10 ottobre 1956 – Sequestro a Terrazzano, quando la polizia sbagliò..e ci scappò il morto

Il sequestro – Doveva essere un mattina come tante per gli alunni di quella scuola elementare di Terrazzano, frazione di Rho, invece alle ore 11.30 circa, due tizi esaltati irruppero nella scuola, spianando le loro calibro 7.65.
I due sequestratori erano i fratelli Santato: Egidio era da poco uscito dal manicomio di Aversa, seguiva alla lettera le istruzioni del fratello Arturo, la vera mente criminale del sequestro messo in atto.
Furono presi in ostaggio 96 alunni e tre maestre, sotto la scuola si riversò immediatamente l’intero quartiere, sul posto accorsero Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco. Oltre a loro erano presenti le troupe della RAI, che fornirono una radiocronaca in diretta del sequestro, a cui seguirono le immagini reali al telegiornale della sera.
Tra le forze dell’ordine ci si domandava come procedere, che iniziative prendere, tra loro c’era molta incertezza, non erano preparati a eventi di questo tipo, difficile ricordarne di simili nel passato.
I sequestratori avanzarono richieste assurde: Egidio si affacciò da una finestra, in un braccio stringeva un bambino e con l’altro gli puntava la pistola alla tempia, strillando alla folla che se le sue richieste non fossero state eseguite, sarebbe stato pronto ad ammazzare tutti gli ostaggi, compiendo una strage. I sequestratori chiedevano 200 milioni di lire, in oltre per la fuga, chiedevano un’auto e dei giubbetti antiproiettile ma soltanto di produzione americana.
La vittima – Mentre le forze dell’ordine si chiedevano come procedere, tra la folla si fece largo un giovane, era Sante Zennaro, un 23enne del luogo, conoscente dei Santato, che si offrì volontario per negoziare con i sequestratori, sicuro che li avrebbe convinti a rilasciare i giovani alunni.
La richiesta di Sante Zannaro venne accettato, il giovane fu accompagnato anche dal detective Tommaso Ponzi, che diventerà famoso in futuro. L’operaio 23enne si servì di una scala a pioli per avvicinarsi a una finestra per poi entrare
Erano ormai sei ore che durava il sequestro, Zennaro cominciò a trattare con i fratelli sequestratori, ma le forze delle ordine decisero di prendere una nuova iniziativa: fare irruzione nell’aula mentre procedevano i negoziati, niente di più sbagliato. Durante l’irruzione la polizia aprì il fuoco per farsi strada, colpendo accidentalmente il giovane Zannaro, per lui non ci fu più nulla da fare.
Conseguenze – La polizia, nei giorni seguenti, tentò di accollare la morte di Zennaro ai due sequestratori, le false notizia decaddero immediatamente, visto che Zennaro fu ucciso dai proiettili di un mitra, arma che i fratelli Santato non possedevano.
Dopo il sequestro, Egidio Santato fu internato di nuovo in manicomio, invece Arturo fu condannato a cinque anni di carcere.
Il povero Zennaro fu onorato con una medaglia d’oro alla memoria, e l’istituto scolastico assunse il suo nome.
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