Comuni della Bergamasca – Costa Volpino

Costa Volpino (Cósta Ulpì in dialetto bergamasco[3][4]) è un comune italiano di 9.333 abitanti[5], dell’Alto Sebino, provincia di Bergamo in Lombardia, ed ha una superficie territoriale con un’altimetria che varia dai 185 m s.l.m. ai 1.723 m s.l.m.

Il territorio di Costa Volpino in Valle Camonica
« La terra di Volpino, situata al piè della costa due miglia in circa lungi da Lovere in sito delitioso, e ferace, dove fu una rocca, che per transattione tra Bresciani, e Bergamaschi resta demolita… » |
(Gregorio Brunelli, «Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni», 1698[6]) |
Geografia fisica
Territorio
Situato al termine della Val Camonica, dove il fiume Oglio confluisce nel Lago d’Iseo, al confine tra le province di Brescia e Bergamo, dista circa 46 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico. Il territorio comunale si estende fino alla vetta del Monte Alto (1723 m s.l.m.).
In territorio comunale è interamente contenuto il torrente Supine, che confluisce nell’Oglio. Al confine con Lovere scorre il torrente Rescudio, mentre al confine con Rogno si trova la Val Gola con l’omonimo torrente.
Dal nome di questo luogo deriva quello della roccia qui estratta chiamata volpinite.[7]
Toponimo
Secondo il Lorenzi, il nome “Costa Volpino” deriva da castra Wulpinii, nome che ne indicava un’antica zona fortificata.[8]
Storia
Antichità
Il territorio comunale di Costa Volpino fu interessato da primitivi insediamenti già in periodo neolitico da parte degli antichi Camuni.
Vi furono in seguito, nel III secolo a.C., influenze dei Galli Cenomani che occuparono alcune località, tra cui l’attuale frazione Branico, come si evince dal toponimo stesso, di derivazione celtica.
Epoca Romana
Anche l’epoca romana lasciò segni della propria presenza, tra i quali spiccano i toponimi di Flaccanico e Qualino. [senza fonte] In questo periodo il territorio era conosciuto anche per la presenza di attività estrattive di un particolare tipo di gesso chiamato appunto volpinite[7].
Medioevo
Il principale castello del XII secolo, di proprietà della famiglia dei Brusati, si trovava nella frazione Volpino. In un successivo trattato di pace stipulato tra Bergamo e Brescia, ne venne decisa la demolizione, avvenuta nel 1198.
Nel 1415 Andreolo Ronchi infeudava Volpino per parte del vescovo di Brescia Guglielmo Pusterla.[9]
Nel 1428, il paese passò, unitamente ai comuni limitrofi, alla Repubblica di Venezia, sotto il cui controllo rimase fino all’avvento della Repubblica Cisalpina.
Tra il XVI e il XVIII secolo
Tra il 1488 ed il 1751 annualmente si formava il consiglio di vicinia, che aveva sei ragionatori, un console ed un cancelliere. Essi erano scelti con un procedimento elettivo incrociato di rappresentanti delle varie contrade: due per gli abitati di Branico, Flaccanico, Qualino e Ceratello, uno per Corti e tre per Volpino. I membri nominati sopra eleggevano a loro volta venti rappresentanti delle sei contrade.[10]
Nel 1751 si istituì il consiglio di credenza, che era formato da 18 membri: 6 sindaci e dodici consiglieri, provenienti due da Branico, Qualino, Flaccanico, Ceratello, uno da Volpino e tre da Corti.[11]
Con l’arrivo della rivoluzione francese, tra il 1798 ed il 1804 i comuni di Volpino e di La Costa presero il nome di Terre della Costa di Lovere; tra il 1805 ed il 1812 di Costa di Volpino. Nel regno d’Italia dal 1859 ebbe il nome di Costa Volpino.[12]
Regno d’Italia
Il 21 agosto 1884 il re Umberto I concede al Comune di Volpino di mutare il nome in Comune di Costa Volpino. Già nel cinquecento era ricordata la denominazione “Comune della Costa, di Corte, di Volpino”[13].
Seconda Guerra Mondiale
L’incendio di Corti
L’8 novembre 1944 la Frazione di Corti è interessata da un vasto incendio che distrugge gran parte degli edifici del paese. L’azione punitiva avviene ad opera dei soldati della Legione Tagliamento per vendicare il ferimento di due commilitoni avvenuto qualche giorno prima ad opera di Bortolo Gusmeri, detto Caserio’, militante della 53ª Brigata Garibaldi “Martiri di Lovere” residente nell’abitato di San Rocco, al confine con Volpino. A Corti nel pomeriggio dell’8 giungono più camion con a bordo i militi della Tagliamento, Compagnia della Camilluccia, i quali danno fuoco all’intero abitato cominciando proprio dalla casa del Gusmeri[14]. Le fiamme vengono sedate solo in serata dagli stessi nazifascisti su pressione di don Luigi Martinelli, cappellano militare a Roma originario del paese[15] . L’episodio, ricordato da una lapide posta nel luogo in cui l’incendio fu appiccato e da un libro[16], è noto come “L’Incendio di Corti”.
Il Campagnoni ricorda un episodio curioso legato a questo avvenimento. Il giovane sacerdote don Agostino Figaroli, il quale sostituiva in quel periodo lo zio don Andrea Bettoli, cercò di salvare dalle fiamme una statua della Madonna che conservava nella propria abitazione. Durante la fuga incontrò due soldati che cercarono di fermarlo; ad essi chiese “Risparmiate la Madonna e la Madonna risparmierà voi“. I due militi acconsentirono alla richiesta del sacerdote. Due mesi dopo la vicina caserma di Castro fu colpita da un attentato da parte delle formazioni partigiane. Le cronache dell’epoca riportano che gli unici due sopravvissuti furono proprio i due soldati.[15]
Stemma
Lo stemma del comune viene approvato con decreto ministeriale del Presidente della Repubblica Italiana il 14 luglio 1960. Presenta una banda rossa obliqua con la scritta VOLPINUS; al di sopra di essa è presente un drago, stemma della Costa (ovvero l’unione delle frazioni di Corti, Branico, Qualino, Flaccanico e Ceratello), al di sotto una volpe, simbolo della frazione Volpino, dalla quale anticamente dipendeva anche Piano. Lo stemma, dunque, sancisce graficamente la fusione di tutte le sette comunità presenti nel territorio comunale[17].
Feudatari locali
Famiglie che hanno ottenuto l’infeudazione vescovile dell’abitato:
Famiglia | Stemma | Periodo |
Brusati | XII secolo – ? | |
Ronchi | ![]() | 1415 – ? |
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[18]
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 1.200 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Paese di provenienza | Abitanti | Percentuale |
---|---|---|
Marocco | 297 | 3,18% |
Romania | 241 | 2,58% |
Bosnia ed Erzegovina | 217 | 2,33% |
Albania | 108 | 1,16% |
Tradizioni e folklore
Gli scotöm sono nel dialetto bergamasco dei soprannomi o nomignoli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Ogni frazione del paese ne ha uno o più.
Religione
Costa Volpino ha 5 parrocchie:[19]
- Beata Vergine della Mercede nella frazione di Piano;
- Sant’Ambrogio nella frazione di Qualino;
- Sant’Antonio Abate nella frazione di Corti;
- Santo Stefano Protomartire nella frazione di Volpino;
- San Giorgio nella frazione di Ceratello.
Tuttavia da qualche anno le parrocchie di Corti, Piano e Volpino sono amministrate da un unico parroco, nell’ottica di una futura unità pastorale. Lo stesso discorso vale anche per le parrocchie di Ceratello e Qualino.
Sebbene in provincia di Bergamo, le parrocchie di Costa Volpino fanno riferimento alla diocesi di Brescia.
Persone legate a Costa Volpino
- Giacomo Agostini, motociclista
- Johannes de Volpino, pittore del XV secolo
- Angelo Baiguini, speaker radiofonico
- Luca Belingheri, calciatore centrocampista della Cremonese
- Ignazio Nicoli, pittore
- Giorgio Paglia, partigiano
- Riccardo Roveda, pluridecorato asso dell’aviazione italiana
- Giacomo Vender, presbitero e partigiano
Geografia antropica
Frazioni
Il comune di Costa Volpino è l’insieme di sette frazioni:
- Branico
- Ceratello
- Corti. L’origine del borgo risalirebbe all’epoca medievale. Anche il toponimo deriva da curtis, che sta ad indicare appunto la presenza di una corte. Sede comunale dall’inizio del XX secolo, presenta edifici religiosi molto caratteristici. Il primo è la vecchia parrocchiale che, dedicata a Sant’Antonio Abate, risale al XVI secolo e possiede una decorazione interna in oro zecchino. La nuova parrocchiale, intitolata allo stesso santo, è invece di recente costruzione, e viene inaugurata nel 1973. Vi è anche una terza chiesetta che ricorda San Rocco e si caratterizza per lo stile rustico con il quale venne edificata.
Lo scütüm di Corti è sbogiarane[20].
- Flaccanico
- Piano. È la frazione che, come indica il nome, si trova nella parte bassa del paese, in un piccolo tratto di pianura incastonato tra il fiume Oglio (che proprio qui si getta nel lago d’Iseo) e la provincia di Brescia. Di recente sviluppo, presenta un gran numero di attività industriali ed artigianali, ma anche la chiesa parrocchiale della Beata Vergine della Mercede, edificata nella seconda metà del XX secolo, a seguito dell’incremento economico e residenziale della zona. Lo scütüm di Piano è “co de ers”
- Qualino, storicamente anche Coalino. Anche questa frazione ha origine romane: il latino Aqualinus, starebbe difatti ad indicare una località ricca d’acqua. Nella frazione si trova la chiesa di Sant’Ambrogio che, costruita nel XV secolo, ampliata due secoli più tardi e ristrutturata nel XX secolo, presenta un portale in marmo nero, opere di scuola fantoniana e dipinti dedicati a numerosi santi, tra i cui autori spicca il Carpinoni. Notevole l’organo, di produzione del Serassi. Merita inoltre menzione la piccola chiesetta, in stile rustico, di San Giuseppe.
Lo scütüm di Qualino è pelafich[20].
- Volpino. Di origine romana, sembra debba il proprio nome alla folta presenza di volpi sul proprio territorio in quel periodo storico. Deve però la sua notorietà alla presenza di attività estrattive di volpinite, un tipo particolare di gesso che ha preso il nome dal paese stesso, utilizzata in coloreria e nell’industria cementifera. Il borgo è caratterizzato da una struttura medievale, ma anche dalla chiesa parrocchiale, dedicata a Santo Stefano e caratterizzata da una navata unica, da sculture di scuola fantoniana e dipinti di buon pregio. A livello storico merita inoltre menzione la cappelletta di San Carlo Borromeo, intitolata al santo a memoria del suo passaggio in queste terre.
Lo scütüm di Volpino è gambe de ca[20].
Infrastrutture e trasporti
Fra il 1901 e il 1917 Costa Volpino ha disposto di più fermate posta lungo la tranvia Lovere-Cividate Camuno.
Nel territorio comunale transita la Strada statale 42 del Tonale e della Mendola. Fino agli anni ’90 essa percorreva tutta via Nazionale dalla località Bersaglio, al confine con Lovere, sino alla località Rondinera, al confine con Rogno. Il 21 marzo 1997 viene inaugurata una galleria passante sotto le frazioni di Branico, Corti e Volpino che devia il traffico fino ad allora passante per il centro cittadino[21].
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1860 | 1864 | Enrico Banzolini | Sindaco | [22] | |
1864 | ? | ? | Sindaco | [22] | |
? | 7 novembre 1889 | Giacomo Macario | Sindaco | [22] | |
7 novembre 1889 | 1898 | Bortolo Cretti | Sindaco | [22] | |
1898 | 1900 | Donato Morelli | Sindaco | [22] | |
1901 | aprile 1902 | Elia Giudici | Sindaco | [22] | |
settembre 1902 | luglio 1914 | Francesco Martinelli fu Pietro | Sindaco | [22] | |
luglio 1914 | agosto 1915 | Pietro Cretti | Sindaco | [22] | |
settembre 1915 | agosto 1920 | Francesco Pezzutti | Sindaco | [22] | |
settembre 1920 | agosto 1923 | Bernardo Giudici | Sindaco | [22] | |
agosto 1923 | 1926 | ? | Sindaco | [22] | |
1926 | 1936 | Giovanni Plachesi | Podestà | [22] | |
? | 1940 | Fiorento Gambirasio | Podestà | [22] | |
1941 | ? | Bortolo Facchinetti | Podestà | [22] | |
maggio 1945 | gennaio 1946 | Vincenzo Sorlini | Sindaco | [22] | |
gennaio 1946 | marzo 1946 | Giov. Maria Bertoni | Sindaco | [22] | |
marzo 1946 | novembre 1948 | Battista Francesconi | Sindaco | [22] | |
novembre 1948 | dicembre 1964 | Cherubino Ferrari | Sindaco | [22] | |
dicembre 1964 | giugno 1970 | Giovanni Ruffini | Sindaco | [22] | |
giugno 1970 | agosto 1975 | Michele Bettoli | Sindaco | [22] | |
Agosto 1975 | maggio 1977 | Pietro Martinelli | Sindaco | [22] | |
Maggio 1977 | agosto 1978 | commissario | Commissario Prefettizio | [22] | |
agosto 1978 | ottobre 1979 | Giacomo Sorlini | Sindaco | [22] | |
ottobre 1979 | settembre 1980 | Pietro Martinelli | Sindaco | [22] | |
settembre 1980 | marzo 1981 | Evaristo Baiguini | Sindaco | [22] | |
marzo 1981 | settembre 1983 | Giuseppe Martinelli | Sindaco | [22] | |
settembre 1983 | 29 maggio 1988 | Giacomo Belotti | Democrazia Cristiana | Sindaco | [22] |
29 maggio 1988 | 6 giugno 1993 | Giacomo Belotti | Democrazia Cristiana | Sindaco | [23] |
6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Diomira Cretti | Sinistra-Lista civica | Sindaco | [24] |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Diomira Cretti | Centrosinistra-Liste civiche | Sindaco | [25] |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Laura Cavalieri Manasse | Casa delle Libertà | Sindaco | [26] |
28 maggio 2006 | 18 novembre 2010 | Laura Cavalieri Manasse | Casa delle Libertà | Sindaco | [27] |
18 novembre 2010 | 16 maggio 2011 | Lucio Marotta | Commissario Prefettizio | [22] | |
16 maggio 2011 | 6 giugno 2016 | Mauro Bonomelli | Lista civica Costa Volpino Cambia | Sindaco | [28] |
6 giugno 2016 | in carica | Mauro Bonomelli | Lista civica Costa Volpino Cambia | Sindaco | [29] |
Curiosità
- Per alcuni anni attorno alla metà del XVIII secolo Mary Wortley Montagu, nota scrittrice, poetessa ed aristocratica inglese, ha vissuto in una villa in località Aria Libera a Corti. l’edificio è tutt’ora noto come “Villa Lady Wortley”[21]. Il comune di Costa Volpino ha intitolato alla sua memoria una via.
- L’8 ottobre 2005 Costa Volpino è entrato nel Guinness dei Primati per la realizzazione della polenta più grande del mondo, realizzata durante la tipica sagraUna Festa che non finisce Mais. Infatti con la realizazione di una polenta di 3410 kg ha battuto il precedente record che si fermava a 2700 kg.[30]
http://www.comune.costavolpino.bg.it/pages/home.asp sito istituzionale
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