La Juve ora gioca a Settebello

Sette volte campioni. Un titolo arrivato in carrozza nella serata di domenica 13 maggio all’Olimpico, quando già da una settimana la Juve ci aveva messo le mani virtualmente. Una sentenza. Dal 2012 non c’è altro vincitore nel campionato italiano, l’ultimo all’infuori della Juventus fu il Milan nel 2011: allenatore era ancora Massimiliano Allegri, ed il titolo matematico arrivò ancora con uno 0-0 in casa della Roma. Per la Juve è il titolo numero 34 (ma guai a rivendicare i due titoli sottratti ai tifosi..)e che segue di tre giorni il successo numero 13 in Coppa italia, sempre nello stesso stadio, quell’Olimpico in cui i bianconeri festeggiarono l’ultima finale vinta di Champions League nel 1996. Una Juve che non ha mai smesso di vincere, portando a casa il quarto “double” consecutivo, superando per il terzo anno quota 90 punti. E stavolta è stata dura, perchè il Napoli è stato un avversario degno fino al termine, anzi, sono stati i bianconeri a strappare ai partenopei un titolo a partire da marzo, che la squadra di Sarri stava facendo suo grazie a prestazioni eccellenti ed a gioco spumeggiante. Purtroppo la scarsità di benzina , unita alla poca tenuta emotiva dei successi altrui (vedi la sconfitta a Firenze il giorno dopo il discusso successo juventino in casa dell’Inter) ha fatto il resto più delle rimostranze per i torti arbitrali, che sono capitati anche ai bianconerim specialmente nel girone d’andata.
LO SCUDETTO DELLA PRATICITA’ – Ogni titolo bianconero, dei sette vinti dal 2012, può avere un aggettivo, o un segno di riconoscimento, dallo scudetto della rinascità, il primo, a quello della superiorità assoluta, il secondo, a quello dei record, il terzo, a quello della facilità, il quarto, a quello della rimonta, il quinto, a quello della gestione, il sesto. Questo settimo e ultimo sicuramente è quello della praticità. Di un allenatore che, mai come quest’anno ha subito critiche per la mancanza di gioco e la troppa previdibilità. Ma il tecnico livornese ha plasmato la sua creatura come meglio poteva, commettendo spesso anche errori nella scelta del modulo o degli uomini da schierare, ma confermandosi mago nel leggere le partite e cambiare gli interpreti a partita in corso: perso Bonucci in estate ed alle prese sempre con troppi infortuni, Allegri ha tirato fuori il massimo dai suoi giocatori, soprattutto ha esaltato un corridore e faticatore come Douglas Costa, che ha spaccato le gare co Sampdoria e Bologna nel mese finale dello scidetto, ha reinventato Cuadrado terzino al momento del bisogno, ha spostato Pjanic regista, ha dato più responsabilità a Dybala, ha tenuto vivi elementi in fase calante come Asamoah, Lichtsteiner ed Alex Sandro, ha dato un’utilità a De Sciglio, giunto come sberleffo milanista e confermatosi invece come ottimo laterale di difesa ed ha valorizzato Benatia come ottimo elemento al centro della difesa. Reparto che ha avito qualche problema con Barzagli ormai spesso acciaccato, Chiellini che da solo non poteva reggere l’urto, Benatia autore di svarioni che rischiavano di costare caro, come la dimenticanza di Koulibaly nel gol del match scudetto col Napoli ad aprile, che Allegri per errore ha giocato sul risparmio finendo poi per pagare, o come l’andata con la Roma, mandando quasi in gol Scick. E poi Buffon, ancora in grado a 40 anni suonati, di reggere la baracca affiancato dall’affidabile Szczesny, in una stagione disgraziata in cui ha visto sfumare tutti gli ultimi suoi traguardi di carriera, dal Mondiale alla Champions.
IL POST SCUDETTO – Ora cambierà molto, in un’estate che si preannuncia rovente: Molti protagonisti del settennato bianconero sono al canto del cigno: Buffon è ai saluti, così come Lichtsteiner, e forse pure Marchisio, troppo emarginato in quest’ultima stagione. Asamoah è diretto all’Inter, le sirene di mercato interessano anche Mandzukic e Dybala. Intanto rientreranno dai prestiti Caldara e Spinazzola, e dovrebbe arrivare il tanto agognato Emre Can a centrocampo, in cui si fa il nome anche di Pellegrini della Roma. Per la porta sembra vicino Perin del Genoa. In attacco si parla del possibile ritirono di Morata, ma anche di Pogba. In difesa si parla di un possibil sgarbo al Napoli prendendo Koulibaly, il match winner di Torino. Anche Allegri non è certo della sua permanenza, nonostante il rinnovo in estate fino al 2020: per lui sirene inglesi, e tra i possibili sostituti restano calde le piste Inzaghi jr, Gasperini, Klopp o il ritorno di Conte, ma anche Ancelotti.
IL CAMMINO VERSO IL SETTIMO – Si comincia col nuovo logo e col nuovo nome al proprio stadio da luglio. Un mercato non esaltante con la rinuncia a Bonucci e la clamorosa sconfitta in Supercoppa Italiana con la Lazio, al 93′, dopo aver rimontato un 2-0. L’inizio tuttavia è incoraggiante, con sei successi, e gol a grappoli. Gli unici brividi li da il neonato Var, che assegna due rigori contro nelle prime due giornate: Buffon sventa il primo, e a Genova con i rossoblu del Genoa che dopo 7 minuti stanno sul 2-0 Ma è la Juve di Dybala, due triplette nei primi quattro turni e già a quota dieci nei primi sei (esclusa la doppietta inutile in Supercoppa) dopo la doppietta nel derby. Già si delinea un duello a tre col Napoli, che procede a punteggio pieno, e con l’Inter, appena dietro. Ad ottobre però arriva la prima flessione: il pari a Bergamo facendosi rimontare un 2-0 ed il ko interno con la Lazio, primo in casa dopo oltre due anni, correlati da due errori dal dischetto di Dybala: la Juve scivola al terzo posto, scavalcata da Napoli ed Inter ed agganciata dalla Lazio, già si parla di “ciclo finito” e di “squadra sazia”. La Juve come è nel suo stile riparte, con quattro successi di fila, e l’emblema è quello di Udine, in cui sotto di un uomo per l’espulsione di Mandzukic, vince 6-2 con insolita tripletta di Khedira. Ma anche quello di San Siro sul Milan, deciso da una doppietta di Higuain, o quello epico in rimonta sul Benevento, cenerentola a quota zero, che riporta la Juve ad un punto dal Napoli, davanti all’Inter. La seconda sosta però porta in dote un nuovo tonfo a Genova con la Samp, con tre gol presi in un quarto d’ora nella ripresa. Ancora tutto da rifare, con Napoli ed inter che tentano di scappare di nuovo. Ma la Juve non sta a guardare, e ad inizio dicembre viola il San Paolo con un gol di Higuain, in una gara che avrebbe potuto escluderla dalla lotta scudetto in modo definitivo, cacciandola a -7. Con l’Inter manca il salto di qualità, restando bloccati in casa sullo 0-0, ma dalla gara successiva inizia il dualismo Napoli-Juve che si protrarrà fino alla fine, con l’Inter destinato a smarrirsi: è una guerra di nervi, con le due mai in contemporanea, una che vince e l’altra che risponde (sotto le feste natalizie la Juve al Napoli, poi da febbraio il Napoli alla Juve), anche a colpi di torti sbandierati (la Juve protesta per gli episodi pro Napoli a Crotone e Bergamo, il Napoli per le direzioni arbitrali della Juve a Cagliari e Verona col Chievo, con due clivensi giustamente espulsi), mettendo insieme 10 vittorie di fila. La Juve smette anche di prendere gol nel 2018: dopo quello dell’ex Caceres a Verona il 30 dicembre, resta “vergine” fino a Pasqua col Milan, mancando di un quarto d’ora il proprio record di 974′ stabilito nel 2016. A marzo arriva la svolta: col Napoli virtualmente a +4 dopo il rinvio di Juve-Atalanta per neve (fatto insolito all’Allianz), il 3, la sera prima della scomparsa di Astori, la Juve sembra accontentarsi di un sofferto 0-0 all’Olimpico con la Lazio attesa dalla battaglia di Londra in Champions col Tottenhamm, ma al 93′ Dybala segna i gol che cambia la sorte del campionato: il Napoli subisce il contraccolpo e perde con la Roma in casa, e la Juve è sotto. La domenica dopo è già sorpasso, col successo sull’Udinese e lo 0-0 tra Inter e Napoli, per poi volare a +4 con la vittoria nel recupero sull’Atalanta. In 10 giorni campionato rovesciato, ma non finisce quì: il pari a sorpresa in casa della Spal offre al Napoli l’occasione di riavvicinarsi, ma a Pasqua il successo sul Milan ed il pari napoletano col Sassuolo ristabiliscono le gerarchie. L’uscita di scena dalla Champions dopo la beffarda notte di Madrid sembra orientare i bianconeri verso un titolo sicuro, ed infatti la sensazione è confermata dopo il 3-0 alla Sampdoria che porta i bianconeri a +6 sul napoli, ancora fermato a San Siro, stavolta dal Milan e dalle parate di Donnarumma. Ma quì cambia tutto: il pari subìto a Crotone e soprattutto il ko al 90′ in casa col Napoli dopo una partita impostata da Allegri per non perdere portano il distacco in una sola settimana ad un punto, ed ora è il Napoli che sembra dover vincere lo sprint scudetto, favorito anche da un calendario più agevole negli ultimi quattro turni. Ma succede all’incirca quello che successe a marzo: il sabato dopo a San Siro con l’Inter, una gara infarcita da polemiche per una mancata espulsione a Pjanic viene ribaltata dalla Juve nei tre minuti finali, contro un’Inter passata in vantaggio sotto di un uomo. La Juve palesa evidenti difficoltà, ma ci mette il cuore ed un po’ di fortuna, sotto forma di autogol e gol di Higuain. Il contraccolpo è grave; il Napoli il giorno dopo a Firenze, sotto di un uomo dall’inizio, cade sotto tre colpi di Simeone, e lo scudetto sembra avere ancora connotati bianconeri. Lo conferma anche il terz’ultimo turno, dove la Juve, ancora con cuore e fortuna, rimonta il Bologna in casa, ed il Napoli si fa rimontare due volte dal Torino in casa, consegnando virtualmente il titolo alla Juve. Prima dell’epilogo matematico dell’ultimo turno. Sabato 19 alle 15 ci sarà la festa, poi si partirà a programmare il futuro. Prima delle vacanze ed i mondiali che alcuni bianconeri vedranno in vacanza, altri (Cuadrado, Betancur, Douglas Costa, Matuidi, Khedira, Dybala, Higuain, Szczesny, Lichtsteiner) li giocheranno.

1° dicembre 2017 – Il gol di Higuain, a Napoli, prima svolta

3 marzo 2018: il gol di Dybala alla Lazio, che diede una seconda svolta al campionato

22 aprile 2018: il gol di Koulibaly a Torino che sembrò dare un’altra svolta al campionato

28 aprile 2018 – Il gol di Higuain del sorpasso sull’Inter: la svolta finale, assieme alla tripletta di Simeone.
Rosa
Rosa e numerazione sono aggiornate al 2 marzo 2018.[31]
|
Risultati
Serie A
Girone di andata
Torino 19 agosto 2017, ore 18:00 CEST 1ª giornata | Juventus | 3 – 0 referto | Cagliari | Allianz Stadium (39 226[2] spett.)
| ||||||
|
Genova 26 agosto 2017, ore 18:00 CEST 2ª giornata | Genoa | 2 – 4 referto | Juventus | Stadio Luigi Ferraris (26 296[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 9 settembre 2017, ore 18:00 CEST 3ª giornata | Juventus | 3 – 0 referto | Chievo | Allianz Stadium (39 742[2] spett.)
| ||||||
|
Reggio nell’Emilia 17 settembre 2017, ore 12:30 CEST 4ª giornata | Sassuolo | 1 – 3 referto | Juventus | Mapei Stadium-Città del Tricolore (21 584[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 20 settembre 2017, ore 20:45 CEST 5ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Fiorentina | Allianz Stadium (35 652[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 23 settembre 2017, ore 20:45 CEST 6ª giornata | Juventus | 4 – 0 referto | Torino | Allianz Stadium (40 186[2] spett.)
| ||||||
|
Bergamo 1º ottobre 2017, ore 20:45 CEST 7ª giornata | Atalanta | 2 – 2 referto | Juventus | Stadio Atleti Azzurri d’Italia (19 962[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 14 ottobre 2017, ore 18:00 CEST 8ª giornata | Juventus | 1 – 2 referto | Lazio | Allianz Stadium (40 544[2] spett.)
| ||||||
|
Udine 22 ottobre 2017, ore 18:00 CEST 9ª giornata | Udinese | 2 – 6 referto | Juventus | Stadio Friuli (21 992[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 25 ottobre 2017, ore 20:45 CEST 10ª giornata | Juventus | 4 – 1 referto | SPAL | Allianz Stadium (39 953[2] spett.)
| ||||||
|
Milano 28 ottobre 2017, ore 18:00 CEST 11ª giornata | Milan | 0 – 2 referto | Juventus | Stadio Giuseppe Meazza (78 328[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 5 novembre 2017, ore 15:00 CET 12ª giornata | Juventus | 2 – 1 referto | Benevento | Allianz Stadium (40 863[2] spett.)
| ||||||
|
Genova 19 novembre 2017, ore 15:00 CET 13ª giornata | Sampdoria | 3 – 2 referto | Juventus | Stadio Luigi Ferraris (28 786[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 26 novembre 2017, ore 20:45 CET 14ª giornata | Juventus | 3 – 0 referto | Crotone | Allianz Stadium (38 963[2] spett.)
| ||||||
|
Napoli 1º dicembre 2017, ore 20:45 CET 15ª giornata | Napoli | 0 – 1 referto | Juventus | Stadio San Paolo (55 567[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 9 dicembre 2017, ore 20:45 CET 16ª giornata | Juventus | 0 – 0 referto | Inter | Allianz Stadium (41 418[2] spett.)
|
Bologna 17 dicembre 2017, ore 15:00 CET 17ª giornata | Bologna | 0 – 3 referto | Juventus | Stadio Renato Dall’Ara (29 270[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 23 dicembre 2017, ore 20:45 CET 18ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Roma | Allianz Stadium (41 100[2] spett.)
| ||||||
|
Verona 30 dicembre 2017, ore 20:45 CET 19ª giornata | Verona | 1 – 3 referto | Juventus | Stadio Marcantonio Bentegodi (29 215[2] spett.)
| ||||||
|
Girone di ritorno
Cagliari 6 gennaio 2018, ore 20:45 CET 20ª giornata | Cagliari | 0 – 1 referto | Juventus | Sardegna Arena (16 233[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 22 gennaio 2018, ore 20:45 CET 21ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Genoa | Allianz Stadium (29 412[2][3] spett.)
| ||||||
|
Verona 27 gennaio 2018, ore 20:45 CET 22ª giornata | Chievo | 0 – 2 referto | Juventus | Stadio Marcantonio Bentegodi (27 000[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 4 febbraio 2018, ore 15:00 CET 23ª giornata | Juventus | 7 – 0 referto | Sassuolo | Allianz Stadium (40 400[2] spett.)
| ||||||
|
Firenze 9 febbraio 2018, ore 20:45 CET 24ª giornata | Fiorentina | 0 – 2 referto | Juventus | Stadio Artemio Franchi (32 563[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 18 febbraio 2018, ore 12:30 CET 25ª giornata | Torino | 0 – 1 referto | Juventus | Stadio Olimpico Grande Torino (26 105[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 14 marzo 2018, ore 18:00 CET 26ª giornata[63] | Juventus | 2 – 0 referto | Atalanta | Allianz Stadium (36 753[2] spett.)
| ||||||
|
Roma 3 marzo 2018, ore 18:00 CET 27ª giornata | Lazio | 0 – 1 referto | Juventus | Stadio Olimpico (37 704[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 11 marzo 2018, ore 15:00 CET 28ª giornata | Juventus | 2 – 0 referto | Udinese | Allianz Stadium (40 300[2] spett.)
| ||||||
|
Ferrara 17 marzo 2018, ore 20:45 CET 29ª giornata | SPAL | 0 – 0 referto | Juventus | Stadio Paolo Mazza (13 135[2] spett.)
|
Torino 31 marzo 2018, ore 20:45 CEST 30ª giornata | Juventus | 3 – 1 referto | Milan | Allianz Stadium (41 156[2] spett.)
| ||||||
|
Benevento 7 aprile 2018, ore 15:00 CEST 31ª giornata | Benevento | 2 – 4 referto | Juventus | Stadio Ciro Vigorito (16 867[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 15 aprile 2018, ore 18:00 CEST 32ª giornata | Juventus | 3 – 0 referto | Sampdoria | Allianz Stadium (40 121[2] spett.)
| ||||||
|
Crotone 18 aprile 2018, ore 20:45 CEST 33ª giornata | Crotone | 1 – 1 referto | Juventus | Stadio Ezio Scida (15 021[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 22 aprile 2018, ore 20:45 CEST 34ª giornata | Juventus | 0 – 1 referto | Napoli | Allianz Stadium (40 114[2] spett.)
| ||||||
|
Milano 28 aprile 2018, ore 20:45 CEST 35ª giornata | Inter | 2 – 3 referto | Juventus | Stadio Giuseppe Meazza (78 328[2] spett.)
| ||||||
|
Torino 5 maggio 2018, ore 20:45 CEST 36ª giornata | Juventus | 3 – 1 referto | Bologna | Allianz Stadium (40 714[2] spett.)
| ||||||
|
Roma 13 maggio 2018, ore 20:45 CEST 37ª giornata | Roma | 0 – 0 referto | Juventus | Stadio Olimpico (53 091[2] spett.)
|
Torino 19 maggio 2018, ore 15:00 CEST 38ª giornata | Juventus | – referto | Verona | Allianz Stadium |
Rispondi