Franco Morbidelli, la faccia felice dell’Italia dei motori
Il quasi 23enne romano è campione del mondo nella classe intermedia del Motomondiale

Ormai anche quest’anno le gioie italiane nella principali gare motoristiche sono state limitate: in Formula 1 è arrivato in Messico il quarto titolo iridato di Lewis Hamilton su Mercedes, in grado di rimontare Vettel e la sua Ferrari in testa dopo la pausa di agosto. Nella moto G-P., le speranze della Ducati di Andrea Dovizioso di togliere il terzo titolo mondiale a Marc Marquez il prossimo 12 novembre a Valencia sono ridottissime, nonostante il sesto successo stagionale in Malesia con distacco ridotto a 21 punti. Nella Moto 3 ha dominato il maiorchino Joan Mir, con un onorevole secondo posto iridato di Romano Fenati, mai veramente in grado di scalzare lo spagnolo. L’unica categoria a farci esultare è la classe Moto 2 (la ex 250), col trionfo iridato di Franco Morbidelli, al quale è bastato il ko del diretto unseguitore Thomas Luthi, che non ha preso parte alla gara a causa di una frattura dopo una caduta in prova, per essere campione già prima del via, poi chiudendo la gara al terzo posto. Morbidelli è il primo pilota italiano a vincere in suddetta categoria, otto anni dopo il successo di Marco Simoncelli nella vecchia 250.

Sepang, Malesia, 29 ottobre 2017: Franco Morbidelli festeggia il titolo di campione Moto 2
Nato a Roma il 4 dicembre 1994 da Livio Morbidelli, anch’egli pilota motociclistico, e di madre brasiliana, prima del mondiale Moto 2 si è aggiudicato nel 2013 il campionato europeo Superstock 600.
Debutta nel campionato europeo Superstock 600 nel 2011, correndo quattro gare a bordo di una Yamaha YZF-R6 del team Forwards Racing Jr. Nel 2012 conclude sesto nella stessa categoria e nel 2013 si afferma campione europeo, con 154 punti, con una Kawasaki ZX-6R del San Carlo Team Italia.
Nel 2013 corre, oltre che in Superstock, anche nella classe Moto2 del motomondiale i Gran Premi di San Marino, Giappone e Comunità Valenciana sulla Suter MMX2 del team Gresini Racing.
Nel 2014 diventa pilota titolare nel team Italtrans Racing, che gli affida una Kalex Moto2; il compagno di squadra è Julián Simón. Ottiene i primi punti iridati in Argentina e come miglior risultato un quinto posto al GP d’Aragona e termina la stagione all’11º posto con 75 punti.
Nel 2015 rimane nello stesso team, con Mika Kallio come compagno di squadra. Ottiene in questo anno il suo primo podio nel motomondiale ad Indianapolis, giungendo in terza posizione. In questa stagione è costretto a saltare i Gran Premi di Gran Bretagna, San Marino, Aragona e Giappone a causa della frattura di tibia e perone della gamba destra rimediata in allenamento. Chiude la stagione al 10º posto con 90 punti.
Nel 2016 passa al team Marc VDS, al fianco di Álex Márquez. Morbidelli colleziona tre terzi posti (Olanda, Aragona, Giappone) e altrettanti piazzamenti in seconda posizione (Austria, Gran Bretagna, Australia), vedendosi sfuggire la prima vittoria nel motomondiale a Philip Island, beffato per soli 10 millesimi da Thomas Luthi. Negli ultimi due appuntamenti stagionali, in Malesia e Comunità Valenciana, termina rispettivamente secondo e terzo. La seconda metà di stagione, che inizia con l’Austria lo vede conquistare più punti di tutti gli altri piloti. A causa di una prima metà di stagione non altrettanto brillante deve accontentarsi del 4º posto finale nella classifica piloti con 213 punti.
L’anno successivo, con lo stesso team e lo stesso compagno di squadra del 2016, Morbidelli inizia la stagione con la sua prima pole positione la sua prima vittoria in Moto2 in Qatar. Vince anche i due Gran Premi successivi in Argentina e Austin, diventando il primo pilota a vincere le prime tre gare stagionali nella classe intermedia dal 2001, quando Daijirō Katō vinse le prime quattro nell’allora classe 250cc. La quarta vittoria stagionale arriva nel quinto appuntamento dell’anno in Francia. Dopo due Gran Premi incolore in Italia e Catalogna, torna sul gradino più alto del podio in Olanda, ripetendosi nel successivo Gran Premio di Germania e dell’Austria, dopo un ottavo posto nella rocambolesca gara di Brno per poi ritornare a vincere in Aragona. In Australia e Malesia giunge terzo.
Poche ore prima della partenza del Gran Premio della Malesia Lüthi, suo diretto rivale per il titolo, è costretto a dare forfait per infortunio; avendo precedentemente accumulato un vantaggio di 29 punti Morbidelli diviene quindi matematicamente campione del mondo classe Moto2 con una gara di anticipo. È il primo pilota italiano a vincere in Moto2 e riporta in Italia un titolo iridato ad otto anni di distanza da quello di Valentino Rossi in MotoGP nel 2009 ed a nove dal successo di Marco Simoncelli, che nel 2008 conquistò il mondiale della classe intermedia proprio a Sepang.[5]
Risultati nel motomondiale
2013 | Classe | Moto | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | Punti | Pos. |
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Moto2 | Suter | NE | 21 | 18 | 17 | 0 |
2014 | Classe | Moto | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | Punti | Pos. |
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Moto2 | Kalex | 25 | 17 | 13 | 20 | 10 | 10 | 21 | 24 | 6 | Rit | 8 | 6 | 7 | 5 | 7 | 13 | Rit | 21 | 75 | 11º |
2015 | Classe | Moto | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | Punti | Pos. |
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Moto2 | Kalex | 5 | 5 | 5 | 6 | 5 | Rit | 8 | 19 | Rit | 3 | 10 | Inf | Inf | Inf | Inf | 11 | 15 | Rit | 90 | 10º |
2016 | Classe | Moto | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | Punti | Pos. |
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Moto2 | Kalex | 7 | 25 | 14 | 4 | 4 | 8 | 11 | 3 | Rit | 2 | 8 | 2 | 5 | 3 | 3 | 2 | 2 | 3 | 213 | 4º |
2017 | Classe | Moto | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | ![]() | Punti | Pos. |
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Moto2 | Kalex | 1 | 1 | 1 | Rit | 1 | 4 | 5 | 1 | 1 | 8 | 1 | 3 | Rit | 1 | 8 | 3 | 3 | 288 | 1º |
Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti | Grassetto=Pole position Corsivo=Giro più veloce |
Gara non valida | Non qual./Non part. | Ritirato/Non class. | Squalificato | “-” Dato non disp. | ||
Fonte dei dati: motogp.com, racingmemo.free.fr, autosport.com, jumpingjack.nl, pilotegpmoto.com. |
Moto2 (da wikipedia)
La Moto2 è una classe intermedia di moto da corsa che gareggiano nel Motomondiale.
Questa categoria è stata introdotta nel 2010 in sostituzione della precedente classe intermedia, la classe 250. Il cambiamento del nome è stato necessario a causa del nuovo regolamento in merito alla cilindrata, non più limitata a 250 cm³; si è passati a una categoria con maggiori limitazioni e con precisi obblighi, con l’asserita finalità di garantire un minor impegno economico da parte dei team.
A differenza di quanto è successo con la MotoGP, il passaggio alla nuova classe è stato immediato: infatti nessuno ha usufruito dell’anno di deroga che era stato concesso ai mezzi della classe 250 di correre assieme a questa nuova classe.
La prima gara di Moto2 si è disputata in Qatar ed è stata vinta da Shoya Tomizawa, alla guida di una Suter MMX.
In questa classe si obbliga all’uso di un unico motore 4 cilindri 600 cm3 4T, fornito in esclusiva dalla Honda (derivato dalla CBR600RR),[4] con potenza di 150 CV, limitata però a 130 CV per garantire la sua durata minima di 3 gare. I propulsori vengono assegnati per estrazione e, in caso di reclamo, bisogna anticipare 20.000 euro e attendere la revisione; secondo l’esito di questa, o si restituisce la cauzione e avviene la sostituzione del motore, oppure si perdono i soldi e si rimane al motore assegnato. Si resta sempre in regime di monogomma Dunlop con le misure di 125/75 R 17 e 195/75 R 17[5] (Dunlop già forniva la classe 250 e 125); l’elettronica viene limitata (centralina unica): si potrà solo permettere la raccolta dati, l’ECU e il transponder, tutti forniti dagli organizzatori; viene abolito l’impianto frenante con dischi in carbonio, mentre il peso minimo è di 135 kg, la frizione è unica (Suter)[6][7] e la benzina è a 100 ottani della ENI (per i primi tre anni).[8]
moto 2
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