Speciale Europa League: Atletico: E tra dieci giorni Real?

Esito quasi scontato nell’epilogo dell’edizione 2017/2018 dell’Europa League di calcio: l’Atletico Madrid di Simeone ha conquistato il suo terzo alloro, a sei anni di distanza dall’ultima volta. Resta invece a bocca asciutta il Marsiglia di Rudi Garcia, ed in generale la Francia, che non ha mai vinto questo trofeo. Ed ora tra dieci giorni toccherà ancora al Real completare l’en plein madrileno sulle coppe?
La Spagna così mette le mani sulle coppe europee anche quest’anno: In Europa League poi, l’egemonia dei tre titoli del Siviglia dal 2014 al 2016 era stata interrotta solo l’anno scorso dal Manchester United di Mourinho; invece quest’anno l’Atletico ha portato alla fine una manifestazione che ai quarti era rimasta senza un Paese dominante, essendoci otto club di otto nazionalità diverse. La squadra di Simeone era stata una tra le big ad uscire già alla fase a gironi, dopo la finale 2016 e la semifinale 2017 in cui a farla piangere c’erano sempre stati i cugini del Real. Un terzo posto dietro a Roma e Chelsea, in cui fatali erano stati, oltre alle due ssconfitte contro Conte, i due pareggi contro il fanalino Qarabag. Unico successo era il 2-0 alla Roma alla penultima giornata, dopo lo 0-0 dell’Olimpico all’esordio. E così 6 punti non sono bastati: gli spagnoli sono retrocessi nell’Europa minore e quì non hanno perso un colpo: fatto fuori il Copenaghen ai sedicesimi con un netto 4-1 esterno ed un 1-0 casalingo e la Lokomotiv Mosca negli ottavi (3-0 interno e 5-1 a Mosca), nei quarti il derby iberico con lo Sporting Lisbona, anch’esso proveniente dalla Champions, si è risolto con un 2-0 interno all’andata, mentre nel ritorno ha gestito l’unica sconfitta in EL perdendo per 1-0. In semifinale il big match con l’Arsenal, ritenuta una finale anticipata: all’andata a Londra è finita sull’1-1, poi nel ritorno è bastato un successo di misura per 1-0 per accedere all’atto conclusivo. Undicesimo successo per la Spagna, che stacca così l’Italia, ferma a 9 ormai dal 1999, mentre con tre successi, i Colchoneros agganciano Juventus, Inter e Liverpool, dietro all’imprendibile Siviglia con 5 successi. Sei reti in questa edizione per Antoine Griezmann, meno due rispetto ai capocannonieri Ciro Immobile della Lazio ed Aritz Aduritz, dell’Athletic Bilbao.
ITALIA ADDIO – Dell’allergia italiana a questo trofeo nel nuovo millennio ne avevamo già parlato in un precedente articolo. Quest’anno avevamo tre club che ci rappresentamano: anche il blasonato Milan, che dopo aver sostenuto due preliminari estivi con avversari poco più che amatoriali raggiungeva nei gironi la Lazio e l’Atalanta, di ritorno in Europa dopo 26 anni. Tutte hanno superato agevolmente i gironi, soprendendo di più l’Atalanta, prima in un girone con Lione ed Everton. Alla fase ad eliminazione diretta si aggiungeva il Napoli, retrocvesso dalla Champioons, ma l’avventura dei Sarri-boys, impegnati ad inseguire lo scudetto, svaniva subito col Lipsia, a causa di un ko al San Paolo (3-1), poi quasi ribaltato in Germania (2-0). Nello stesso turno esce pure l’Atalanta, rimontata a Dortmund per 3-2 e poi raggiunta nel ritorno al Mapei Stadium (1-1), stadio utilizzato per le gare casalinghe. Nel turno successivo esce il Milan a cospetto dell’Arsenal, che vince sia a Milano (2-0) che a Londra (3-1). La Lazio è l’unica che arriva ai quarti, ma a sorpresa si schianta sul Salisburgo: all’andata vince 4-2 in casa, ma nel ritorno, dopo essere stata in vantaggio, prende 4 gol ed esce.
Albo d’oro
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