Comuni della Bergamasca – Predore, Vigolo, Parzanica, Tavernola Bergamasca. Viadanica

Predore comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Paolo Bertazzoli (lista civica) dal 16/05/2011 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°41′N 10°01′E | ||||
Altitudine | 189 m s.l.m. | ||||
Superficie | 10,96 km² | ||||
Abitanti | 1 901[1] (12-01-2013) | ||||
Densità | 173,45 ab./km² | ||||
Frazioni | Eurovil, Mantolina | ||||
Comuni confinanti | Iseo (BS), Sarnico, Tavernola Bergamasca, Viadanica, Vigolo | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24060 | ||||
Prefisso | 035 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 016174 | ||||
Cod. catastale | H020 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | ||||
Cl. climatica | zona E, 2 383 GG[2] | ||||
Nome abitanti | Predoresi | ||||
Patrono | Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battista | ||||
Giorno festivo | 24 giugno | ||||
Cartografia | |||||
![]() ![]() Predore | |||||
![]() Posizione del comune di Predore nella provincia di Bergamo |
Predore (Predùr in dialetto bergamasco[3][4]) è un comune italiano di 1.901 abitanti[5] della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato sulla sponda occidentale del Lago d’Iseo, dista circa 31 chilometri a est dal capoluogo orobico.
Geografia fisica
Territorio e luoghi d’Interesse
Arrivando da Sarnico, dopo il centro turistico Eurovil, si trova la chiesetta di San Giorgio, dove alcuni recenti interventi di ripristino hanno evidenziato le caratteristiche architettoniche medievali del piccolo edificio.
Proseguendo per circa un chilometro si giunge nel centro del paese, posto su un declivio tra lago e collina, formato dai sedimenti del torrente Rino, che qui trova sfogo nel lago d’Iseo.
Nell’ariosa Piazza Vittorio Veneto sorge il municipio, affiancato a sinistra dalla storica fontana dell’anno 1709 e dall’olmo a cui un tempo era intitolata la piazza.
Poco resta del fascino originario del Centro Civico: l’ex chiesa arcipresbiterale plebana venne eretta prima dell’anno 1000 nell’antico borgo a lago di Predore, e nel corso dei secoli subì molteplici trasformazioni che ne compromisero la struttura altomedioevale. La facciata orientata verso il lago è semplice nella forma, la pianta è ad unica navata di stile barocco, la copertura attuale è a capriate e sostituisce la volta che è crollata per via del periodo di abbandono che ha subito, ora è interessata da un intervento di riqualificazione atto a renderla idonea come auditorium civico.
In riva al lago, all’interno della pregevole villa Lanza si trova la Torre Dimezzata del XII secolo, che faceva parte della fortificazione di Predore. Le credenze popolari raccontano di due fratelli, l’uno guelfo e l’altro ghibellino, venuti a contesa e che vollero uno lasciare in piedi, e l’altro abbattere la torre. In realtà non è certo cosa sia stato a provocare il crollo del mastio.
L’altro centro storico arroccato a monte della strada rivierasca conserva alcuni resti dell’antico borgo fortificato e del castello medievale; caratteristiche sono invece le strette viuzze che si articolano in ripido pendio fino ai margini più elevati del nucleo abitato.
A nord del paese, in una stupenda posizione a mezza montagna sorge il Santuario della Madonna della Neve, edificato nel XV secolo; esso subì in successione profonde trasformazioni ed ampliamenti. Il Santuario è accessibile per una strada particolarmente ripida, o a piedi per una scalinata di ben 288 gradini. Ottimo da qui il panorama sul lago e sulla riserva ambientale delle Torbiere di Iseo.
Nella parte orientale del comune sorge il cosiddetto Corno di Predore, area di grande interesse scientifico e naturalistico.
Chiesa arcipresbiterale[modifica | modifica wikitesto]
- La Chiesa arcipresbiterale plebana del Sacro Cuore di Gesù e San Giovanni Battistasorge a est di Piazza Vittorio Veneto e venne edificata nel 1909 su progetto del prof. Giovanni Barboglio. Il titolo di Arcipresbiterale Plebana indica che è la chiesa matrice della 14 parrocchie afferenti al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo. All’interno spicca un dipinto della Madonna con San Felice da Cantalice di Francesco Zucco (XVII secolo). L’organo a doppia tastiera, provvisto di 19 registri, è stato commissionato alla ditta Marzoli e Rossi di Varese nel 1925, ma necessita di un intervento di restauro. L’attiguo campanile di metri 45 d’altezza, ultimato nel 1921, vanta un concerto di 8 campane in tonalità Do3 grave lombardo, fuso nel 1950 dalla fonderia pontificia Angelo Ottolina di Bergamo per un peso complessivo di 60 quintali, di cui 18,64 quintali la campana maggiore.
- Il Vicariato di Predore n° 20 è una suddivisione amministrativa della diocesi di Bergamo comprendente le parrocchie di Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Credaro, Foresto Sparso, Gandosso, Paratico (Bs), Parzanica, Predore, Sarnico, Tavernola Bergamasca, Viadanica, Vigolo, Villongo Sant’Alessandro e Villongo San Filastro. Con il sinodo diocesano dell’anno 1574 il vescovo di Bergamo Federico Cornaro nell’intento di realizzare la riforma promossa dal Concilio di Trento e caldeggiata soprattutto dal metropolita di Milano Carlo Borromeo, avviò una radicale riorganizzazione della struttura diocesana: erano abolite le circoscrizioni plebane e venivano introdotte le vicarie. Un’eco di queste innovazioni è riscontrata già a partire dal 1575, proprio in occasione della visita apostolica di Carlo Borromeo, quando vediamo spartito l’antico nucleo delle parrocchie sottosposte alla pieve di Calepio, tra le vicaria di Calepio, detta anche Valle Calepio Inferiore, e quella di Predore, detta anche della Valle Calepio Superiore (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577). Entro quest’ultima erano confluite, come attestato nei verbali della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano, le parrocchie di San Giovanni Battista di Predore, Santa Maria Maddalena di Tavernola, di Santa Maria di Vigolo, di San Colombano di Parzanica; mentre nella pieve di Calepio comparivano le parrocchie di San Lorenzo di Calepio, San Lorenzo di Tagliuno, San Giorgio di Credaro, San Marco del Foresto, San Filastro di Villongo, San Giovanni Battista di Viadanica, San Martino di Adrara, San Martino di Sarnico, Santa Maria di Paratico (Visita Borromeo 1575)
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta nel 1659, la vicaria foranea di Predore risultava composta dal medesimo nucleo di parrocchie, ossia Predore, Tavernola, Vigolo e Parzanica (Montanari 1997). E ancora nell’intera serie dei registri manoscritti relativi allo Stato del clero della diocesi di Bergamo, contenenti le relazioni dei vicari foranei circa l’assetto delle parrocchie da essi visitate a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Predore risultava a capo di una circoscrizione vicariale che si mantenne stabile nei propri confini (Stati del clero 1734-1822).
La parrocchia di Predore restò a capo dell’omonima vicaria, comprensiva delle suddette quattro comunità, fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi di Bergamo. Dal 1971, sotto l’episcopato di Clemente Gaddi, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), la diocesi venne divisa in diciotto circoscrizioni e la vicaria di Predore, insieme alle parrocchie delle vicarie di Calepio, Telgate e con l’aggiunta della parrocchia di Bolgare gravitante sulla Val Calepio, entrò a far parte della zona pastorale XIII. A quest’epoca la vicaria di Predore, si presentava inalterata nei suoi confini che comprendevano sempre le medesime quattro parrocchie di Predore, Parzanica, Tavernola e Vigolo.
Con l’abolizione dei vicariati foranei e l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, fu istituito il vicariato di Predore, in cui confluirono le suddette parrocchie, con l’aggiunta di Adrara San Rocco, Adrara San Martino, Collepiano, Costa d’Adrara, Credaro, Foresto Sparso, Gandosso, Paratico, Sarnico, Viadanica, Villongo Sant’Alessandro, Villongo San Filastro, provenienti dal vicariato di Calepio (decreto 27 maggio 1979).
Storia
Le origini del nome |
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Sicuramente i primi reperti ritrovati ci riportano all’epoca romana ed è al popolo dei latini a cui dobbiamo il nome Predore: infatti per quanto riguarda l’origine etimologica abbiamo due teorie, secondo la prima il nome deriva da PREDA, che significa bottino di caccia, mentre un’altra propone la teoria di PRAEDIUM, facendo riferimento al console e pretore romano Nonius Arius Mucianus che qui si stabilì nel III secolo. Preda in dialetto locale significa pietra ed altre teorie suppongono che dalla declinazione “Predù” derivi il nome del comune, in rapporto all’imponente carattere della parete del Corno. |
Situato poco oltre la Valcalepio, sulla sponda destra del lago d’Iseo (il quale divide la provincia bresciana da quella bergamasca), non è facile stabilirne le origini.
Di tale epoca numerosi sono i reperti ritrovati: i resti di una strada romana che assieme all’antico porto faceva di Predore un centro attivo, alcune monete risalenti tutte al III secolo, residui di pavimentazione interna che per struttura e disegno precisavano l’epoca di formazione romana che vennero ritrovati scavando nella contrada del lago.
Inoltre ad inizio secolo facendo degli scavi per l’erezione di un locale scolastico si rinvenne la base di vasche balneari che fanno supporre che i romani venissero a villeggiare sulle nostre spiagge. Altra testimonianza della presenza romana è il tempio della dea Diana, dea dei boschi e delle selve, della selvaggina in sasso bianco alto 90 cm e largo 60 donato nel 1743 al comune di Bergamo.
Nel Medioevo Predore era un fortilizio sicuramente alla pari dei comuni vicini, in riva al lago sorgeva il palazzo del Signorotto difeso da due torri, una merlata dimezzata e l’altra che risulta ora modificata, da una cinta muraria a nord e dalle barriere naturali costituite dal lago e dal fosso del torrente Rino. Per quanto riguarda gli spunti bellicosi in questo territorio si limitano al conflitto tra guelfi e ghibellini.
A Predore, comune a prevalenza guelfa, capeggiava la famiglia Foresti, tra cui va ricordato Micideno, erudito e autorevole, non mancavano però i ghibellini. La mezza torre non va però ricollegata alle leggende e alle diatribe tra queste due fazioni, bensì a un cedimento delle fondazioni che probabilmente avvenne poco dopo la sua costruzione, perché in tutte le battaglie avvenute non esistono documenti che fanno riferimento a questa torre.
Da ricordare anche il grande impegno e apporto dei Predoresi nei due conflitti mondiali che viene ricordato con il parco delle rimembranze presso San Rocco.
Merita di essere menzionata, infine, un’importante scoperta avvenuta recentemente sul territorio di Predore. Durante un’esplorazione alla grotta Bus del Coren tra le rupi che sovrastano l’abitato, alcuni saggi nel terreno consentirono di portare alla luce importanti reperti del periodo Neolitico. Scoperta di notevole importanza archeologica, essendo queste le uniche attestazioni di insediamenti in grotta di tale periodo in tutto il territorio bergamasco.
Società
Persone legate a Predore
- Leopoldo Girelli (1953), arcivescovo
- Bernardino ‘Abele’ Ghirardelli (1925-1942), partigiano, medaglia d’oro alla resistenza
- Bruno Foresti (1923), arcivescovo
- Antonio Lago (1893-1960), ingegnere ed imprenditore dell’industria automobilistica, insignito della Legion d’onore
- Rinaldo Colombo (1888-1982), industriale
- Leopoldo Gentili (1871-1953), arciprete
- Bernardo Fedrighini (1646-1733), architetto specializzato in edilizia religiosa.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[6]
Amministrazione
Il sindaco è Paolo Bertazzoli, della lista Insieme per Predore, eletto il 16/05/2011 ed attualmente impegnato nel suo secondo mandato.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2006 | 2011 | Lorenzo Girelli | lista civica | Sindaco | |
2011 | 2016 | Paolo Bertazzoli | lista civica | Sindaco | |
2016 | in carica | Paolo Bertazzoli[7] | lista civica Insieme per Predore | Sindaco | II mandato |
http://www.comune.predore.bg.it/pages/home.asp sito istituzionale
http://www.lagoiseo.it/predore/ sito turistico
Vigolo comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Mauro Mazzon (lista civicaInsieme per Vigolo) dal 25/05/2014 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°43′N 10°01′E | ||
Altitudine | 616 m s.l.m. | ||
Superficie | 12,31 km² | ||
Abitanti | 592[1] (31-12-2010) | ||
Densità | 48,09 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Fonteno, Parzanica, Predore, Tavernola Bergamasca, Viadanica | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 24060 | ||
Prefisso | 035 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 016237 | ||
Cod. catastale | L894 | ||
Targa | BG | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | ||
Cl. climatica | zona E, 2 944 GG[2] | ||
Nome abitanti | vigolesi | ||
Patrono | santa Maria Assunta | ||
Giorno festivo | 15 agosto | ||
Cartografia | |||
![]() ![]() Vigolo | |||
![]() Posizione del comune di Vigolo nella provincia di Bergamo |
Vigolo (Igol in dialetto bergamasco[3]) è un comune italiano di 599 abitanti[4] della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato su un terrazzamento posto a circa 600 m s.l.m. che sovrasta la sponda occidentale del Lago d’Iseo, dista circa 49 chilometri a est dal capoluogo orobico.
Storia
Il paese ha origini antichissime, risalenti al periodo romano. Recenti studi hanno infatti appurato l’esistenza di alcuni piccoli e primordiali agglomerati urbani in corrispondenza delle attuali contrade di Bessana, Parmerano, Pressana e Trussano.
Tuttavia i primi documenti scritti che attestano l’esistenza del toponimo risalgono all’anno 1202, mentre in altri datati 1331 si accerta l’autonomia comunale di Vigolo. I confini comunali sono rimasti pressoché invariati nel corso dei secoli, tanto che in atti risalenti al XV ed al XVI secolo riferiscono che il comune, sottoposto all’autorità feudale dei conti Calepio, inglobava le stesse contrade che oggi costituiscono il comune.
A tal riguardo interessante è la testimonianza di Giovanni Maironi da Ponte che, nel XVIII secolo, così descrive il paese di Vigolo nel suo ‘’Dizionario Odeporico’’:
« Vigolo conta 450 anime con le seguenti contrade: Bratta, Bessena, Ceradina, Clogna, Marce’, Paul, Prezzana, Recorsone, Ronchi, Trovale, Trusa, Vago. Vigolo è uno dei comuni con più contrade… » |
L’epoca medievale non vide avvenimenti di rilievo in queste contrade, anche se le cronache raccontano dell’esistenza di una torre (ora inglobata nell’edilizia civile) e di un castello di cui non resta più nulla, a conferma del fatto che il paese dovette ricorrere alla necessità di erigere strutture difensive.
Nello stesso periodo si verificò un sempre crescente malumore nei confronti dei conti Calepio, feudatari che assoggettavano la zona imponendo tasse e gabelle spesso troppo onerose. Questo sfociò nella richiesta, avanzata dagli abitanti stessi, di annessione alla Repubblica di Venezia, che puntualmente avvenne nel 1428 per opera del doge della città lagunare. Negli anni successivi, e per gran parte del XVI secolo, si verificarono screzi con la vicina comunità di Tavernola, unita con Vigolo in un’unica parrocchia. La volontà di questi ultimi di suddividere la parrocchia in due entità distinte (una per ognuno dei due borghi) non trovava d’accordo i vicini, causando diatribe e battibecchi che sfociavano in lotte a colpi di carte bollate ed atti notarili, degenerando anche in scontri campanilistici.
Nei secoli seguenti non vi furono avvenimenti degni di nota per questo paese, che seguì le sorti politiche del resto della Provincia di Bergamo.
Da visitare
Il paese, grazie alla sua invidiabile posizione geografica, offre un gran numero di attrazioni dal punto di vista naturalistico. Numerosi prati adibiti a pascolo, pinete e cascine recentemente ristrutturate garantiscono, oltre ad una bella visuale del panorama, una grande risorsa data dal turismo.
In questo contesto si possono compiere un gran numero di escursioni adatte ad ogni tipo di esigenza: sia semplici passeggiate che percorsi impegnativi, fino alla possibilità di utilizzare proficuamente la mountain bike.
Degni di nota sono gli edifici sacri presenti sul territorio. In primo luogo è possibile ammirare la chiesa parrocchiale dedicata all’Assunzione di Maria, edificata nel XVIII secolo in luogo di un precedente edificio di culto e più volte ristrutturata. In essa sono racchiuse opere di Antonio Cifrondi e di U. Marigliani, con un bell’altare in marmo nero, opera della famiglia Manni. La chiesa è sede dell’omonima parrocchia afferente al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo. Il campanile ospita un concerto in Reb3, fuso da D. D’Adda nel 1953.
Sono inoltre presenti la chiesa di San Rocco, risalente al XVII secolo, ed il Santuario della Madonna di Loreto. Conosciuto anche come Madonna del Dosso, a causa della sua posizione fuori dal centro abitato in prossimità di un piccolo colle, venne edificato agli inizi del XIX secolo.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]
Amministrazione
Il 25 maggio 2014 è stato eletto Sindaco Mauro Mazzon, della lista civica “Insieme per Vigolo”
http://www.comune.vigolo.bg.it/ sito istituzionale
http://www.vigolo.com/index.php/it/ sito turistico
http://www.prolocovigolo.it/ sito Pro Loco
Parzanica comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | ![]() | ||||
Regione | ![]() | ||||
Provincia | ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Giovanni Tonni dal 07/05/2012 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°44′N 10°02′E | ||||
Altitudine | 753 m s.l.m. | ||||
Superficie | 9,82 km² | ||||
Abitanti | 375[1] (31-12-2010) | ||||
Densità | 38,19 ab./km² | ||||
Frazioni | Acquaiolo, Portirone | ||||
Comuni confinanti | Fonteno, Marone (BS), Monte Isola (BS), Riva di Solto, Tavernola Bergamasca, Vigolo | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 24060 | ||||
Prefisso | 035 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 016159 | ||||
Cod. catastale | G350 | ||||
Targa | BG | ||||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | ||||
Cl. climatica | zona F, 3 139 GG[2] | ||||
Nome abitanti | parzanichesi | ||||
Patrono | san Colombano | ||||
Giorno festivo | 23 novembre | ||||
Cartografia | |||||
![]() ![]() Parzanica | |||||
![]() Posizione del comune di Parzanica nella provincia di Bergamo |
Parzànica (pronuncia: [par’ʣanika]; Parsanèga[3][4], [parza’nɛga] in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 375 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato a circa 750 m s.l.m., in una posizione che sovrasta la sponda occidentale del Lago d’Iseo, dista circa 47 chilometri ad est dal capoluogo orobico.
Stemma del comune
La forma dello scudo scelto è il sannita o francese ed è partito (diviso in due parti), sormontato da una corona in quanto la potestà comunale è sovrana (almeno nello stemma) con alla base due rami, d’ulivo e di quercia con i relativi frutti.
I colori araldici sono sei: rosso, azzurro, nero, oro, verde e marrone.
Sulla destra è rappresentato il ranuncolo con i colori oro nero su campo rosso. Il Ranuncolo è un fiore che vive nei terreni più impervi tra le rocce ed intende rappresentare la popolazione di Parzanica che attraverso i millenni seppe vivere su un suolo tanto aspro.
Nel riquadro a sinistra in alto e rappresentato un riccio di castagna con un frutto: i colori sono l’oro, il nero e il marrone in campo azzurro. Il castagno è l’albero che da millenni prospera a Parzanica.
Nel riquadro di sinistra in basso su campo azzurro è la figura in oro di una torre guelfa in ricordo delle lotte trascorse in tempi lontani, ma che ricorda il carattere determinante e piuttosto bellicoso dei suoi abitanti.
Storia
Poche sono le notizie storiche riguardanti questa contrada, rimasta isolata dai grandi traffici ed avvenimenti per gran parte della sua storia. Una storia fatta di piccole cose e scandita dai ritmi della natura, senza sussulti e situazioni degne di particolare nota.
Il nome del comune si dovrebbe pronunciare Parzanìca, perché gli abitanti del luogo lo pronunciano con questo accento sin dall’antichità (Parsanéga).
Si consideri che, fino a metà del XX secolo, il paese era raggiungibile soltanto mediante sentieri e mulattiere.
Si pensa comunque che la storia di questo borgo parta all’incirca dal X secolo, quando il toponimo utilizzato per indicare questo territorio era Gromol. Derivante dal latino grumus, stava ad indicare una collina o un’altura, come altri toponimi presenti nella bergamasca, tutti riferiti a luoghi posti in prossimità di colli o montagne: Grumello del Monte, Gromo e Gromlongo, frazione di Palazzago.
Il nome Gromol rimase in uso fino all’epoca medievale, quando venne sostituito dall’attuale Parzanica. Di quel periodo le cronache ci indicano che, nonostante l’isolamento, il paese fu interessato da piccole scaramucce tra fazioni avverse. Furono difatti i guelfi di Adrara ad attaccare il borgo, senza però provocare le distruzioni avvenute altrove. Da allora le cronache ci riferiscono di un paese tranquillo che ha seguito le sorti politiche del resto della provincia di Bergamo.
Fino al 1957 si poteva raggiungere Parzanica solo attraverso mulattiere, anno in cui venne realizzata la strada provinciale che collega il paese a Vigolo. Nel 1999 è stata aperta la nuova variante panoramica che permette di raggiungere Parzanica direttamente da Tavernola.
Monumenti e luoghi d’interesse
Degno di nota è il borgo storico, che ha conservato la sua anima rurale, con scorci tipici dei secoli passati, ma anche la chiesa parrocchiale, dedicata a San Colombano, edificata verso la fine del XVI secolo[5], che custodisce affreschi, paramenti ed arredi religiosi di buon pregio. La chiesa è sede dell’omonima parrocchia afferente al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo. Il campanile ospita un concerto campanario, composto da 5 bronzi in tonalità Mib3, è stato fuso nel 1953 da A. Ottolina in Bergamo.
In posizione più elevata rispetto all’abitato si trova la chiesa della Santissima Trinità, edificata in stile romanico con affreschi del XV secolo recentemente restaurati.
Molto caratteristico è il borgo della frazione Acquaiolo]] che, posto più a valle rispetto al centro, conserva ancora abitazioni in pietra, in perfetto stile rustico.
Accordi e gemellaggi
La Parrocchia di Trenzano grazie al parroco Don Guido Zuppelli ha stipulato un contratto decennale con il comune, dando vita ad una sorta di gemellaggio nel quale la parrocchia bresciana si impegna a rinnovare il vecchio asilo comunale e a sfruttarlo collaborando con altre parrocchie della bassa bresciana svolgendo campi scuola per bambini giovani e famiglie. L’attuale parroco trenzanese Don Flavio Raineri sta portando avanti questa bella tradizione.
Amministrazione
Sindaco: Giovanni Tonni (Parzanica Unita) dal 7/05/2012
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[6]
Galleria d’immagini
Tavernola Bergamasca comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Filippo Colosio (lista civicaInsieme per Tavernola) dal 25/05/2014 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°43′N 10°03′E | ||
Altitudine | 191 m s.l.m. | ||
Superficie | 11,17 km² | ||
Abitanti | 2 146[1] (31-12-2010) | ||
Densità | 192,12 ab./km² | ||
Frazioni | Bianica, Cambianica, Gallinarga | ||
Comuni confinanti | Iseo (BS), Monte Isola (BS), Parzanica, Predore, Vigolo | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 24060 | ||
Prefisso | 035 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 016211 | ||
Cod. catastale | L073 | ||
Targa | BG | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | ||
Nome abitanti | tavernolesi | ||
Patrono | santa Maria Maddalena | ||
Giorno festivo | 2 luglio | ||
Cartografia | |||
![]() ![]() Tavernola Bergamasca | |||
![]() Posizione del comune di Tavernola Bergamasca nella provincia di Bergamo |
Tavernola Bergamasca (Taèrnola in dialetto bergamasco[2]) è un comune italiano di 2.157 abitanti[3] della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato sulla sponda occidentale del Lago d’Iseo, dista circa 38 chilometri a est dal capoluogo orobico.
Geografia fisica e territorio
Il comune di Tavernola Bergamasca si affaccia sul lago d’Iseo e, grazie al suo influsso termoregolatore, gode di un clima mite: fresco in estate e temperato in inverno, un luogo perfetto in cui vivere.
Tavernola gode di un paesaggio di fronte a sé, il lago con i suoi mille colori, Monte Isola con il santuario della Ceriola, il Monte Guglielmo con il suo cappello di neve durante l’inverno che riflette i tramonti rossi della pianura.
In ogni momento della giornata il paesaggio muta nella scala cromatica, sottolineando eventi meteorologici anche molto lontani. Ai residenti attenti basta infatti uno sguardo verso il lago per sapere precisamente ciò che molti meteorologi si spingono solo ad immaginare. Il colore del lago, quello del cielo e delle montagne, la direzione del vento e l’increspatura delle acque, i suoni percepiti e le variazioni di temperatura fanno del paesaggio l’unico amico fidato per organizzare o meno una gita in barca a vela o in montagna.

Tavernola Bergamasca al tramonto.
Verso nord il lago si fa più cupo e stretto ai piedi del Corno Trentapassi ma non nasconde la vista di Lovere al suo estremo settentrionale. Verso Sud la “punta del Corno”, attraversata da una galleria che lega Tavernola al Sud del lago (Predore e poi Sarnico), nasconde la vista del territorio della Franciacorta.
Tavernola Bergamasca è urbanisticamente e paesaggisticamente consultabile attraverso lo stradario fotografico immersivo[4]. Il territorio presenta pochi spazi per le nuove edificazioni, dal lago ci si inerpica immediatamente sulle colline e poi sulle montagne e questo comporta una salvaguardia naturale all’urbanistica selvaggia.
Il torrente Rino attraversa il territorio del comune, dividendolo al centro e separando da una vallata le diverse frazioni (Tavernola, Bianica e Gallinarga da una parte, la più recente Cambianica dall’altra). Si fa presente che ci sono delle corse giornaliere molto pratiche ed efficienti con la vicina isola di Montisola collegata tutto l’anno.
Storia
Le prime testimonianze storiche rinvenute sul territorio, precisamente una serie di sepolture, risalgono all’epoca longobarda, databili attorno al VI secolo. Si presume quindi che già in quel periodo fossero presenti insediamenti stabili.
Nei secoli seguenti il borgo acquisì una sempre maggiore importanza, dovuta alla sua posizione litoranea che permetteva lo sviluppo dei commerci. In epoca medievale la zona fu quindi interessata da un notevole sviluppo, che implicò conseguentemente la costruzione di torri e fortificazioni a scopo difensivo, attorno alle quali si sviluppò il paese. Tuttora visibile è la Torre Fenaroli, provvista di concerto campanario in Do3 della fonderia Crespi, fuso nel 1953; la campana maggiore venne rifusa a seguito di una crepa nel 1957 da A. Ottolina.
La famiglia predominante agli inizi dell’XI secolo era quella dei Fenaroli, che approfittò della scarsa influenza esercitata dal vescovo di Bergamo, feudatario della zona dopo l’investitura ricevuta dagli imperatori del Sacro Romano Impero.
Nel XV secolo, il borgo si sviluppò ulteriormente grazie all’arrivo della dominazione veneta, che diede nuovo impulso ai traffici con le altre zone lacustri.
Dopo un parziale declino, negli ultimi decenni il paese ha cominciato a rinverdire i propri fasti grazie all’industria turistica, che può contare su attività commerciali volte alla valorizzazione del territorio.
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
Notevole importanza riveste la chiesa romanica di San Pietro, risalente al XIII secolo. Al proprio interno si possono ammirare gli affreschi del Romanino, tra cui La Madonna in trono col Bambino, posta su una delle pareti del presbiterio. Ai lati della Vergine sono riconoscibili le figure di San Giorgio e San Defendente, mentre più in basso si notano i santi Pietro e Paolo con alcuni fedeli.

Madonna in trono col Bambino, Romanino
La chiesina romanica del “S. Michelone” in Cambianica si fa notare per la sua bizzarra architettura di ispirazione carolingia-ottomana e per i numerosi affreschi datati 1364, tra i quali il Cristo Pantocratore.
Il patrono del paese è Santa Maria Maddalena, a cui è dedicata la chiesa parrocchiale edificata nel XX secolo. Tra le opere custodite al suo interno grossolani intarsi dello scultore Giovanni Sanzi, l’altare marmoreo dedicato alla Vergine del Rosario, di scuola fantoniana, e la tela raffigurante la Comunione di Santa Maria Maddalena, di Vincenzo Angelo Orelli. La chiesa è sede dell’omonima parrocchia afferente al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo.
La principale festività annuale è dedicata alla Madonna di Cortinica, festeggiata il 2 luglio. Il Santuario ad essa dedicato sorge su di una collina che sovrasta il paese, e risale al XVII secolo. La costruzione custodisce un affresco della Madonna con il Bambino ed i santi Stefano e Antonio Abate, del XV secoloinserito in una lignea opera dello scultore bresciano Gaspare Bianchi.
Merita menzione anche Villa Fenaroli che, risalente al XVI secolo, possiede un ampio parco botanico dotato di parecchie specie rare.
Società
Evoluzione demografic
Abitanti censiti[5]
Cultura
Cucina
- La torta di Tavernola, è laTorta di Amarene, composta da pastafrolla con un cuore di amarena.
- Le Sfongade, focacce dolci, con una particolare colorazione gialla della pasta
- Le sardine di lago. Tradizionalmente le sardine (che in realtà sono agoni) vengono pulite e fatte essiccare al sole, per essere degustate alla griglia con prezzemolo e pane grattugiato.
Persone legate a Tavernola Bergamasca
- Luigi Fenaroli, illustre botanico, fitogeografo, maiscoltore.
- Bruno Foresti, vescovo emerito di Brescia.
- Orsola Ferrari, in arte Lina Poma, pittrice mantovana dell’Ottocento.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Turismo
- La sagra della sardina. Si svolge all’inizio della stagione estiva presso la località Gallinarga, lungo la strada statale 469 Sebino occidentale, dove è possibile degustare i piatti tipici locali.
- Il Naét d’or. Popolare manifestazione lacustre, è il campionato delle imbarcazioni tipiche del lago d’Iseo, “i Naèc”. Giovani leve e vecchi maestri dei paesi rivieraschi si sfidano a colpi di remo alimentando, anno dopo anno, questa tradizione e mettendo a confronto forza ed esperienza.
- Il circolo velico. Per la favorevole collocazione geografica, Tavernola è tra le località Sebine più indicate per lo sport della vela. Lungo la sponda del lago è possibile usufruire del noleggio delle imbarcazioni a vela presso il circolo velico. Bellissima è l’opportunità di navigare grazie alla sola forza del vento sulle acque sebine.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Leandro Soggetti | Lista civica – Impegno civico | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 25 maggio 2014 | Massimo Zanni | Lista civica – Progetto Tavernola | Sindaco | |
26 maggio 2014 | in carica | Filippo Colosio | Lista civica – Insieme per Tavernola | Sindaco |
http://www.comune.tavernola-bergamasca.bg.it/ sito istituzionale
http://www.iseolake.info/it/localita/520-tavernola-bergamasca sito turistico
Viadanica comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Angelo Vergini (lista civica Per Viadanica) dall’08/06/2009 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°41′N 9°58′E | ||
Altitudine | 336 m s.l.m. | ||
Superficie | 5,45 km² | ||
Abitanti | 1 142[1] (31-12-2010) | ||
Densità | 209,54 ab./km² | ||
Frazioni | Bustosede, Castello, Castel Pirone, Colle Arenario, Colle Faeto, Finaletto, Colognola, Forcella, Giogo, Lerano, Mulino, Pietra, Ripa | ||
Comuni confinanti | Adrara San Martino, Predore, Sarnico, Vigolo, Villongo | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 24060 | ||
Prefisso | 035 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 016235 | ||
Cod. catastale | L827 | ||
Targa | BG | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | ||
Nome abitanti | viadanichesi | ||
Patrono | san Giovanni Battista e sant’Alessandro | ||
Giorno festivo | 24 giugno e 26 agosto | ||
Cartografia | |||
![]() ![]() Viadanica | |||
![]() Posizione del comune di Viadanica nella provincia di Bergamo |
Viadanica (Viadànega in dialetto bergamasco[2] o Idànga in dialetto locale), è un comune italiano di 1.078 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia.
Situato nella piccola valle che, percorsa dal torrente Guerna si dirama dall’alta Valcalepio fino a raggiungere i colli di San Fermo e dista circa 30 chilometri a est dal capoluogo orobico.
Storia[
Nonostante si trovi nei pressi del monte Bronzone, nelle cui vicinanze si trovavano numerose miniere di ferro utilizzate in epoca celtica e romana, la storia del paese ha un’origine abbastanza recente, risalente al Medioevo.
Sono infatti databili attorno al XII secolo i primi documenti che attestano l’esistenza del borgo di Viadanica, che è composto da numerose contrade sparse sulla collina senza che esista un vero e proprio centro storico. Il centro abitato si sviluppò in particolare modo in epoca medievale in località Capra, attorno alla chiesa parrocchiale.
Tuttavia recenti studi vorrebbero far risalire all’epoca longobarda o addirittura al tardo impero romano (come indicherebbe il suffisso del toponimo) i primi segni della presenza umana, come testimoniato da un piccolo luogo di culto intitolato a sant’Alessandro, sicuramente antecedente al IX secolo.
Successivamente l’intera provincia di Bergamo fu sconvolta dalle lotte fratricide tra le fazioni guelfa e ghibellina tanto che nella zona, precedentemente interessata soltanto da piccoli insediamenti abitativi sparsi, si verificò una notevole immigrazione di gruppi di persone in fuga che cercavano riparo in queste zone isolate e tranquille. Ben presto però la situazione si fece pesante anche qui, tanto che vennero costruite numerose fortificazioni e torri difensive al fine di proteggere i traffici locali e gli abitanti del borgo dalle incursioni.
Inizialmente assegnate alla diocesi di Bergamo, queste terre passarono nel corso del XIV secolo sotto il dominio della famiglia dei Calepio, che prese possesso di quasi tutta l’omonima valle. Il secolo successivo vide l’arrivo della Repubblica di Venezia che pose definitivamente termine alle lotte di fazione. Fu un periodo di calma, in cui Viadanica ritrovò la tranquillità e vide rifiorire le attività economiche, con un conseguente incremento demografico.
Durante i secoli successivi non si verificarono avvenimenti di rilievo per la comunità, che fu riguardata solo marginalmente dagli avvicendamenti tra la dominazione francese e quella austro-ungarica, fino all’avvento del Regno d’Italia nel 1859.
Luoghi d’interesse
Il territorio è inserito in un contesto naturalistico che offre la possibilità di numerose escursioni sulle propaggini circostanti, tra cui spiccano il monte Bronzone ed il colle Cambline che regalano un’ottima panoramica sul lago d’Iseo e le zone circostanti.
Sono inoltre ancora presenti edifici storici di epoca medievale, tra cui quelli posti in contrada Capra ed in località Lerano e Giogo, poste a monte del territorio comunale, dove spiccano due torri.
In ambito religioso riveste notevole importanza la chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista e sant’Alessandro martire che, risalente al XVI secolo, presenta opere di grande spessore artistico, tra le quali spicca una pala di Palma il Giovane raffigurante la presentazione di Gesù, nonché due statue in legno di Andrea Fantoni. La chiesa è sede dell’omonima parrocchia afferente al vicariato di Predore, diocesi di Bergamo.
È inoltre degna di menzione la sopra citata chiesa romanica di sant’Alessandro, situata in località Canzanica. La struttura originaria venne costruita nel IX secolo, di cui rimangono parti delle pareti e della muratura. A ristrutturazioni effettuate nel Basso Medioevo risalgono invece l’abside in stile romanico e la torre campanaria, che non hanno snaturato la struttura dell’edificio, al cui interno fanno bella mostra di sé alcuni affreschi eseguiti tra il XIV ed il XV secolo. Recentemente sottoposto ad un attento restauro, è stato dichiarato monumento nazionale.
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
14 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Silvano Paris | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | in carica | Angelo Vergini | Lista civica – Per Viadanica | Sindaco |
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]
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