a sud dal capoluogo orobico.
Storia
Molto poche sono le informazioni sulla storia di questo piccolo paese della bassa bergamasca, che è sempre stato caratterizzato per il proprio limitato numero di insediamenti, che non gli ha permesso di ricoprire ruoli predominanti nei vari contesti storici.
Inserito in una zona in cui si svilupparono molti insediamenti abitativi fin dall’epoca romana, sul proprio territorio non sono mai stati rinvenuti resti che permettessero di accostare l’origine del borgo a un preciso periodo storico, anche se si presume vi fossero alcuni presidi militari, data la vicinanza a un importante crocevia di strade che, collegando gli estremi della pianura padana, rendeva la zona particolarmente importante sia dal punto di vista militare che da quello dei trasporti.
I primi documenti scritti che ne attestano l’esistenza risalgono all’età medievale, quando sul territorio comunale cominciò ad aumentare il livello di antropizzazione, grazie alle migliorate condizioni di vita degli abitanti. In quel periodo la concessione feudale di Isso venne accordata dagli imperatori del Sacro Romano Impero alla diocesi di Cremona, che dovette però guardarsi dalle mire espansionistiche della città di Milano, che più volte cercò di impadronirsi di questi territori. Era il tempo delle guerre di fazione traguelfi e ghibellini, e anche Isso dovette dotarsi di edifici fortificati, tra cui anche un castello.
Ciò non bastò al vescovo cremonese per mantenere il controllo del territorio di Isso che finì nelle mani dei Visconti, importante famiglia di Milano. A partire dal XV secolo cominciarono ulteriori scontri tra la suddetta famiglia e la Repubblica di Venezia, che durarono parecchi decenni. Al termine di questo periodo di instabilità, sul territorio vennero compiuti numerosi interventi volti al miglioramento delle condizioni sociali e lavorative, dissodando terreni e costruendo canali per l’irrigazione. Da allora il paese, tornato sotto il dominio meneghino nel contado di Cremona, ha mantenuto una forte connotazione e tradizione rurale, con l’agricoltura attività predominante.
Soltanto nel corso del XX secolo il paese ha visto un sostanziale cambiamento della vita lavorativa: all’agricoltura sono subentrati l’industria e il terziario, relegando il lavoro nei campi a parte minoritaria.
Monumenti e luoghi d’interesse
Le cascine
A ricordo della tradizione agricola vi sono una grande quantità di cascine in aperta campagna, tra cui la cascina Secchi, la cascina Casella, la cascina Cremonesi e la cascina Farabona. Queste stanno a ricordare l’anima rurale del borgo, nelle quali sono ancora presenti segni della vita di un tempo.
Il castello
Inoltre sono ancora visibili i resti del castello medievale, di cui è possibile ammirare parte della muratura e della merlatura tipica della fazione ghibellina, unitamente al fossato che lo cingeva.
La chiesa e il Palazzo Zucoli
Merita infine menzione l’Oratorio di Sant’Andrea, che funge da chiesa parrocchiale per il paese di Isso, dato che la parrocchiale vera e propria è posta a Barbata. Originario del XVII secolo, faceva originariamente parte del palazzo Zucoli, di cui era la cappella.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2004 | 2009 | Gianpietro Boieri | Lista civica | Sindaco | |
2009 | 2014 | Gianpietro Boieri | Lista civica Tradizione e Rinnovamento | Sindaco | |
26 maggio 2014 | in carica | Rocco Maccali | Lista civica Progetto Isso | Sindaco |
Fusione
Dal marzo 2013 è in atto una campagna informativa per portare il paese alla fusione con i comuni di Covo e Fara Olivana con Sola. Il referendum tenutosi il 1º dicembre 2013 ha visto la maggioranza dei cittadini di Isso e Fara Olivana con Sola votare a favore. I cittadini di Covo, il paese di gran lunga più densamente popolato, hanno invece votato per oltre il 70% a favore del “no”, lasciando i comuni divisi.
http://www.comune.isso.bg.it/bin/index.php sito istituzionale
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