I cani di Cri

I cani di Cri
Quanto sono piccoli i cani di Cri
Il manto peloso, il viso rotondo
di baffi e di barba guarnito
di sguardo vispo e insolente animato
piccoli vegliardi monelli
mi dice sempre guarda che belli!
belli lo sono quando non pisciano in giro
quando smaniano venendomi incontro
quando gaudenti mi leccano le mani
quando gli parlo in falsetto ghignando contenti
sono cinque terribili
uno di marmo e abuliche mosse
uno vecchio guerriero di risse ormai stanco
tre novelli virgulti pestiferi
mangiano bevono e abbaian sognando
di banconote vecchie ricordan le facce
di Geni antichi ritratto perfetto
piccoli Yeti in miniatura
Del pettine cinico odiano l’incedere
Di morsicate non fanno difetto
Spargono peli in ogni dove
Rodono gli stipiti peggio dei tarli
Come sono mesti i cani di Cri
nella gabbia di ferro rinchiusi in castigo
Sembrano picciotti di fronte al verdetto
Aspettando l’aria dell’ora che arriva
Nel nuovo recinto giocano lieti
Appoggiati alla rete si mettono in piedi
Di sembrare umani hanno gran voglia
degli umani non vedono i vizi
eppure dei loro non fanno mistero
quanto sono belli i cani di Cri
(baubau59)
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