28 giugno 1994 -Quando la Nazionale di Sacchi passò in questo modo…

Ha fatto scalpore, nell’ultima giornata del girone eliminatorio H dei mondiali di Russia 2018, l’eliminazione del Senegal, che a parità di differenza reti, scontro diretto e gol fatti, è uscito per il quarto criterio in caso di parità di punti: il peggior fairplay. Per due cartellini in più ricevuti rispetto al Giappone, giunto a quota 4, con stessi gol fatti e subiti (4) e col risultato di 2-2 nello scontro diretto. Così sono i nipponici ad avanzare da secondi dietro alla Colombia, vincitrice el girone con 6 punti. E pensare che alla vigilia agli africani, sarebbe bastato anche solo un pareggio per accedere alla fase ad eliminazione diretta, essendo davanti alla stessa Colombia, ma un eventuale sconfitta per 2-0 del Giappone con la Polonia li avrebbe comunque qualificati. Invece il Giappone è passato proprio col modo più clamoroso, avendo perso per 1-0 la sfida con la già eliminata Polonia.
Ma nell’edizione 1994 del Mondiale, quello giocato negli Stati Uniti, ci fu un’altra clamorosa situazione in cui la nostra nazionale, allenata da Arrigo Sacchi, ne uscì qualificata per il rotto della cuffia. Quel giorno, esattamente il 28 giugno di 24 anni fa, alla fine del girone uscì una situazione ingarbugliatissima, con tutte le squadre che chiusero il girone a pari punti.
In quel gruppo E ci fu un autentico casino: tutti fecero a testa una vittoria, un successo ed una sconfitta, con differenza reti pari per tutti. A questo punto entrarono in ballo i gol fatti, e quindi primo risultò essere il Messico grazie ai gol fatti, 3, mentre noi ne avevamo fatti 2 come l’Irlanda, ma entrò in ballo lo scontro diretto, che premiava gli irlandesi, secondi ed ammessi direttamente. Noi eravamo quindi terzi, nel limbo delle squadre che aspettavano il ripescaggio (il mondiale era a 24 squadre, con le quattro migliori terze dei sei gironi che passavano agli ottavi aggiungendosi alle prime due), mentre la Norvegia veniva penalizzata dall’unico gol fatto, nella vittoria per 1-0 sul Messico, e quindi risultava ultima ed eliminata.
Così fu la situazione dell’equilibratissimo girone.
Risultati[
New York 18 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Italia ![]() | 0 – 1 referto | ![]() | Giants Stadium (75 338 spett.)
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Washington 19 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Norvegia ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | RFK Stadium (52 395 spett.)
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New York 23 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Italia ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Giants Stadium (74 624 spett.)
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Orlando 24 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Messico ![]() | 2 – 1 referto | ![]() | Citrus Bowl (52 395 spett.)
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Washington 28 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Italia ![]() | 1 – 1 referto | ![]() | RFK Stadium (52 535 spett.)
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New York 28 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Irlanda ![]() | 0 – 0 referto | ![]() | Giants Stadium (72 404 spett.)
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Un bel pasticcio. L’Italia aveva perso il debutto con gli irlandesi e vinto poi la seconda gara con i norvegesi (nella famosa partita in cui fu espulso Pagliuca e Sacchi, per inserire Marchegiani tolse Baggio, che gli diede del matto. A causa dell’esiguo bottino di gol fatti, l’Italia rischiava di non farcela: serviva un’impresa della Russia: l’Italia era l’ultima tra le quattro terze che dovevano essere ripescate, ma doveva sperare che il Camerun, ad un punto nel girone B, non battesse la Russia già eliminata, perchè ciò avrebbe comportato il passaggio del Camerun tra le terze grazie alla differenza reti. Invece la Russia vise addirittura per 6-1 (con 5 gol del bomber Salenko, capocannoniere al termine della manifestazione assieme al bulgaro Stoickov) e così riuscimmo ad essere la peggiore tra le quattro terze ripescate.
Raffronto delle terze classificate
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
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1. | ![]() | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 3 | +3 |
2. | ![]() | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | +1 |
3. | ![]() | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 0 |
4. | ![]() | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 0 |
5. | ![]() | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 7 | 6 | +1 |
6. | ![]() | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 4 | 5 | −1 |
Fatto sta che da quel “ripescaggio” partì la vera Italia, che con la legge dei 2-1 (quello alla Nigeria agli ottavi ai supplementari, dopo essere sotto fino all’88’, quello alla Spagna ai quarti ed alla Bulgaria in semifinale) arrivammo alla finale di Pasadena, poi persa ai rigori nella notte (pomeriggio americano) del 17 luglio. Non bastarono i 5 gol di un grande Roberto baggio: Ora dobbiamo vedere gli altri, e stiamo sperando di tornare almeno a rivivere quei tempi, in un presente che appare alquanto incerto.
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