The first poetry-ALLA FINESTRA

Non importa… Polly…vieni come sei… scuola… odore di spirito adolescenziale… scaricami… stuprami… qualche volta, come vuoi… servi i servi… riempimi di bugie… muto!
In una notte stellata di perline dorate ci abbandoniamo al melodioso parlare di Dei supplicanti; nella cucina dell’anima sfornano idee che al nostro mondo risuonano come una pioggia distruttiva; la pace è un miraggio vergine!Poi arriva il sole, ma ha un punto nero nel centro; è un concentrato di sporca moneta, si notano le banconote che volano da una battuta all’altra, 1-2-3-4 milioni… ma che dico!… Miliardi! … … … Ma poi vivi, lascia vivere! O morire?
A voi il mio io…
ALLA FINESTRA
Il freddo era di casa,
tagliente, invincibile, inarrivabile, incolmabile
& non invidiabile
ma invidioso del nudo petto
& dal calor che esporta
all’apertura di un varco,
di uno spiraglio,
di una finestra
sul sipario dinanzi all’uomo comune,
color latte & soffice & umido.
Lo sfondo nero, arancio e indeciso
balbetta alito mattutino &
l’assordante sinfonia di silenzio
puro & sano & santo
incanta
per la quiete
pazienza & calma che emana.
E’ li, aspetta …
domina & attende senza far rumore.
Anche quello di prima era il mio io… ora vi lascio ad alcuni scritti di altri io…
Prima di accendere la tivù
Guardiamo gli insetti
sbattere sulle lampadine
li vediamo friggere
diciamo
non ce la fanno
a entrare nella luce
quegli stupidi
Luciano Ligabue (da Letterer d’amore nel frigo)
Ed ora il mito dei miti…
L’apertura della cassa
-Attimo di libertà interiore
quando la mente si apre &
l’universo infinito si rivela
& l’anima resta a vagare
fusa & confusa in cerca
qua e là di maestri & amici.
…………………………………………….
James Douglas Morrison
P.S. NON smettete di scrivere, NON smettete… continuate ad inviarci i vostri fremiti dell’anima, le vostre suppliche… Noi viviamo, viviamo colmi di vita da esternare al prossimo… e noi, impazienti di vita, attendiamo il vostro essere con bava alla bocca.
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